“La seconda edizione di questo Festival ha un altro
valore rispetto allo scorso anno, un valore di stabilità e di continuità che
assume un nuovo significato simbolico: se lo scorso anno era vicinanza alle
popolazioni colpite, quest’anno è senso di consolidamento culturale e
identitario. Che è importante quanto la ricostruzione materiale, perché
significa dare ragioni per un pieno ritorno nei territori e viverli completamente,
significa anche rendere un servizio straordinario alle popolazioni che si
sentono giustamente protagoniste anche dell’accoglienza”. Lo ha detto Luca
Ceriscioli durante la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione
di Risorgimarche, il festival musicale organizzato da Neri Marcorè che anche
quest’anno porterà artisti famosi e acclamati tra le montagne colpite dal
sisma.
La frase del Presidente detentore del record mondiale
di taglio nastri appare a molti oscura e sibillina. Che avrà voluto dire?
Secondo me il Presidente vuole significare che, come per miracolo, dalle note di Risorgimarche partirà la
ricostruzione, quella vera. Vedremo le macerie salire sui camion da sole e
andare in discarica, separandosi da sole così da evitare pure i problemi
relativi all’amianto. Vedremo i mattoni andare a spalmarsi di calcestruzzo e
impilarsi a formare i muri, le tegole volare sui nuovi tetti, le case crescere
velocemente e con perizia con i materiali di costruzione spostati dalla magia
della musica come i topi del pifferaio magico. Del resto, non è per questo che
si fa il festival?
Luca Craia