Mi ci è voluta una gran fatica per capire cosa sia
successo l’altra sera in Consiglio Comunale, a Montegranaro. Non ho potuto
essere presente ma facevo affidamento sullo streaming. Ma sbagliavo: lo
streaming è una favola, una leggenda metropolitana, non esiste o, meglio,
esiste qualcosa che chiamano streaming del Consiglio Comunale ma che non mette
il cittadino che voglia seguire la seduta da casa nelle condizioni di capirci
qualcosa: l’audio è intraducibile, indegno di un paese come Montegranaro, un
paese che spende centinaia di migliaia di Euro in investimenti più o meno
discutibili e più o meno utili ma non riesce a trovare due spiccioli, perché due
spiccioli servono, per fare un impianto di amplificazione degno di una sala
consiliare, non riesce a comprare un computer decente in grado di mandare in
diretta lo streaming delle sedute, a fare un’inquadratura rispettosa delle
minoranze che puntualmente rimangono fuori dalla camera. Sembra quasi che si
voglia evitare che i cittadini seguano la politica e le sue decisioni, con l’alibi
che tanto lo streaming c’è. Solo che non funziona.
Ma veniamo a quello che è successo lunedì scorso, che
sono riuscito a capire dopo aver riascoltato la registrazione con tanta
pazienza e ripetute volte. Si sono malmenati, i Consiglieri Comunale
montegranaresi, con un nervosismo evidentissimo da parte della maggioranza di
governo che è stata provocatoria fin da subito, dietrologica, accusatoria.
Fossero stati all’opposizione, gli assessori e i consiglieri della Giunta
Mancini avrebbero fatto un bel lavoro. Il problema è che non sono all’opposizione
e, dopo quattro e passa anni ancora non lo hanno capito. Spendere mezza seduta
del Consiglio Comunale ad accusare la minoranza non ha senso, non si sa a cosa
serva, denota nervosismo, scarse idee e forse voglia di evitare di focalizzare
l’attenzione sui temi importanti buttandola in cagnara. Una bruttissima pagina
della politica cittadina, che prelude a una campagna elettorale in cui, c’è da
scommetterci, i colpi bassi si sprecheranno. E al paese tutto questo non giova,
tutta questa cattiveria fa male.
Luca Craia