giovedì 7 ottobre 2021

ALBANO (FDI) : ASCOLI PICENO FRASI INNEGGIANTI ALLE FOIBE GRAVISSIMO OLTRAGGIO ALL'INDOMANI DELL'ANNIVERSARIO DI NORMA COSSETTO

 Comunicato integrale

 

"Esprimo la mia ferma condanna per le vergognose ed ingiuriose frasi inneggianti alle Foibe apparse ieri  ad Ascoli Piceno, ulteriore segnale del clima di odio verso una  drammatica  pagina di storia della nostra nazione frutto di una propaganda antistorica e negazionista, ed unitamente porgo la mia totale solidarietà alle Forze dell'Ordine, indegnamente attaccate ed offese.

L’oltraggio alla memoria di migliaia di nostri compatrioti è ancora più orribile in quanto perpetrato proprio all'indomani della giornata della commemorazione del martirio di Norma Cossetto, giovane studentessa italiana, istriana, sequestrata, seviziata e gettata viva nella Foiba di Villa Surani tra il 4 ed il 5 ottobre del 1943, pagando con la vita il suo voler essere semplicemente italiana. Non posso tacere di fronte ad una tale offesa,  ringrazio il sindaco Marco Fioravanti per l’immediata condanna del gesto e mi auguro che i colpevoli possano essere prontamente individuati ed adeguatamente censurati".

Così in una nota l'on. Lucia Albano, deputata marchigiana di Fratelli d'Italia, profuga giuliana di seconda generazione   

mercoledì 6 ottobre 2021

Perché ha vinto Ubaldi?


Perché ha vinto Ubaldi? Ubaldi ha vinto per una lunga serie di motivi. Prima di tutto, evidentemente la gente ha creduto nella sua proposta, l’ha ritenuta più concreta dell’altra. Ha vinto anche perché la controparte ha messo tutto l’impegno per perdere, incentrando la sua campagna elettorale sulla mera denigrazione dell’avversario, con toni quasi sempre sopra le righe, quando non supponenza e superbia, toni non ancora abbandonati. Ha vinto per una squadra fatta di persone credibili, molte con esperienza, altre con buone idee e un buon curriculum personale.

Ma soprattutto Ubaldi ha vinto perché sono andati a votare i moderati. Al contrario di quello che è successo nelle grandi città italiane, a Montegranaro la destra ha tranquillizzato l’elettorato moderato, lo ha riavvicinato alla politica, lo ha convinto prima ad andare a votare e poi a scegliere il proprio progetto amministrativo. L’elettore moderato è quello che affolla quel limbo dove finiscono i cittadini che non votano. Ce ne sono che non vanno alle urne per pigrizia o per motivi diversi, ma la maggior parte sono elettori disaffezionati alla politica perché non vi trovano più rappresentanza bensì soltanto slogan, urla, cattiveria. E se la sinistra montegranarese ha continuato a gridare e digrignare i denti, la destra ha tenuto un atteggiamento più costruttivo e tranquillizzante, riportando il proprio elettorato moderato a votare.

Credo che questo sia importante da sottolineare, perché è davvero ora che la politica cittadina, come del resto quella nazionale, torni a un confronto più pacato e civile, più rispettoso dell’avversario e dell’elettore ma, soprattutto, più costruttivo e basato sulle reali esigenze della collettività piuttosto che su una campagna elettorale sempiterna fatta di slogan, faide e iniziative scoordinate e prive di un reale progetto. Si spera che dalla prima seduta del nuovo Consiglio Comunale si possa vedere un nuovo modo di amministrare Montegranaro, sia da parte della maggioranza che da parte dell’opposizione, la quale deve ricordare che il suo ruolo è fondamentale nel meccanismo democratico.

 

Luca Craia

 

La chiesa dei Montegranaresi è ancora di più loro. Domenica riapre San Francesco.

 

E ora i Montegranaresi tornano nella loro chiesa. Hanno sostenuto il coraggio di don Sandro nel volerla riaprire prima possibile confidando nella comunità e nella Provvidenza, si sono impegnati ad aiutare i lavori, solo ieri c’era un drappello di volontari e volontarie, prime fra tutte le Serafine, per pulire, rimettere a posto tele e statue, risistemare i banchi in modo che domenica sia tutto pronto. Ed ecco che domenica San Francesco torna ad aprirsi ai fedeli. Il momento tanto atteso è arrivato. La chiesa del cuore di Montegranaro, quella sul cucuzzolo, quella del centro, quella a cui tutti abbiamo sempre fatto riferimento, dopo cinque lunghissimi anni da quel maledetto terremoto torna a pulsare di vita, torna a essere il fulcro della comunità non solo parrocchiale ma cittadina.


Ci sarà il Vescovo, sua Eccellenza Rocco Pennacchio, a celebrare la prima messa a San Francesco dopo la riapertura, domenica 10, alle 18. Ci saranno le autorità, ma soprattutto ci saranno i fedeli, anche se probabilmente qualcuno dovrà restare fuori per le norme sul distanziamento. Ma sarà importante esserci, perché questo è un momento storico. È storico per quello che è ma anche e soprattutto per quello che rappresenta, che simboleggia.


Ora San Francesco è ancora di più la chiesa dei Montegranaresi, perché è stata la Comunità a riprendersela, con la raccolta fondi ancora in corso per finanziare i lavori, ma anche con l’impegno personale di ognuno, di tanta gente che, ognuno con le proprie capacità e possibilità, ha voluto contribuire economicamente e col proprio lavoro. E questo ne fa di nuovo e ancora di più il cuore del paese, della vita di tutti, credenti e non credenti. Perché San Francesco è sempre stata e sempre sarà il punto nevralgico del centro storico, il cuore del cuore di Montegranaro, dove la gente non solo va a Messa ma si ritrova per iniziative, per collaborare, per aiutarsi a vicenda. Il luogo dove sono cresciute generazioni di ragazzi, un luogo che ha sempre pulsato di vita. Ora la domenica piazza Mazzini tornerà ad animarsi, e con essa il centro storico ricomincerà un po’ a vivere. San Francesco è fondamentale, per la vita del centro storico.

C’è una bella atmosfera a Montegranaro in questi giorni, c’è aria di speranza, c’è una luce che illumina un futuro che dobbiamo ancora costruire, ma che vediamo e possiamo raggiungere.

 

Luca Craia