martedì 7 settembre 2021

Ed ecco finalmente i programmi: qualche buona idea, pochi progetti organici. Niente per il centro storico dalla Mancini che mantiene la fissa del palasport.


 

E finalmente abbiamo potuto leggere i programmi elettorali delle due liste che si contendono l’amministrazione di Montegranaro per i prossimi cinque anni. Francamente, non mi aspettavo nulla di diverso: i programmi combaciano in molti punti ed entrambi hanno molti spunti interessanti ma disarticolati. In sostanza, manca un progetto unico che riguardi tutto il futuro del paese in un’unica visione. In realtà il programma di Ubaldi, pur mancando di organicità, in sé contiene un progetto piuttosto credibile, anche se, per realizzarlo, occorrerà un forte coordinamento tra i vari settori della macchina amministrativa.

Quello della Mancini, pur avendo alcuni spunti interessanti, in realtà ricalca e ribadisce quanto fatto fin qui senza portare nuove idee di rilievo. Si continua a parlare solo di calzatura e non di economie alternative e si demanda il turismo solo alle associazioni (con le quali fin qui si è sempre e solo litigato) e alle realtà sovraccomunali senza parlare di investimenti.

Ancora si propone l’ultimazione del palasport, tra l’altro con i famosi 3 milioni che lo studio di fattibilità ha dimostrato essere del tutto insufficienti. Per quanto riguarda il centro storico, non c’è l’ombra di un progetto e ci si contraddice parlando di realizzare un polo commerciale per l’artigianato a Palazzo Francescani e, qualche paragrafo più sotto, si parla di una cosa completamente diversa come il centro commerciale naturale dislocato per le vie del castello, segno che non c’è una visione di insieme. 

Sotto trovale i link per scaricare i programmi integrali.

 

Luca Craia

 

PROGRAMMA ELETTORALE MANCINI 

 

PROGRAMMA ELETTORALE UBALDI 

lunedì 6 settembre 2021

Petizione sulla mezzina: raccolte molte firme. Ancora si può firmare per la nostra sicurezza.


Ci diamo ancora qualche giorno di tempo prima di spedire la petizione per richiedere l’installazione di rotatorie sulla Mezzina al Presidente della Provincia di Fermo e a quello della Regione Marche. Fino a qui sono state raccolte oltre 650 firme e, considerando che molti amici mi hanno fatto notare delle difficoltà a concludere la procedura di firma, direi che sta andando alla grande.

Il problema, del resto, riguarda tutti noi che percorriamo quella strada e che ogni volta corriamo grossi rischi, sia per la pericolosità degli incroci che con la petizione stiamo cercando di evidenziare per trovare delle soluzioni urgenti, sia per la conformazione stessa della strada, la pendenza delle curve e, soprattutto, per la scarsissima manutenzione. Certamente per rendere sicura la Mezzina occorre un investimento importante, ma sicuramente non è importante quanto una sola vita umana che si può salvare in questo modo.

Ribadisco un concetto elementare: con una rotatoria si evita che un errore diventi una tragedia, e ognuno di noi può commettere errori. Non basta andare piano e seguire le norme se poi qualcun altro non lo fa e ci viene addosso. Occorre mettere in campo ogni accorgimento per rendere sicura la strada.

Per firmare, cliccate qui sotto e seguite le istruzioni:

 CLICCA QUI PER FIRMARE

Luca Craia

La destra montegranarese, Basso, gli ascensori e i peperoni.

Si ripropone, come i peperoni, come il ponte sullo stretto di Messina. Ogni tot anni, a Montegranaro, torna l’idea dell’ascensore, che pare piacere molto a quella destra di fatto figlia di Basso, padre putativo un po’ assente che ogni tanto va a casa a benedire o a dare una sberla ai figli. Basso è l’uomo che ha ideato la Montegranaro moderna, coi suoi pregi e i suoi difetti, è l’uomo che ha inventato viale Gramsci, che prima di lui era una pietraia dove i muratori buttavano i calcinacci; è l’uomo delle fontane, della “città giardino”, è l’uomo della Torre Zed, la torre dell’ascensore.

Ed eccolo qua, l’ascensore, che ritorna ogni tanto a fare capolino nei programmi e, ora che i figli putativi di Basso hanno fatto tutti pace e si sono riaccasati insieme, nel programma un bell’ascensore, magari due, non potevano mancare. È quell’idea di politica un po’ altisonante, fatta di progetti buoni che abbisognano dell’opera faraonica, manco che, ne fossero privi, perderebbero di valore.

L’ascensore che collega viale Gramsci a piazza Mazzini è una sciocchezza di cui abbiamo già parlato in passato. Intendiamoci: serve un collegamento rapido con il centro storico, ma farlo in mezzo al giardino con tanto di spettacolare passerella, pare solo un colpo da “sboroni”. Tanto più che abbiamo il pregresso non proprio positivo: i problemi alla torre Zed non si contano. Magari un po’ di sobrietà in più non guasterebbe.

 

Luca Craia