sabato 19 giugno 2021

Non parlateci più di Bibbiano


Parlateci di Bibbiano, così dicevamo tutti un paio d’anni fa. Lo diceva la gente, lo dicevano i giornali, lo gridavano i politici. Una brutta storia, quella di Bibbiano, una storia di incredibili sofferenze inflitte a bambini e genitori in nome del dio denaro, del potere, e di una certa politica che pare marginale ma forse tanto marginale non è. L’indignazione formidabile di quei giorni arrivò come una molla carica alle elezioni regionali, poi niente, la molla si è scaricata e si sono azzittiti tutti: i giornali, i politici e la gente, a dimostrazione che la gente si muove quando qualcuno decide di muoverla e come muoverla, sennò pensa ad altro.

Abbiamo avuto molto altro a cui pensare in questi ultimi due anni, c’è stata anche una pandemia che ha cambiato le nostre vite forse in maniera irreversibile, ma il caso Bibbiano era ed è talmente enorme che non avrebbe dovuto scomparire dietro ai fatti nuovi che gli hanno rubato la scena mediatica. Ma come si fa a parlare di Bibbiano, come fanno i politici che gridavano “mai con quelli di Bibbiano” e ora governano insieme? Come fanno i giornali servi a parlare di Bibbiano senza disturbare quel potere padrone che governa il Paese e le loro penne?

Di Bibbiano parla la cronaca locale. Ci sono resoconti più o meno puntuali dell’evoluzione dell’inchiesta. Ma la cronaca nazionale non se ne occupa più. Figuriamoci i politici. Chissà, magari può tornare utile tra un po’, per un’altra elezione. Al momento, è meglio che se ne stia là, in provincia, con tutti i suoi misteri e le sue cose innominabili.

 

Luca Craia

 

Nuovo intervento di restauro sulla Vesperbild di SS.Filippo e Giacomo a cura di Arkeo.

Ieri, insieme al restauratore Marco Salusti, oltre ad altri pezzi del patrimonio artistico montegranarese, ho effettuato un sopralluogo alla Vesperbild di Montegranaro. La scultura in arenaria, databile al secolo XIV, versa in condizioni pietose nonostante il restauro effettuato da Arkeo dieci anni fa, a causa di un processo di deterioramento dovuto a un prolungato sgocciolio di acqua che ne ha impregnato il materiale. L’intervento di consolidamento dell’epoca ha bloccato lo sgretolamento dell’opera per qualche tempo, ma il problema è tornato a manifestarsi prepotentemente, tanto che la stauta sta per polverizzarsi completamente.

Con Salusti abbiamo quindi deciso di tentare un metodo di consolidamento tramite una soluzione chimica che dovrebbe riuscire a bloccare in maniera definitiva il deterioramento del materiale di cui la Pietà è composta. L’intervento sarà a carico di Arkeo e mi occuperò personalmente, dietro la supervisione di Salusti, al trattamento della scultura. Una volta terminata l’operazione, la Pietà tornerà nel complesso di SS.Filippo e Giacomo per arricchire il museo che stiamo allestendo.

 

Luca Craia

 

 

SITUAZIONE COVID 19 A MONTEGRANARO - AGGIORNAMENTO AL 19 GIUGNO 2021

 

 

Sono pochi i casi di Covid19 a Montegranaro, 15 in tutto, e poche anche le persone il quarantena, 22, ma la situazione stagna e, mentre in quasi tutta Italia e nelle Marche si continua a scendere, qui i contagi rimangono costanti ormai da qualche settimana. 


Luca Craia

Bisogna farsi schiacciare da un TIR per far parlare dei lavoratori


Bisogna farsi schiacciare da un TIR per far parlare dei lavoratori italiani dalla Stampa, per smuovere qualche coscienza. In Italia i lavoratori sono sfruttati, sottopagati, privati di libertà fondamentali, del diritto a decidere della propria vita, dei propri tempi, di stare in famiglia, di riposare. I salari sono da fame, i contratti sono vessatori al limite dello schiavismo. Ma non ne parla nessuno, a livello politico è un problema che non esiste, a livello sindacale solo in casi clamorosi.

Il sindacato, in Italia, ha abdicato da anni, da quando ha sottoscritto patti scellerati coi vari governi “tecnici” e ha svenduto il proprio ruolo per passare a fare il braccio “armato” di una parte politica. E i lavoratori sono rimasti soli. Poi ogni tanto ci scappa il morto: un orditoio a Prato, un’impalcatura a Canicattì, un Tir a Novara e via discorrendo. Ce ne sono ogni giorno, la stampa seleziona solo quelli che fanno più clamore, che spingono più alla lacrima mediatica e virtuale. La politica dice due parole di circostanza e torna a fregarsene. Intanto, oltre alla gente che muore, c’è chi ogni giorno subisce di tutto per uno stipendio da fame, persino l’insulto di sentirsi dire, se ti lamenti, che non hai voglia di lavorare.

 

Luca Craia