venerdì 31 luglio 2020

Respinta la mozione contro la discarica, mezza opposizione si astiene.


Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Monte San Giusto, ieri sera,  si parlava, tra le varie questioni legate al bilancio, anche della potenziale discarica. Dico potenziale perché, per quanto Monte San Giusto sia in seconda fascia tra i Comuni papabili per ospitare il nuovo sito che ospiterò la “mmonnezza” della provincia di Macerata, la possibilità, per quanto remota, esiste, altrimenti la lista che l’avrebbero fatta a fare?
La possibilità esiste in quanto, se i comuni che stanno più in alto nella classifica, per qualche motivo, dovessero risultare inidonei, toccherebbe a quelli sotto. E per risultare inidonei di cose ne possono capitare. Per esempio, Corridonia sta muovendo il diavolo per evitare che gli piazzino la discarica in casa. A Monte San Giusto, invece, tutti zitti, anzi, parte dell’opposizione dice all’altra che millanta.
Insomma, la mozione di Andrea Salvatori, che chiedeva al Consiglio Comunale e al Sindaco di impegnarsi per dire no alla possibilità della discarica, non è passata. La maggioranza, ovviamente, ha votato contro, e ci mancherebbe, dopo che il Sindaco aveva votato a favore nell’assemblea ATA. Centro Destra Sangiustese si è astenuto. Sardini dice su Facebook che l’astensione è avvenuta “perché non c’è alcuna discarica in costruzione”. Come dire: curare è meglio che prevenire, nel senso che, qualora la discarica la dovessero per caso costruire, allora correremmo ai ripari. Magari un po’ tardivi.
Ma tant’è, molto spesso l’opposizione preferisce fare opposizione all’opposizione, va a capire perché. Comunque, il Sindaco Gentili ha detto che possiamo stare tranquilli (uso il plurale perché, come si sa, Montegranaro e Monte San Giusto stanno attaccati e una discarica potrebbe interessare anche me, che vivo in un altro comune), lo ha ribadito Sardini, per cui andiamo in ferie in pace e ne riparliamo a settembre. Se ne vogliamo riparlare.

Luca Craia

giovedì 30 luglio 2020

Il cortocircuito montegranarese: il vicesindaco che governa col PD inaugura la sede di Fratelli d’Italia.



Chi la segue sa che, in politica, di cose meravigliose ne capitano talmente tante che non ci si meraviglia più. Però vedere il vicesindaco di Montegranaro, Endrio Ubaldi, che governa da civico col PD dall’ormai lontano 2014, andare a inaugurare la sede elettorale montegranarese di Fratelli d’Italia, fa un po’ strano.
Però, sempre chi segue la politica, sa anche che il coordinatore di Fratelli d’Italia montegranarese appoggiava la lista Ranalli alle amministrative che hanno riconfermato l’amministrazione Mancini, e quindi lo stesso Vicesindaco Ubaldi. E sa anche, chi segue la politica, che la lista Ranalli è stata elemento di disturbo tale da poterle imputare buona parte, anche se non tutti, dei motivi per cui Gismondi ha perso. E sa anche che, sempre il coordinatore di FdI, faceva parte del drappello che fece cadere Gismondi nel 2013. Sono conti che riportano, sono prove del nove.
Ma, come dicevo, c’è poco da scandalizzarsi. Del resto, Ubaldi si dice civico ma è uomo di destra, neanche di centro, quindi ci sta benissimo che appoggi FdI alle Regionali e vada d’amore e d’accordo col PD a casa propria. Per quanto sembri strano e non troppo coerente, ci sta. Non sarebbe nemmeno così peregrina l’ipotesi, di cui abbiamo già parlato su queste pagine, che lo stesso appoggi eventuali candidature nostrane, anche se queste candidature, poi, gli fanno opposizione in Consiglio Comunale. Anche qui, per quanto appaia un pelino incoerente, ci sta.
Che poi incoerente manco tanto. Ubaldi non sembra più tanto a suo agio nella sua maggioranza, se è vero che molte decisioni se le prende il PD da solo senza neanche consultarlo. Magari i rapporti non sono più così amorevoli come un tempo, ma da qui a pensare a un divorzio ce ne passa, devono prima volare i piatti e i piatti, al momento, stanno ben apparecchiati. Per cui niente, notiamo la cosa solo come una macchietta, senza meraviglie e scandali. In politica tutto può accadere e, infatti, accade di tutto.

Luca Craia

(foto dalla pagina Facebook di Fratelli d'Italia - Montegranaro)

MARZIA MALAIGIA- LEGA : “ STANZIATI FONDI E PREDISPOSTI INTERVENTI MIRATI A RISOLLEVARE LE COMUNITA' MONTANE DELLA NOSTRA REGIONE ”


Comunicato integrale

 “Nella giornata di oggi, giovedì 30 luglio, nell'ultima seduta di Consiglio di questa Legislatura, si è ritenuto importante discutere e votare la proposta di legge volta ad aiutare con un sostegno economico ed interventi mirati i piccoli comuni montani del territorio marchigiano” - così ha esordito il Consigliere della Lega Marzia Malaigia.
“La disparità tra le aree interne e la costa è un dato tristemente conosciuto, accentuato da eventi sismici che hanno compromesso irrimediabilmente la sopravvivenza dei borghi nelle aree montane” - chiarisce il Consigliere - “resa oggi ancor più difficile a causa dell'emergenza epidemiologica che stiamo ancora affrontando”
“Con questa proposta di legge , da me firmata e condivisa” – ribadisce la Malaigia – “si mettono in campo risorse economiche  destinate alle Comunità Montane per garantire servizi, come bancomat, dispensari farmaceutici o servizi postali in piccoli borghi, consentendo anche di poter accedere a finanziamenti per stipulare convenzioni.  In sintesi, si vuol dare alle comunità montane la possibilità di rimettersi in gioco, puntando sul recupero dei nostri deliziosi borghi con le loro caratteristiche piccole attività commerciali ed artigianali, nell'ottica di una valorizzazione per una promozione non solo delle aree interne, ma di tutto il territorio, perché crediamo fortemente che la montagna è il cuore pulsante di tutta la Regione Marche.”
“E' necessario comprendere che le zone montane per poter vivere”- conclude il Consigliere della Lega Marzia Malaigia - “hanno bisogno di essere sostenute dall'intervento pubblico. Senza adeguati contributi e agevolazioni la progressiva scomparsa dei pubblici esercizi e di tutte le attività commerciali nelle zone più isolate diventa inevitabile. Non possiamo permettere che ciò avvenga, perché quando chiudono negozi, sportelli e servizi, anche gli ultimi abitanti rimasti finiscono per andarsene e la nostra battaglia risulterà definivamente persa".