martedì 24 settembre 2019

Comitati contro il Coordinamento. Sempre più divisi per ottenere il nulla.


Non in nostro nome. Un messaggio chiaro e inequivocabile, quello diramato da numerosi comitati di terremotati, almeno una decina, per dissociarsi dal "Coordinamento Comitati Terremoto Centro Italia" che, ieri, ha promosso un nuovo incontro-dibattito presso i Cappuccini di Ascoli, ponendosi in rappresentanza di oltre 100 comitati. Quelli che si dissociano, oltre a dichiarare di non essere rappresentati dal Coordinamento, chiedono quali siano in effetti i comitati rappresentati e i nomi dei membri del Coordinamento stesso.
In effetti non è mai stato chiaro chi rappresentasse chi in questo guazzabuglio di comitati, coordinamenti e portavoce vari. Quello che è certo, e che appare in tutta la sua drammaticità da questa vicenda, è che i terremotati sono estremamente divisi e, in tre anni e passa dal terremoto, non si è riusciti a creare una rappresentanza unitaria tramite la quale far sentire alle istituzioni una voce unica, forte della rappresentatività di tutti i terremotati. Ci si è divisi fin da subito in mille gruppi, tra interessi politici, economici, di campanile e ambizioni personali.
I comitati sono tanti, troppi in relazione al numero dei terremotati stessi, con troppi sedicenti portavoce, troppi profeti autoproclamati "voci dei terremotati", molti in buona fede ma anche molti alla ricerca di un ritorno di qualche tipo. Il risultato è che, in tre anni, sono cambiati governi, maggioranze e uomini ai vertici delle istituzioni ma la sostanza è rimasta la stessa: tutto fermo.

Luca Craia

E finalmente lo dice anche l’Europa: Fascismo, Nazismo e Comunismo sono crimini allo stesso livello.


Per quanto la cosa, a una persona dotata di un intelletto medio, sembrerebbe lapalissiana, ci sono voluti oltre ottant’anni per stabilire, da parte dell’Europa, che non ci sono differenze nell’orrore generato dalla politica. Con la risoluzione del 19 settembre scorso, il Parlamento Europeo stabilisce che sono da considerarsi criminali i regimi fascisti quanto i regimi comunisti che hanno agito in Europa. In sostanza, se Hitler è riconosciuto universalmente, fatto salvo qualche demente che ancora passeggia al passo dell’oca,  se il fascismo nostrano, almeno sulla carta, è indifendibile e farlo sarebbe, sempre sulla carta, reato di apologia, anche il comunismo sovietico non è da meno. Finalmente, quindi, si stabilisce che anche il comunismo storico è stato un crimine.
È un’autentica rivoluzione culturale, perché da troppi anni la sinistra vive di una presunta superiorità volutamente dimentica dei crimini commessi in nome dell’ideologia marxista. E, benchè ormai il marxismo sia stato di fatto abbandonato da gran parte dei movimenti politici sedicenti di sinistra, il riconoscimento delle nefandezze commesse da Stalin e compagnia chiarisce che, gli estremismi, sostanzialmente sono tutti uguali.
Vedere scritto nero su bianco che il nazismo e il comunismo sono entrambi crimini della stessa natura è un momento storico da celebrare, sia perché riequilibra il quadro delle discussioni sterili ideologiche, sia perché ribadisce, in un colpo solo, che l’idea stessa di totalitarismo è disumana, e non c’è giustificazione alcuna né a destra né a sinistra, né sopra né sotto. Cambierà poco, perché le teste di chi marcia al passo dell’oca e di chi ancora si chiama compagno, di chi va a Predappio a piedi e di chi manifesta col pugno chiuso non cambiano certo da oggi a domani. Ma almeno lo abbiamo scritto. Poco non è.

Luca Craia

Accordino in minore sui migranti, ma il merito non è certo di Conte 2.


È un passo avanti, il patto di solidarietà appena firmato dall’Unione Europea per spartirsi il flusso migratorio che investe i Paesi di confine come l’Italia. Un passetto, un passettino ino ino, ma è pur sempre qualcosa. È poca cosa perché riguarda solo i richiedenti asilo, che già sono solo una parte del flusso totale, non occupandosi affatto dell’immigrazione economica, enorme, che graverebbe tutta sulle spalle degli Stati in prima linea; oltretutto, l’accordo riguarda i richiedenti asilo raccolti dalle navi ufficiali, e non quelli che arrivano per conto proprio, che sono la gran parte. Quindi parliamo di numeri piccoli, tutto sommato. Parliamo anche di un accordo su base volontaria, per cui non è detto che tutti gli Stati membri aderiranno. Insomma, poca cosa ma, come si dice, piuttosto che niente è meglio piuttosto.
Fa però un po’ tristezza, e anche un po’ rabbia, vedere li Presidente Conte 2 attaccarsi la medaglia, perché la medaglia appartiene, se non vogliamo citare Salvini perché è brutto e cattivo, al Presidente Conte 1, quello che chiudeva i porti, salvo poi rinnegare tutto e fare finta che l’avesse fatto qualcun altro. Insomma, se c’è stato questo accordino in minore è grazie alle politiche del governo giallo-verde, non certamente a quelle del governo giallo-rosso che ancora non ha attuato politiche concrete, limitandosi a demolire quelle precedenti. Se l’Europa ha calato un po’ le braghe o, meglio, ha allentato la cintura, è perché qualcuno, prima, ha fatto la voce grossa, ha fatto capire a tutti che è ora di muoversi, di fare qualcosa. Se non vogliamo ringraziare Salvini di questo, almeno non diamo meriti a chi non ne ha. Conte 2 si sta attaccando una medaglia non sua ma, evidentemente, sta imparando i trucchi dal nuovo alleato.

Luca Craia