martedì 2 aprile 2019

Querela al Sindaco di Montegranaro. Una fake news? La risposta è ringhiosa, come sempre.


Una fake news è una notizia falsa, non vera. Il Sindaco di Montegranaro, quindi, afferma che la notizia della querela nei suoi confronti e il procedimento giudiziario in atto data da Il Resto del Carlino è falsa, il giornale avrebbe mentito, dato notizie non vere. Può darsi, e se così fosse non perderò neanche un minuto per ritirare le mie considerazioni, sia quelle precedenti che queste. Però il Carlino non ha mai parlato di “avvisi di garanzia”, parla di GIP e di Pubblici Ministeri, forse confondendo le due figure, e questo sarebbe un errore, non una fake news. La fake news sarebbe tale qualora non fosse vero che ci sia una querela. Vedremo.
La risposta, comunque, è rabbiosa, come sono sempre rabbiose e ringhiose le risposte date dall’Amministrazione Mancini. C’è una frase che è sconvolgente, minacciosa: “sarà un boomerang, per il quale qualcuno ne pagherà le conseguenze”. Se la prendono con chi avrebbe strumentalizzato la notizia, ma non ho letto alcun comunicato politico al riguardo, al massimo qualche considerazione qua e là, come le mie, come qualsiasi cittadino, di fronte a una notizia del genere, farebbe nel perfetto esercizio della sua libertà di pensiero e di espressione. Del resto le minacce non sono mai mancate nella storia di questa amministrazione comunale, addirittura emettendo atti di giunta specifici. Insomma, le considerazioni rese a caldo, ma scritte, quindi, si pensa, ponderate, restituiscono un’immagine ringhiosa di una giunta che ha sempre reagito con questo modo di fare.
Ora vedremo cosa succede: se il Carlino ha davvero pubblicato una fake news, c’è da aspettarsi una rettifica e, in base all’eventuale rettifica, trarremo le nostre conclusioni. Ma la rabbia dimostrata da Sindaco e Soci anche in questa situazione non rende loro merito per niente.

Luca Craia

RIMOZIONE DELL'AMIANTO DALLE MACERIE DEL SISMA – APPROVATA LA MOZIONE DI ELENA LEONARDI SULLA RICHIESTA INTERVENTO NORMATIVO DEL GOVERNO.


L'APPROVAZIONE ALL'UNANIMITA' CONFERMA LA NECESSITA' DI CHIARIRE IL CONTRASTO TRA LEGGE SPECIALE DEL SISMA E LEGGE ORDINARIA.

Comunicato integrale

Sulle macerie contenenti amianto il Consiglio Regionale ha approvato all'unanimità la mozione a firma Elena Leonardi (Fratelli d'Italia) sulLa necessità di interrompere la situazione di stallo causata dalla divergenza tra le leggi ordinarie, vale a dire il Decreto Legislativo n. 152 del 2006 e tutta la normativa speciale scaturita a seguito dell'emergenza sisma del 2016. Attualmente – ha spiegato in Aula la Leonardi - ci si trova pertanto con un articolo del cosiddetto "Decreto-sisma" che contiene di fatto una deroga relativa alla classificazione dei rifiuti includendo i materiali derivanti dai crolli e quelli originati da operazioni di abbattimento e demolizione, tra i rifiuti urbani non pericolosi, con esclusivo riferimento alle fasi di raccolta e trasporto. Quindi questo articolo deroga rispetto al D. Lgs. 152 del 2006 il quale include anche “i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo tra i rifiuti speciali.
La Leonardi ha evidenziato il fatto che il Cosmari, deputata alle operazioni di raccolta e di successivo stoccaggio delle macerie stesse, si trova di fronte ad una situazione che attualmente limita le operazioni di raccolta e trasporto alle macerie insistenti su suolo pubblico ovvero, nelle sole aree urbane, su suolo privato. Questa modifica alla norma ordinaria, inevitabilmente, pone l’interrogativo su cosa debba intendersi per “area urbana”, stante l’assenza di una sua definizione giuridica e urbanistica.
La rappresentante del partito della Meloni ha rappresentato un quadro difficile dovuto all'ammontare di grandissime quantità di macerie pubbliche e private ancora da smaltire nei territori del sisma Centro Italia e il Consiglio Regionale doveva farsi necessariamente portavoce al fine di chiedere risposte immediate al processo di smaltimento e lavorazione in presenza di amianto, chiarendo in maniera univoca se la legge speciale sul sisma deroga al d.lgs. 152 del 2006 e a tutte le leggi in materia ordinaria. 
La mozione approvata oggi – conclude Leonardi – farà si che si chieda al Governo Nazionale l'istituzione di un Tavolo Tecnico urgente al fine di chiarire univocamente l'applicazione delle norme sulle macerie contenenti amianto per sanare il divario attuale tra la norma ordinaria e quella speciale del sisma.


La Sindaca Mancini indagata a due mesi dal voto. Salta la candidatura?


Premetto che, come sempre, essere indagati non vuol dire essere colpevoli, bisogna attendere il verdetto, e il verdetto, di solito, necessita di tempi piuttosto lunghi. Però l’accusa che viene mossa al Sindaco di Montegranaro, Ediana Mancini, è un’accusa piuttosto pesante, se è vero quello che riporta stamane Il Resto del Carlino, è un’accusa che parla di negligenze e forse di omissioni, di cittadini inascoltati nonostante manifestassero problemi seri, pericolosi per la salute. È un’accusa che, al di là delle implicazioni penali, che mi auguro, alla fine dei giochi, non ci siano, è anche un’accusa politica, e questo è grave, sempre politicamente parlando. Quando un cittadino chiede all’Istituzione di intervenire, l’Istituzione non può e non deve esimersi, a prescindere di chi sia il cittadino, se sia amico o nemico, se sia comodo o scomodo andare a intervenire, o qualsiasi possa essere il motivo per cui non si dà ascolto all’istanza.
È una brutta botta per “La Strada Giusta”, questa indagine nei confronti del Sindaco e candidato Sindaco. Anche perché, se ben ricordo, e credo di ricordare bene, qualche anno fa furono proprio gli esponenti di questo schieramento, compreso il Sindaco stesso, a parlare di impresentabilità nei confronti di Gastone Gismondi, quando questi si presentò alle elezioni regionali avendo sul capo un’indagine in corso, poi risoltasi in una totale assoluzione. Si parlò di questione morale, di legalità. Ora forse si dovrebbe applicare lo stesso metro di misura. Ora forse Ediana Mancini dovrebbe dimostrare coerenza e ritirare la sua candidatura, perché se è vero che un cittadino è innocente fino a prova contraria, questo valeva anche per Gismondi all’epoca. E se all’epoca Gismondi era “impresentabile” secondo la Mancini e il suo schieramento, oggi la situazione è la medesima.

Luca Craia