mercoledì 19 dicembre 2018

Rifiuti abbandonati sul monte Cacciù di Fermo. E io ci faccio l’albero di Natale. La provocazione di Franco Marinucci.


È un’autentica discarica a cielo aperto quella che si è creata sul “monte Cacciù”, area periferica del territorio di Fermo dove da tempo i soliti mascalzoni trogloditi vanno a depositare abusivamente i loro rifiuti di ogni genere. Se ne lamentano diversi Fermani e se ne lamenta da tempo in fotografo Franco Marinucci che, in occasione delle feste natalizie, ha pensato di mettere in scena una provocazione: ha creato un albero di Natale utilizzando materiale raccolto tra quello gettato via dai suddetti trogloditi, e poi ha pubblicato la foto dell’albero sui social, suscitando profonda irritazione in chi pretenderebbe il rispetto dell’ambiente e delle norme. Naturalmente, una volta scattata la foto, Marinucci ha portato via l’albero, ma la provocazione sembra fare il suo effetto. Chissà che non si pensi, dopo questo, a monitorare debitamente l’area in modo da evitare il proseguire di questo esempio di inciviltà e, magari, cogliere sul fatto i lestofanti?

Luca Craia

Blackout terremotati: Ceriscioli risponda in aula. Interrogazione della Malaigia.


Comunicato integrale

La consigliera regionale della Lega Marzia Malaigia ha presentato un'interrogazione, al presidente Luca Ceriscioli ed alla Giunta regionale, per chiedere conto dei pesanti disagi subiti dalla popolazione dell'entroterra, e in particolare dei terremotati ospiti nelle abitazioni d'emergenza, per il blackout di corrente ed utenze avvenuto nei giorni scorsi.
L'atto presentato dalla Lega ripercorre i disservizi a partire da sabato 15 dicembre, giorno in cui, dopo la prima nevicata stagionale, la rete elettrica ha subito seri danni, in particolare per il cedimento di un traliccio a causa della caduta di un albero ad alto fusto nelle zone di Ussita e Sarnano. "I disagi più gravi li hanno avvertiti i residenti nelle soluzioni abitative di emergenza SAE e MAPRE – si legge nell'interrogazione - Sembra che la causa di danni e disservizi sia imputabile a linee elettriche obsolete e inadeguate, o alla insufficiente manutenzione, anche riguardo alla potatura degli alberi, nonché all'utilizzo, in fase di emergenza, di squadre di pronto intervento prive degli strumenti idonei". Un danno che si aggiunge ad una situazione già difficile per chi vive in soluzioni abitative d'emergenza, cittadini rimasti per giorni in attesa di un ripristino, senza potersi organizzare per ridurre i disagi per la famiglia o i dani alla propria attività, senza riscaldamento nè elettrodomestici per cucinare e usare acqua calda.
Per questo, la consigliera Malaigia chiese "se siano state attuate tutte le misure necessarie per verificare le gravi responsabilità che tali disservizi hanno prodotto e se siano state adottate tutte le misure per intervenire e garantire assistenza adeguata a chi ha subito tali disagi". In prospettiva, la Lega chiede se l'esecutivo regionale si sia attivato "per evitare il ripetersi di tali disservizi, valutando la promozione di un protocollo d'intervento con modalità risolutive delle criticità, o per assicurare che Enel corrisponda agli impegni di miglioramento delle infrastrutture e dei servizi".

Montegranaro perde Peppe Tarabelli, uomo di grande generosità.

Per me era un amico, una persona che conosco dalla nascita, vicino di casa per decenni, padre di amici miei, una di quelle persone che fanno parte della tua vita come un parente stretto, un elemento che c'è sempre stato. Ma Peppe Tarabelli, a Montegranaro, lo conoscevano tutti. Lo conoscevano perché, quando serviva, lui c'era. Peppe era un uomo sanguigno, schietto ma di grande generosità. Basti pensare che ancora oggi, a 78 anni, era Milite della Croce Gialla, quella stessa Croce Gialla i cui uomini oggi hanno cercato invano di salvarti la vita tra le ruote di quell'autocisterna che l'ha travolto.
Un incidente assurdo, come è assurdo perdere la vita camminando tranquillamente per strada, una strada forse troppo trafficata, dove attraversare è difficile e pericoloso. Sono appuntamenti col destino, forse. Peppe ha vissuto gran parte della sua vita nel centro storico di Montegranaro, molto spesso al mio fianco in battaglie per rendere più vivibile il cuore dimenticato di questo paese. A un certo punto deve aver pensato che non ci fossero speranze per il paese antico ed è andato a vivere in un appartamento nuovo, lungo quella strada dove poi ha incontrato il suo destino.
Non ricorderò come un amico, per la sua passione per la fotografia, per quella 127 gialla sotto la quale il nostro pallone di bambini se andava costantemente a incastrare mentre giocavamo nello spiazzaletto di via Garibaldi. Lo ricorderò come uomo giusto, retto, onesto, lavoratore padre di famiglia. Un abbraccio a Rosa Pia ai figli Ubaldo e Maurizio. Oggi è un giorno molto triste per montegranaro.

Luca Craia 

Torna il cinema a Montegranaro, ma non la voglia di farlo. La cultura affidata alle associazioni. La latitanza dell’assessorato.


Torna il cinema al La Perla di Montegranaro, ed è una buona notizia. Torna per iniziativa del Circolo Metropolis che, ormai da qualche anno, in qualche modo salva Montegranaro dalla totale assenza della settima arte, dopo che si è deciso di non digitalizzare il La Perla. Metropolis propone un bel cartellone natalizio, adatto a grandi e piccoli, con un biglietto di 5 Euro che è molto accattivante. Iniziativa molto buona, quindi, che segna ancora un punto a favore dell’associazione che insiste nel cercare di far sopravvivere le sale storiche, massacrate dai multisala.
È, però, soltanto un’iniziativa temporanea, purtroppo, concentrata nel periodo natalizio. Non si sa, al momento, se ci sarà qualche nuovo appuntamento sparso nell’arco della stagione. Non si sa perché l’assessorato alla cultura non ha un programma definito per quanto riguarda il cinema, e si affida, come in ogni cosa, alle proposte che vengono sottoposte da associazioni e volontari. In questo caso è Metropolis, in altri casi sono le varie associazioni culturali che operano sul territorio, sull’opera delle quali si basa gran parte della programmazione dell’assessorato.
 Se Montegranaro ha un qualcosa che assomiglia a una programmazione culturale, tolti la stagione teatrale e Veregra Street, lo si deve all’impegno delle associazioni e dei privati. L’Assessore si limita, per gran parte del suo tempo, a coordinare, e neanche tanto bene, le varie attività proposte. Si limita non è esatto, perché lo sforzo maggiore pare essere quello di apparirne l’artefice, cosa che, tutto sommato, gli riesce bene.
In questo modo, però, Montegranaro non cresce. È necessario l’impegno concreto dell’Amministrazione Pubblica per far sì che la programmazione culturale sia efficace non solo a livello di intrattenimento ma anche portando benefici concreti al paese, anche in termini economici. Ecco che il cinema, come ho più volte spiegato su queste pagine, assume un ruolo essenziale per la rivitalizzazione del centro, un centro sempre più morto. Il concetto è semplice: il cinema porta gente in centro, poca o tanta che sia, ma per farlo è necessario che la sua programmazione sia costante e sistematica. Significa che bisogna investire nella sala, un investimento che non pare così cospicuo, in modo che la si possa affidare a un gestore definito, e qui potrebbe andare bene anche Metropolis, che la tenga aperta e funzionante per tutto l’anno. Significa, in soldoni, che l’assessore deve curare un po’ meno i comunicati e occuparsi di programmazione, anche cercando di avere, finalmente, un capitale da investire. Ma ormai mi sa che è tardi.

Luca Craia