Per me era un amico, una persona che conosco dalla nascita, vicino di casa per decenni, padre di amici miei, una di quelle persone che fanno parte della tua vita come un parente stretto, un elemento che c'è sempre stato. Ma Peppe Tarabelli, a Montegranaro, lo conoscevano tutti. Lo conoscevano perché, quando serviva, lui c'era. Peppe era un uomo sanguigno, schietto ma di grande generosità. Basti pensare che ancora oggi, a 78 anni, era Milite della Croce Gialla, quella stessa Croce Gialla i cui uomini oggi hanno cercato invano di salvarti la vita tra le ruote di quell'autocisterna che l'ha travolto.
Un incidente assurdo, come è assurdo perdere la vita camminando tranquillamente per strada, una strada forse troppo trafficata, dove attraversare è difficile e pericoloso. Sono appuntamenti col destino, forse. Peppe ha vissuto gran parte della sua vita nel centro storico di Montegranaro, molto spesso al mio fianco in battaglie per rendere più vivibile il cuore dimenticato di questo paese. A un certo punto deve aver pensato che non ci fossero speranze per il paese antico ed è andato a vivere in un appartamento nuovo, lungo quella strada dove poi ha incontrato il suo destino.
Non ricorderò come un amico, per la sua passione per la fotografia, per quella 127 gialla sotto la quale il nostro pallone di bambini se andava costantemente a incastrare mentre giocavamo nello spiazzaletto di via Garibaldi. Lo ricorderò come uomo giusto, retto, onesto, lavoratore padre di famiglia. Un abbraccio a Rosa Pia ai figli Ubaldo e Maurizio. Oggi è un giorno molto triste per montegranaro.
Luca Craia