Torna il cinema al La Perla di Montegranaro, ed è una buona
notizia. Torna per iniziativa del Circolo Metropolis che, ormai da qualche anno,
in qualche modo salva Montegranaro dalla totale assenza della settima arte,
dopo che si è deciso di non digitalizzare il La Perla. Metropolis propone un
bel cartellone natalizio, adatto a grandi e piccoli, con un biglietto di 5 Euro
che è molto accattivante. Iniziativa molto buona, quindi, che segna ancora un
punto a favore dell’associazione che insiste nel cercare di far sopravvivere le
sale storiche, massacrate dai multisala.
È, però, soltanto un’iniziativa temporanea, purtroppo,
concentrata nel periodo natalizio. Non si sa, al momento, se ci sarà qualche
nuovo appuntamento sparso nell’arco della stagione. Non si sa perché l’assessorato
alla cultura non ha un programma definito per quanto riguarda il cinema, e si
affida, come in ogni cosa, alle proposte che vengono sottoposte da associazioni
e volontari. In questo caso è Metropolis, in altri casi sono le varie
associazioni culturali che operano sul territorio, sull’opera delle quali si
basa gran parte della programmazione dell’assessorato.
Se Montegranaro ha un
qualcosa che assomiglia a una programmazione culturale, tolti la stagione
teatrale e Veregra Street, lo si deve all’impegno delle associazioni e dei privati.
L’Assessore si limita, per gran parte del suo tempo, a coordinare, e neanche tanto
bene, le varie attività proposte. Si limita non è esatto, perché lo sforzo
maggiore pare essere quello di apparirne l’artefice, cosa che, tutto sommato,
gli riesce bene.
In questo modo, però, Montegranaro non cresce. È necessario
l’impegno concreto dell’Amministrazione Pubblica per far sì che la
programmazione culturale sia efficace non solo a livello di intrattenimento ma
anche portando benefici concreti al paese, anche in termini economici. Ecco che
il cinema, come ho più volte spiegato su queste pagine, assume un ruolo
essenziale per la rivitalizzazione del centro, un centro sempre più morto. Il
concetto è semplice: il cinema porta gente in centro, poca o tanta che sia, ma
per farlo è necessario che la sua programmazione sia costante e sistematica.
Significa che bisogna investire nella sala, un investimento che non pare così
cospicuo, in modo che la si possa affidare a un gestore definito, e qui
potrebbe andare bene anche Metropolis, che la tenga aperta e funzionante per
tutto l’anno. Significa, in soldoni, che l’assessore deve curare un po’ meno i
comunicati e occuparsi di programmazione, anche cercando di avere, finalmente,
un capitale da investire. Ma ormai mi sa che è tardi.
Luca Craia