giovedì 15 novembre 2018

Zippomat: Roberto Basso capisce che qualcosa non va, ma non sa cosa. Il pilot è omologato?


Non è bastato l’incidente dello scorso agosto con il pilomat di viale Gramsci. Ne è servito un altro per far capire, sempre che l’abbia capito, all’assessore Basso che c’è qualcosa che non va nel sistema di apertura e chiusura dell’isola pedonale. Anzi, la scorsa estate si è messa in dubbio la parola della vittima dell’incidente, tanto che, per il risarcimento, si è reso necessario l’intervento di un legale e ancora il procedimento è in corso.
L’incidente identico di domenica scorsa, invece, pare abbia mosso qualche dubbio negli Amministratori Comunali che, come riporta Il Resto del Carlino di oggi, hanno disattivato il marchingegno “per precauzione”. Se queste precauzioni fossero state prese già da agosto, magari il malcapitato che è stato colpito domenica non si sarebbe fatto male (pare abbia subito un trauma cranico).
Ora si attende che venga la ditta installatrice per avere un’idea circa “il corretto funzionamento del pilot”, dice Roberto Basso. Ma che il zippomat non funzioni come dovrebbe e che il suo funzionamento sia decisamente pericoloso è evidente, altrimenti questi incidenti non si sarebbero verificati. Ci sono sistemi di sicurezza su ogni macchinario, i nostri imprenditori comprano macchine omologate con sistemi di arresto automatici per evitare infortuni. Non si riesce a capire come un macchinario che viene installato in mezzo alla strada non possegga alcun sistema di sicurezza e come questo possa essere omologato per la funzione che svolge. Sempre che lo sia.

Luca Craia


mercoledì 14 novembre 2018

Montegranaro. Il Zippomat spacca un’altra macchina. È pericoloso.


Dopo l’episodio della scorsa estate, quando una vettura, andando a inserirsi sul marciapiede carrabile di viale Gramsci, venne colpita dal pilomat che si alzò repentinamente, domenica scorsa si è verificato un caso analogo. Il marciapiede, che di solito la domenica è chiuso al traffico per la consueta isola pedonale, era temporaneamente transitabile in quanto era all’opera la spazzolatrice, probabilmente per un’azione di pulizia collegata alle iniziative pomeridiane. La vettura, approfittando del pilomat abbassato, andava quindi a immettersi sulla corsia lato negozi ma, in quell’istante, l’apparecchio si alzava andando a cozzare con il fondo della vettura
La notizia è passata in sordina e, fino a ieri, c’è stata solo qualche voce di popolo a parlarne, ma alcune testimonianze la confermano. Del resto, il pilomat ora non è più in funzione, l’impianto è totalmente spento e, a chiudere il marciapiede, ora c’è una transenna, a confermare che qualcosa di serio è accaduto.
Analogie con l’incidente dello scorso agosto, dovute al fatto che il “zippomat”, come lo chiamiamo noi, non è provvisto di alcun sistema di sicurezza che ne impedisca l’innalzamento qualora al di sopra ci sia qualcosa. Dal passaggio dalla luce verde del semaforino a quella rossa all’innalzamento del pilone passano poche frazioni di secondo, nessun preavviso, e il dispositivo si alza con estrema velocità. Se una vettura passa con la luce verde e, nel frattempo, questa diventa rossa, non ha scampo: l’impatto è inevitabile. 
La cosa è preoccupante sia per i veicoli che per i pedoni. Immaginiamo una carrozzina che si trovi per qualsiasi motivo sopra il pilomat nel momento in cui si alza, o un anziano, o un qualsiasi pedone. Non sembra esserci una fotocellula di sicurezza come, credo, dovrebbe essere, se non per legge, almeno per buonsenso.
Ulteriore pericolo, al momento, è anche il non funzionamento della luce del semaforo. Ieri sera, alle 21,00, ho visto con i miei occhi la strada aperta, con la transenna spostata. Quindi, in un orario in cui la gente è abituata ad avere l’isola pedonale, il marciapiede era di fatto transitabile. Ma il pedone che, per esempio, giunge dalla piazza passando da Palazzo Francescani, non lo può sapere e, nella sicurezza di essere in orario da isola pedonale, potrebbe attraversare con leggerezza mentre passa una macchina che, per prassi, non dovrebbe esserci.
Una gestione poco avveduta, quella del sistema di apertura e chiusura dell’isola pedonale di viale Gramsci, una gestione che, fin qui, oltre ad aver prodotto seri danni al commercio della zona, ne ha procurati anche a due autovetture. C’è certamente qualcosa da rivedere, probabilmente più che qualcosa. Sarebbe ora che l’amministrazione comunale faccia un atto di umiltà e si metta nella posizione di ascoltare, analizzare i fatti e trovare delle soluzioni a quelli che sono, con ogni evidenza, degli errori.

Luca Craia

martedì 13 novembre 2018

A Falconara la puzza non fa male. A Piediripa l’acqua si inquina e disinquina in pochi giorni. Che ci stanno dando a bere?


È di oggi la notizia che, a Falconara Marittima, gli abitanti si siano allarmati a causa dell’ennesima forte esalazione, proveniente dalla vicina raffineria, che ha prodotto un fetore forte e persistente che si è sentito fino a Torrette. Interessata l’Arpam, questa ha effettuato delle analisi sull’aria tranquillizzando tutti: l’aria puzza ma non fa male. Resta da capire perché puzzi, cosa sia che puzzi e come mai questa cosa che puzza non faccia male, ma se lo dice l’Arpam, possiamo stare tranquilli. Forse.
Dico forse perché mi è tornato in mente il caso dell’incendio della Orim di Piediripa, la scorsa estate, incendio in cui presumibilmente sono bruciate diverse sostanze chimiche e altre sono state sciolte dall’acqua usata per spegnere le fiamme. Dopo un primo allarme, che vietava addirittura di consumare le verdure degli orti, tutto è rientrato: l’Arpam disse che non c’era stata alcuna contaminazione. 
Poi, a fine settembre, arriva la notizia che i comuni interessati avevano emesso delle ordinanze per vietare il consumo dell’acqua dei pozzi della zona circostante l’area dell’incendio. Passati pochi giorni, è tornata l’Arpam a fare delle analisi, e l’acqua magicamente non era più inquinata.
Io vorrei tanto fidarmi ciecamente dell’Arpam, ma vorrei anche capire come funzionano queste cose, ossia come mai l’acqua si inquina e disinquina in pochi giorni e senza far nulla e come mai l’aria che puzza non fa male. Perché a me, questa cosa, pare abbastanza misteriosa.

Luca Craia