giovedì 15 novembre 2018

Finanziati nuovi impianti di videosorveglianza. La soddisfazione di Arrigoni e Lucentini.

Il Sentore Arrigoni con il Commissario Lucentini

Oltre un milione e mezzo di finanziamento per i Comuni marchigiani che hanno presentato un progetto per l’installazione di nuovi impianti di videosorveglianza: questo è quanto annuncia, con soddisfazione, il Senatore Paolo Arrigoni, della Lega, in un comunicato stampa in cui fornisce anche i dati del provvedimento assunto dal Governo Conte su spinta del Ministro dell’Interno Salvini. Sono 32 i Comuni marchigiani che hanno ricevuto un finanziamento del 50% dell’importo richiesto, finanziamento utilizzabile al solo scopo di impiantare nuove telecamere di videosorveglianza. Il tutto si inserisce in un quadro di maggior sicurezza che vede anche un significativo aumento degli organici delle forze dell’ordine.
“Anche in questa occasione il Governo, e in particolare il Ministro Salvini” dice Arrigoni “si è dimostrato attento alle esigenze di un territorio come quello marchigiano in cui la pessima amministrazione del Partito Democratico, soprattutto per quanto riguarda sicurezza e immigrazione, ha reso indifferibili questi interventi”.
Non meno soddisfatto il Commissario della Lega per la Provincia di Fermo, Mauro Lucentini. “La Regione Marche non rimane ultima e non rimane ultima neanche la Provincia di Fermo” afferma.  “Anche in questo caso di passa dalle parole ai fatti”.  Nel Fermano sono sette i Comuni destinatari dei fondi per la videosorveglianza: Montegranaro, con un progetto di € 15.900 di cui finanziati 7.900, Monsampietro Morico con  € 20.168 di cui finanziati 10.000, Porto San Giorgio che spenderà € 91.000 avendone finanziati 45.000, Ponzano di Fermo  con 28.000 di cui finanziati 14.000, Servigliano con 20.000  di cui finanziati 10.000, Belmonte Piceno con 22.000 di cui finanziati 11.000 e Grottazzolina con 30.000 di cui finanziati 15.000.
Un passo avanti notevole per la sicurezza anche se va ricordato che la videosorveglianza, di per sé, è solo uno dei tanti strumenti da mettere in campo, il primo dei quali è una legislazione efficiente ed efficace. La direzione sembra quella giusta.

Luca Craia

Zippomat: Roberto Basso capisce che qualcosa non va, ma non sa cosa. Il pilot è omologato?


Non è bastato l’incidente dello scorso agosto con il pilomat di viale Gramsci. Ne è servito un altro per far capire, sempre che l’abbia capito, all’assessore Basso che c’è qualcosa che non va nel sistema di apertura e chiusura dell’isola pedonale. Anzi, la scorsa estate si è messa in dubbio la parola della vittima dell’incidente, tanto che, per il risarcimento, si è reso necessario l’intervento di un legale e ancora il procedimento è in corso.
L’incidente identico di domenica scorsa, invece, pare abbia mosso qualche dubbio negli Amministratori Comunali che, come riporta Il Resto del Carlino di oggi, hanno disattivato il marchingegno “per precauzione”. Se queste precauzioni fossero state prese già da agosto, magari il malcapitato che è stato colpito domenica non si sarebbe fatto male (pare abbia subito un trauma cranico).
Ora si attende che venga la ditta installatrice per avere un’idea circa “il corretto funzionamento del pilot”, dice Roberto Basso. Ma che il zippomat non funzioni come dovrebbe e che il suo funzionamento sia decisamente pericoloso è evidente, altrimenti questi incidenti non si sarebbero verificati. Ci sono sistemi di sicurezza su ogni macchinario, i nostri imprenditori comprano macchine omologate con sistemi di arresto automatici per evitare infortuni. Non si riesce a capire come un macchinario che viene installato in mezzo alla strada non possegga alcun sistema di sicurezza e come questo possa essere omologato per la funzione che svolge. Sempre che lo sia.

Luca Craia


mercoledì 14 novembre 2018

Montegranaro. Il Zippomat spacca un’altra macchina. È pericoloso.


Dopo l’episodio della scorsa estate, quando una vettura, andando a inserirsi sul marciapiede carrabile di viale Gramsci, venne colpita dal pilomat che si alzò repentinamente, domenica scorsa si è verificato un caso analogo. Il marciapiede, che di solito la domenica è chiuso al traffico per la consueta isola pedonale, era temporaneamente transitabile in quanto era all’opera la spazzolatrice, probabilmente per un’azione di pulizia collegata alle iniziative pomeridiane. La vettura, approfittando del pilomat abbassato, andava quindi a immettersi sulla corsia lato negozi ma, in quell’istante, l’apparecchio si alzava andando a cozzare con il fondo della vettura
La notizia è passata in sordina e, fino a ieri, c’è stata solo qualche voce di popolo a parlarne, ma alcune testimonianze la confermano. Del resto, il pilomat ora non è più in funzione, l’impianto è totalmente spento e, a chiudere il marciapiede, ora c’è una transenna, a confermare che qualcosa di serio è accaduto.
Analogie con l’incidente dello scorso agosto, dovute al fatto che il “zippomat”, come lo chiamiamo noi, non è provvisto di alcun sistema di sicurezza che ne impedisca l’innalzamento qualora al di sopra ci sia qualcosa. Dal passaggio dalla luce verde del semaforino a quella rossa all’innalzamento del pilone passano poche frazioni di secondo, nessun preavviso, e il dispositivo si alza con estrema velocità. Se una vettura passa con la luce verde e, nel frattempo, questa diventa rossa, non ha scampo: l’impatto è inevitabile. 
La cosa è preoccupante sia per i veicoli che per i pedoni. Immaginiamo una carrozzina che si trovi per qualsiasi motivo sopra il pilomat nel momento in cui si alza, o un anziano, o un qualsiasi pedone. Non sembra esserci una fotocellula di sicurezza come, credo, dovrebbe essere, se non per legge, almeno per buonsenso.
Ulteriore pericolo, al momento, è anche il non funzionamento della luce del semaforo. Ieri sera, alle 21,00, ho visto con i miei occhi la strada aperta, con la transenna spostata. Quindi, in un orario in cui la gente è abituata ad avere l’isola pedonale, il marciapiede era di fatto transitabile. Ma il pedone che, per esempio, giunge dalla piazza passando da Palazzo Francescani, non lo può sapere e, nella sicurezza di essere in orario da isola pedonale, potrebbe attraversare con leggerezza mentre passa una macchina che, per prassi, non dovrebbe esserci.
Una gestione poco avveduta, quella del sistema di apertura e chiusura dell’isola pedonale di viale Gramsci, una gestione che, fin qui, oltre ad aver prodotto seri danni al commercio della zona, ne ha procurati anche a due autovetture. C’è certamente qualcosa da rivedere, probabilmente più che qualcosa. Sarebbe ora che l’amministrazione comunale faccia un atto di umiltà e si metta nella posizione di ascoltare, analizzare i fatti e trovare delle soluzioni a quelli che sono, con ogni evidenza, degli errori.

Luca Craia