venerdì 9 novembre 2018

Torre San Patrizio: discarica e maiali in ampiamento, ma si fa tutto nel massimo silenzio. Comitato sugli scudi.


Ci risiamo: a Torre San Patrizio si torna a parlare della discarica lungo la Mezzina e dell’annessa centrale a biomasse. Il Resto del Carlino di oggi riporta la notizia che il Comune ha autorizzato un ampliamento della volumetria della discarica per ulteriori 380.000 metri cubi. La delibera è datata 14 maggio 2018 ma non gli è stata data alcuna pubblicità, come se la cosa non si dovesse sapere. Solo che si è saputa. Ad accorgersene è stato il sempre vigile Comitato Tutela Ambiente che già qualche anno fa fece una dura quanto, purtroppo, infruttuosa battaglia per evitare l’installazione di una centrale a biomasse annessa all’allevamento di maiali attiguo alla discarica. E pare che anche questo sia in procinto di allargarsi, ma manca ancora l’autorizzazione.
La preoccupazione dei cittadini è data dalla già difficile convivenza coi miasmi che salgono dalla discarica e dall’allevamento. Giustamente ci si preoccupa perché, ampliando la volumetria, certamente la situazione non è destinata a migliorare. Il Comitato si dice non attrezzato per valutare precisamente cosa stia accadendo, ma il silenzio del Comune pare decisamente sospetto. Ci si sarebbe aspettati, almeno da un Comune che sia attento alla salute della propria cittadinanza, almeno che questa fosse stata informata e resa edotta della situazione, ma così non è stato.
Né sembra che siano stati informati i Comuni confinanti. Ricordiamo che la discarica insiste in un’area molto vicina agli abitati non solo di Torre San Patrizio, ma anche di Montegranaro, Monte San Giusto e Monte Urano, i cui cittadini potrebbero risentire delle conseguenze negative di questo ampliamento tanto quanto quelli di Torre San Patrizio. Quando fu installata la centrale a biomasse, da Monte Urano si levarono voci di protesta e ricordo un’assemblea pubblica, in cui fui moderatore, dove anche l’allora Sindaco e ora Consigliere Regionale, Francesco Giacinti, manifestò serie perplessità.
Oggi accade tutto nel silenzio. Non parla il Sindaco di Torre San Patrizio, non parlano le Amministrazioni Comunali dei paesi confinanti. Io mi aspetterei almeno una richiesta di informazioni da parte dei Comuni interessati, e una piena disponibilità a darle da parte del Sindaco Barbabella, sindaco anche ai tempi dell’installazione della centrale.

Luca Craia

Cesetti sta con Ceriscioli. Il partito prima di tutto, pure dei cittadini. Marche a trazione pesarese anche in futuro?


Prende posizione anche Fabrizio Cesetti nella lotta per la segreteria regionale delle Marche del PD. L’assessore regionale, primo Presidente della storia della Provincia di Fermo, l’unico ad avere qualche soldo da spendere e soprattutto l’unico a essere stato eletto dai cittadini, bacchetta il conterraneo Paolo Petrini e prende decisamente posizione di fianco al Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, che ieri è stato attaccato durissimamente dall’ex deputato di Porto Sant’Elpidio con parole sacrosante ma che potrebbero essere state pronunciate da un oppositore.
Un sintomo preciso, la presa di posizione di Petrini, che manifesta quanto il PD sia diviso nella crisi politica in cui è precipitato. Del resto, qualcuno i conti con la coscienza li deve pur fare, aggirandosi tra le macerie di quella che era una delle regioni più ricche non solo d’Italia ma d’Europa e oggi vive un momento terrificante sotto ogni aspetto, dall’economia all’ordine pubblico passando per la ricostruzione che non c’è.
Non è così che la vede Cesetti che addirittura ritiene che “si è lavorato non bene ma benissimo”, dimostrando come i vetri del Palazzo della Regione di Ancona siano lenti che modificano la realtà. Cesetti non vede i problemi enormi che attanagliano le Marche e i Marchigiani, ma si preoccupa del fatto che Petrini, col suo attacco al vetriolo contro il Presidente Ceriscioli, faccia danno al Partito. E sì, perché nella logica del PD c’è sempre stato prima il Partito e poi, eventualmente e molto indietro nella classifica delle priorità, la gente e il territorio.
Così evidentemente sfuma l’eventuale speranza di Petrini di rappresentare le Marche del sud nella lotta alla segreteria: con la stroncatura del leader maximo del PD meridionale, che segue le manifeste perplessità del segretario provinciale di Fermo, Alessandrini, Petrini pare sia solo nella lotta contro il predominio pesarese. Ancora una volta, quindi, si profila una guida del partito spostata al nord, quel nord che addirittura cercava i fondi per il terremoto, e se il partito ha il volante a nord, c’è da scommettere che anche in Regione la storia non cambi alle prossime elezioni. Speriamo che ci pensino gli elettori.

Luca Craia

giovedì 8 novembre 2018

Fatta la festa, gabbato lo santo - di Sibilla Onorati


Scelgo un detto popolare per un nuovo post sul blog di Luca Craia, che con grande disponibilità ha ospitato qualche mio scritto, sul tema del terremoto, che mi sta molto a cuore. In rispetto a quanto da lui deciso, mi asterrò da qualsiasi osservazione sul sisma, le sue conseguenze e la situazione attuale, che sono sotto gli occhi di tutti. Voglio cogliere questa piccola occasione per riflettere quanto siano importanti le convinzioni dell'opinione pubblica.
Schiere di teorici della teoria delle masse, persuasori occulti, apocalittici e integrati, guru del web, in tanti si cimentano nell'espressione del proprio punto di vista, chi più o meno goffamente, tutti con la malcelata speranza di diffondere il “verbo” di quanto, più o meno in buona fede, siano convinti di dover sostenere. In effetti le idee sono come organismi unicellulari, che si propagano da persona a persona con diversi mezzi, dalle parole, ai libri, all'universo web. Tanto più un'idea è forte, tanto più influenza i comportamenti delle persone, è persino banale dirlo. Erroneamente c'è chi pensa che basti urlare più forte, per farsi sentire. Ma in effetti non è così, chi ha un po' di dimestichezza con la materia sa che le persone scelgono di aderire alle convinzioni che sono più vicine al loro sentire.
Ho chiesto io stessa a Luca Craia di poter mettere qualche mio post, sotto pseudonimo, per evitare interferenze con il mio lavoro. Ho apprezzato di questo blog la grande faccia tosta del curatore, l'autentica volontà di ragionare sui fatti e sulle cose, anche se non sempre ho condiviso le conclusioni di certi ragionamenti o le prese di posizione espresse. Ma tant'è, il mondo è bello perchè è vario. Siamo tante formichine, ciascuna con il suo granello di sabbia, quel mondo fatto delle nostre convinzioni, che ci cuciamo intorno. Per questo è indispensabile leggere, approfondire, confrontarsi, ribattere e controbattere. È il dialogo che mantiene viva la democrazia, rendendo all'opinione pubblica il suo unico potere, quello di orientare i propri rappresentanti a perseguire quello che autenticamente è il bene comune. Ecco di solito accade così, si fa la sparata, si alzano le barricate, ma poi la gente ha la memoria corta e quello che succede in silenzio, accade e basta, senza il pubblico controllo.
Ho scritto un insieme di frasi banali per dire che una volta spenti i riflettori, nel silenzio qualsiasi cosa può accadere, o non succedere mai. Ecco l'ape che ronza invece fa un rumore, che anche se a volte non piace, è utile a chi vuole leggere le parole qui scritte, per evitare che “fatta la festa, gabbatu lu santu”. Per solidarietà a Luca Craia, anziché con il mio solito pseudonimo Sibilla Onorati, mi firmerò Sibilla Ammainati.

Sibilla Ammainati