giovedì 8 novembre 2018

Fatta la festa, gabbato lo santo - di Sibilla Onorati


Scelgo un detto popolare per un nuovo post sul blog di Luca Craia, che con grande disponibilità ha ospitato qualche mio scritto, sul tema del terremoto, che mi sta molto a cuore. In rispetto a quanto da lui deciso, mi asterrò da qualsiasi osservazione sul sisma, le sue conseguenze e la situazione attuale, che sono sotto gli occhi di tutti. Voglio cogliere questa piccola occasione per riflettere quanto siano importanti le convinzioni dell'opinione pubblica.
Schiere di teorici della teoria delle masse, persuasori occulti, apocalittici e integrati, guru del web, in tanti si cimentano nell'espressione del proprio punto di vista, chi più o meno goffamente, tutti con la malcelata speranza di diffondere il “verbo” di quanto, più o meno in buona fede, siano convinti di dover sostenere. In effetti le idee sono come organismi unicellulari, che si propagano da persona a persona con diversi mezzi, dalle parole, ai libri, all'universo web. Tanto più un'idea è forte, tanto più influenza i comportamenti delle persone, è persino banale dirlo. Erroneamente c'è chi pensa che basti urlare più forte, per farsi sentire. Ma in effetti non è così, chi ha un po' di dimestichezza con la materia sa che le persone scelgono di aderire alle convinzioni che sono più vicine al loro sentire.
Ho chiesto io stessa a Luca Craia di poter mettere qualche mio post, sotto pseudonimo, per evitare interferenze con il mio lavoro. Ho apprezzato di questo blog la grande faccia tosta del curatore, l'autentica volontà di ragionare sui fatti e sulle cose, anche se non sempre ho condiviso le conclusioni di certi ragionamenti o le prese di posizione espresse. Ma tant'è, il mondo è bello perchè è vario. Siamo tante formichine, ciascuna con il suo granello di sabbia, quel mondo fatto delle nostre convinzioni, che ci cuciamo intorno. Per questo è indispensabile leggere, approfondire, confrontarsi, ribattere e controbattere. È il dialogo che mantiene viva la democrazia, rendendo all'opinione pubblica il suo unico potere, quello di orientare i propri rappresentanti a perseguire quello che autenticamente è il bene comune. Ecco di solito accade così, si fa la sparata, si alzano le barricate, ma poi la gente ha la memoria corta e quello che succede in silenzio, accade e basta, senza il pubblico controllo.
Ho scritto un insieme di frasi banali per dire che una volta spenti i riflettori, nel silenzio qualsiasi cosa può accadere, o non succedere mai. Ecco l'ape che ronza invece fa un rumore, che anche se a volte non piace, è utile a chi vuole leggere le parole qui scritte, per evitare che “fatta la festa, gabbatu lu santu”. Per solidarietà a Luca Craia, anziché con il mio solito pseudonimo Sibilla Onorati, mi firmerò Sibilla Ammainati.

Sibilla Ammainati