È palpabile l’esasperazione dei commercianti del centro di
Montegranaro. Ieri sera si sono riuniti, come programmato, per fare il punto
della situazione dopo l’ordinanza che regola la chiusura per isola pedonale di
viale Gramsci, nel periodo estivo, facendola partire alle 16.30 del pomeriggio
fino alle 7.00 del giorno successivo; i nuovi orari non sono mai stati decisi
senza essere discussi con loro, nonostante le rassicurazioni. All’incontro,
convocato presso la sede del poliambulatorio E.B. dalla rappresentante locale
della Confcommercio, Laura Bisacci, hanno partecipato quasi tutti gli esercenti
della zona interessata, che va da viale Gramsci a piazza San Serafino, passando
per largo Conti.
Tutti molto preoccupati per il futuro, i negozianti non riescono
a comprendere i motivi per i quali sia stata presa questa decisione di cui
sfugge la reale utilità, in quanto, oltretutto, negli orari stabiliti dall’ordinanza,
il viale è ovviamente deserto in quanto, dato il calore del pomeriggio, in quel
frangente il luogo è quanto di più inospitale si possa pensare.
Soprattutto, però, gli esercenti del centro non mandano giù
la chiusura totale a ogni discussione, partecipazione, ragionamento condiviso
da parte dell’Amministrazione Comunale, in particolare dell’Assessore al
Commercio, Giacomo Beverati, che sta assumendo così una posizione che va
esattamente nell’opposta direzione a quella di curare e lavorare per il bene
del commercio cittadino.
Alla riunione era presente anche la rappresentane
provinciale della Confcommercio, Teresa Scriboni, e alcuni esponenti dell’opposizione,
come Eros Marilungo e Mauro Lucentini. Se la Confcommercio ha ovviamente dato
pieno appoggio a iniziative che evidenzino il grande disagio dei negozianti, l’opposizione
ha preso buona nota del problema facendosi carico di muoversi a livello
istituzionale con iniziative che possano sostenere la posizione dei
commercianti.
È da evidenziare che la Maggioranza di Governo del paese non
era stata invitata in quanto, come afferma Laura Bisacci, dei tanti accordi,
promesse e garanzie fornite finora dagli Amministratori, non si è verificato
nulla, in un continuo tergiversare culminato con l’ultima ordinanza presa motu
proprio dal Comune senza minimamente consultarsi con gli imprenditori
coinvolti.
Le iniziative in programma, scaturite dalla discussione di
ieri sera, sono diverse, in attesa che la Minoranza Consiliare porti anch’essa
le sue proposte a livello istituzionale. I Commercianti, molto compatti, hanno
sostanzialmente costituito un cartello a difesa dei propri interessi che poi
collimano con gli interessi stessi del paese. Nelle vetrine degli esercizi
verrà affisso un manifestino che informerà la clientela di quanto sta accadendo
e del perché debba subire i disagi che sta subendo per andare a far compere in
centro. Verrà anche realizzata una campagna informativa tramite affissioni
stradali, mentre sono allo studio altre iniziative per portare alla conoscenza
della popolazione questa assurda situazione.
Contemporaneamente si sta ragionando con i consulenti legali
sulla possibilità di agire legalmente per il risarcimento dei danni
oggettivamente fin qui subiti come mancati incassi, danni facilmente
documentabili semplicemente facendo il raffronto tra i corrispettivi degli anni
passati e quelli dell’ultimo periodo, ossia da quando sono iniziati i lavori
per il “nuovo” viale Gramsci a oggi.
È fondamentale capire che la posizione dei commercianti non
è soltanto a tutela del proprio legittimo interesse di operatori economici, ma
anche a sostegno della qualità della vita stessa in quanto la figura del
commerciante riveste un ruolo sociale importante per il centro storico di
Montegranaro. La presenza del commercio è imprescindibile se si vuole che il
cuore del paese, già gravemente malato a causa di problemi antichi e moderni,
possa continuare a battere. Il negozio del centro è un presidio di civiltà, di
controllo, di umanità. È impensabile poter progettare qualsiasi intervento per
il recupero del centro storico, come sembra che Beverati stia cercando di fare,
quando contemporaneamente si prendono decisioni come queste che danneggiano in
maniera grave e forse irrimediabile uno dei fondamenti della vita stessa del
quartiere. Evidentemente non si hanno affatto le idee chiare.
Luca Craia