martedì 23 gennaio 2018

Svuotare i centri storici a favore dei centri commerciali. Scelta cosciente o incapacità?



La notizia è che a Civitanova Marche ulteriori 630 posti auto diventeranno a pagamento. Mi si dirà: che c’è di strano? Tutte le città d’Italia stanno mettendo a pagamento i parcheggi. Ebbene, di strano non c’è nulla ma c’è qualcosa di profondamente sbagliato. I parcheggi a pagamento sono inequivocabilmente uno dei fattori che provocano lo svuotamento dei centri storici. Ovviamente non sono l’unica causa della desertificazione dei cuori delle città, ma certamente contribuiscono, insieme all’assenza di iniziativa, all’aumento indiscriminato delle pigioni commerciali, alla carenza di collegamenti con mezzi pubblici. Sono tante le concause, tutte però che provocano la migrazione del pubblico dal centro città. E tutto questo va a favore dei centri commerciali che, invece, sono sempre più frequentati. E se alcuni fattori sono contingenti e difficili da contrastare, altri sono frutto di scelte politiche precise, come, appunto, la sosta a pagamento. A questo punto c’è da chiedersi se dietro queste decisioni ci sia un ragionamento sbagliato oppure se il ragionamento sia giusto e calcolato appunto a favore dei centri commerciali, poco importa se poi questo svuota le città e ne causa un progressivo degrado.

Luca Craia

Verrà puntellata la casa cadente di via Castelfidardo. Un’altra impalcatura sempiterna?




Saranno effettuati, tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima, i lavori di messa in sicurezza dello stabile cadente che ha causato, con l’aggravarsi della sua situazione di staticità, la chiusura parziale di via Castelfidardo, una delle arterie principali del centro storico di Montegranaro. I lavori non sono destinati a protrarsi a lungo in quanto si tratta di un semplice puntellamento della struttura, certamente non qualcosa di risolutivo come si avrebbe auspicato.
Un nuovo puntellamento, quindi, che va ad aggiungersi agli altri che caratterizzano ormai da anni il castello montegranarese. Ovviamente il privato non può essere obbligato a nulla di più che a impedire che lo stabile possa nuocere, ma il fatto che gli stabili pericolanti e puntellati aumentino senza che si veda alcun miglioramento sul fronte delle ristrutturazioni e dei recuperi immobiliari. Esistono situazioni di puntellamenti e messa in sicurezza che giacciono sulla pubblica via da decenni, come la famosa impalcatura di via Don Minzoni, installata nel 2001.
Fino a oggi nessuna politica e nessun investimento è stato fatto, nonostante i tanti proclami. E anche il fantomatico piano di recupero voluto dall’assessore Beverati non dà ancora segno di sé nonostante se ne parli ormai da quasi un anno. Era stato ventilato per gennaio anche un incontro con le tre associazioni del centro storico, Arkeo, Città Vecchie e Labirinto, ma gennaio sta finendo e dell’incontro non si sa ancora nulla. Intanto, come si vede, la situazione si aggrava pesantemente, considerando che via Castelfidardo è una delle poche strade carrabili del centro storico e un puntellamento non agevolerà certamente il transito dei veicoli.

Luca Craia

lunedì 22 gennaio 2018

La comunicazione, la propaganda e la fuffa



C’era un mio amico, quando ero ragazzo, che ogni giorno raccontava un’avventura amorosa. A dargli retta sembrava che fosse un invidiabile tombeur de femme se non fosse che, indagando un po’, si scopriva che dal suo racconto andava scremato un buon 70/80%, per rimanere su una realtà fatta di approcci minimali e con esiti non proprio entusiasmanti. Ciononostante la sua fama di dongiovanni cresceva di pari passo alle sue conquiste millantate, a dimostrazione che, spesso, la realtà può essere camuffata, ingigantita, manipolata a piacimento solo sapendo come raccontare le cose.
È un paragone piuttosto calzante col moderno modo di fare politica, una politica fatta di altisonanti proclami, cerimoniali pomposi e immotivati, inaugurazioni di nulla o quasi. È il caso della Giunta che regge il Comune di Montegranaro, che sta semplicemente provvedendo a svolgere la propria funzione lavorando, più o meno efficacemente, sull’ordinaria amministrazione. L’ordinaria amministrazione, in quanto ordinaria, non ha nulla di straordinario, nulla di cui ci si debba vantare perché si tratta di fare semplicemente quello che si è chiamati a fare.
Ma se si utilizza la comunicazione a dovere, l’ordinario può diventare straordinario, specie se gli organi di informazione si limitano a pubblicare i comunicati preconfezionati e studiati, appunto, per sortire l’effetto desiderato. Ecco allora che il rifacimento di un vetusto e pericoloso marciapiede, con una spesa di appena 15.000 Euro, diventa un’opera faraonica per la quale mostrare il petto gonfio d’orgoglio in attesa di un’immeritata medaglia. Medaglia che puntualmente arriverà perché, un po’ per una sapiente claque, un po’ per leccapiedismo, un po’ per ottusità mentale, il popolo dei social non mancherà di sperticarsi di lodi. Ma è un marciapiede, non la Tour Eiffel

Luca Craia