venerdì 29 dicembre 2017

L’Ape fa il bilancio




È tempo di bilanci di fine anno. Le attività commerciali, le imprese, le famiglie fanno i conti e vedono com’è andata, se è stato un anno proficuo. Anche le persone fanno i bilanci, quelli morali, sul proprio operato come uomini, come membri di una comunità, come responsabili del proprio ruolo. Mentre il bilancio della mia, di impresa, lo lascio volentieri alla mia brava commercialista, e quello umano e personale me lo faccio intimamente senza sentire grande necessità di condividerlo, vado a valutare il 2017 di questo blog esternando le mie considerazioni.
L’Ape Ronza ha chiuso il suo ottavo anno di vita e ha aperto il nono, vivendo un 2017 molto denso e importante, fitto di accadimenti, di sviluppi, di soddisfazioni e di amarezze. Il blog è cresciuto molto in questi dodici mesi, almeno in termini di popolarità, se così si può definire quanto un blog come questo venga seguito da lettori più o meno assidui.
La vocazione della pagina è sempre stata sovraccomunale, pur rimanendo incentrata sulle vicende montegranaresi che, come chi mi segue sa bene, vedo come il microcosmo che fa da specchio in scala al macrocosmo nazionale. I fatti gravi legati al terremoto, però, fatti che, pur non toccandomi direttamente, richiamano la mia attenzione per il forte legame affettivo che mi allaccia ai territori colpiti, hanno dato una veste nuova al blog che spesso è stato interpretato come uno spazio per dar voce a chi non trova spazi per parlare, un piccolo strumento per mantenere la luce accesa su problemi che in tanti vorrebbero al buio, senza riflettori.
Ho allacciato rapporti umani e di collaborazione importanti e piacevoli, ho avuto la soddisfazione di godere dell’interesse addirittura di Neri Marcorè, che mi ha definito “aspirante guru del web”, o di talune istituzioni che spesso si sono disturbate a ribattere alle accuse che, da queste pagine, venivano loro rivolte. La soddisfazione più grande, però, è data dal fatto che molte persone colpite dal terremoto hanno veicolato il loro malessere e la loro protesta attraverso la mia tastiera, e questo dà definitivamente un senso a quello che faccio, perché lo faccio per questo.
Anche nel microcosmo Montegranaro le cose sono andate in modo simile, vedendo il blog come qualcosa di estremamente fastidioso per la politica, anche se il fastidio è stato spesso espresso in maniera indiretta e talvolta spericolata, arrivando addirittura alla famosa delibera liberticida con cui l’Amministrazione Comunale si è presa la briga di minacciare la stampa e questo spazio di azioni legali rabbiose. Minacce di azioni legali che sono piovute da ogni dove, da esponenti politici e da aspiranti tali, da giornalisti e personaggi del bordo della vita pubblica. Minacce non solo legali, ma anche fisiche non sono mancate, come non sono mancati i pacchi di insulti, le strumentalizzazioni, i voltafaccia e le ipocrisie.
Tutti buoni motivi per chiedersi il classico “ma chi me lo fa fare” e, credetemi, me lo sono chiesto spesso. Ma mi sono dato anche una risposta, che è questa: se do tanto fastidio un motivo ci deve essere, e vale la pena andare avanti, se non altro per capire quale esso sia. Per cui L’Ape Ronza chiude il 2017 con un bilancio molto positivo e con l’aspettativa di impegnarsi nello stesso modo anche per l’anno venturo, commettendo errori inevitabili, acchiappandoci qualche volta, ma sempre e solo con l’unico obiettivo che mi sono sempre dato e che, grazie a Dio, in molti mi riconoscono: cercare, nel mio piccolo, di migliorare il mondo o, quanto meno, lo spazio di mondo che mi è dato di occupare.

Luca Craia

Integrazione della comunità magrebina sempre più lontana con i fatti di sangue di Natale.



A me, francamente, di essere tacciato di razzismo o xenofobia non interessa nulla, in quanto parto sempre dal presupposto che, con la mia coscienza, i conti li faccio io. Per questo voglio manifestare, senza ipocrisia alcuna, tutta la mia preoccupazione per la situazione che si sta verificando a Montegranaro, speculare e forse un po’ più grave di quella generale, nell’inserimento sociale della comunità magrebina. Due fatti di sangue gravi, anzi, gravissimi in tre giorni, due liti finite in tentato omicidio, una il giorno di Natale e l’altra il 27, a chiudere, si spera, un anno fatto di episodi simili che fanno vacillare il senso di sicurezza dei cittadini e dovrebbero farci interrogare su come si possa convivere con questi presupposti.
Che nella comunità magrebina ci siano tante brave persone è fuori discussione, ci sono come in ogni comunità. Ma qui il problema serio è che la comunità stessa non agisce per espellere il male dal suo interno ma sostanzialmente lo protegge e difende. La questione nasce da lontano, da quando Montegranaro era ancora paese ricco dove trovare lavoro e futuro. Sono venuti in massa, prima solo gli uomini, adattandosi a vivere in condizioni disumane per lavorare e per poi ricongiungersi con le famiglie. Dopo qualche anno sono arrivate mogli e figli. Lavoravano e non creavano problemi, eccetto qualche caso sporadico.
Poi è venuta la crisi, è cominciato a mancare il lavoro e la prospettiva per il futuro. I più volenterosi sono andati altrove, anche all’estero, e sono rimasti quelli, diciamo, con situazioni più precarie, più al limite, ovviamente insieme ai pochi fortunati che hanno mantenuto un reddito. Insomma, un vaglio di natura economica che ha scremato la comunità. A questo va aggiunto un altro fattore importante: la mancata integrazione delle seconde e terze generazioni, quei giovani che non sono riusciti a farsi assorbire dal tessuto sociale italiano e che, in moltissimi casi, non hanno voluto, per motivi culturali o sociali.
Oggi, quindi, ci troviamo di fronte a una situazione contraria a quella di una ventina di anni fa, in cui in molti pensavamo che la convivenza fosse possibile e, anzi, costruttiva. Ora accade, invece, che sono rimasti quasi soltanto i fattori divisivi, e la percezione, purtroppo suffragata dai fatti di cronaca, è che la convivenza con questa comunità diventi sempre più complicata e difficile da realizzare.
C’è una legislazione ipergarantista che peggiora il quadro e non consente l’azione repressive e rieducativa che lo Stato dovrebbe svolgere nei confronti di chi delinque. Questi piccoli criminali, che stanno sgretolando un costrutto delicatissimo come la pacifica convivenza tra due etnie, una autoctona e una oriunda, tendenzialmente poco conciliabili, non vengono nemmeno puniti in maniera concreta per i loro misfatti, tornando a occupare stabilmente il loro posto all’interno della comunità straniera.
E la stessa comunità non agisce per espellerli, forse perché non ha in mano gli strumenti ma anche e soprattutto perché culturalmente non attrezzata per farlo. In questo modo, però, l’integrazione diventa impossibile, e a nulla servono le iniziative politiche, come i corsi di italiano per stranieri, che appaiono più estemporanee che appartenenti a un progetto, a una visione di insieme che, evidentemente, chi ci governa non ha.

Luca Craia

giovedì 28 dicembre 2017

Pubblicato il calendario della raccolta differenziata 2018. Solo cartaceo, un pdf è troppo ecologico.


Il Comune di Montegranaro ha pubblicato il nuovo calendario per la raccolta differenziata valido per tutto l’anno 2018. È importante munirsene perché in esso è indicato anche come verrà effettuato il ritiro dei rifiuti in periodi di festa, nei quali, spesso, si verificano variazioni alla normalità. Il calendario può essere ritirato presso i seguenti esercizi commerciali:

EUROSPIN - Via Fermana Sud
SI CON TE - Via Fermana Nord
TIGRE - Via Fermana Nord
SMA - Piazza San Liborio
SMA (Comprameglio) - Piazza Cavour
COAL - Via Veregrense
COAL - Via Alpi (Villa Luciani)
BAR TABACCHI MORLACCO - Via dei Monti (Zona Vagli)

La cosa curiosa è che non esiste una versione digitale del documento. Scansionare e mettere online un pdf dello stesso dovrebbe essere cosa piuttosto semplice, specie per un’amministrazione comunale “social” come quella montegranarese. Eppure esiste soltanto la versione cartacea. Forse un PDF che non sprechi inchiostri, toner e carta è troppo ecologico persino per un comune riciclone.

Luca Craia

mercoledì 27 dicembre 2017

Arcale non è l'unico responsabile. Non assolvete Ancona

Che le SAE fossero una fetecchia lo sapevamo tutti e anche da un sacco di tempo. Sbagliato il progetto, mediocri i materiali e, soprattutto, caos nei tempi di realizzazione e consegna. Ovviamente il consorzio Arcale ha delle immense responsabilità, che stanno venendo tutte alla luce drammaticamente in questi ultimi giorni. Ma ricordiamoci bene che il consorzio Arcale segue e realizza progetti altrui, che provengono dalla protezione civile, che sarebbero dovuti essere controllati dagli organi istituzionali, compresa la Regione Marche che oggi si straccia le vesti.
Le responsabilità di questo disastro non sono soltanto tecniche ma soprattutto sono politiche. Siamo di fronte al fallimento totale e conclamato della politica di ricostruzione del governo nazionale e di quello regionale. Non vorrei che, di fronte alla constatazione del disastro, ampiamente annunciato, portassimo avanti anche l'assoluzione politica del Governo e della Regione, che sono i primi responsabili di questa vergognosa situazione.

Luca Craia 

martedì 26 dicembre 2017

Botte e sangue tra magrebini a Montegranaro

Ennesimo episodio preoccupante per la convivenza civile con gli stranieri, a Montegranaro. Giorno di natale, intorno alle 16:30, due magrebini si sono affrontati nella zona prospiciente il locale "Il Baretto", in via Ermete Di Battista. La rissa è degenerata fino al punto in cui uno dei due ha rotto una bottiglia e ha cercato di tagliare la gola all'altro procurandogli ferite piuttosto gravi, risultati poi guaribili con una prognosi di 30 giorni. L'autore del gesto è stato semplicemente denunciato a piede libero, perché questo prescrive la nostra legge. Considerando l'orario e l'ubicazione estremamente centrale di questo brutto fatto, credo che sia il momento di porci qualche domanda su come si possa riuscire a convivere con personaggi che, al di là delle considerazioni ideologiche, oggettivamente stanno creando frequenti e gravi problemi alla sicurezza generale del paese. 

Luca Craia 

CONSEGNA SAE: CI STATE TRATTANDO COME BESTIE CONDIVIDIAMO QUESTA VERGOGNA! 

Comunicato integrale

In matematica di dice C.V.D. (Come Volevasi Dimostrare), i latini dicevano Quod Demonstrandum Est ..... 
I terremotati dicono: 
BASTA!!!!   NON SIAMO BESTIE! 

Anche a ridosso del Natale è proseguita la farsa delle consegne di Sae non completate e non utilizzabili !
Quello che doveva essere un regalo di Natale, è diventato l’ennesimo incubo per chi , fuori casa da più di un anno, non riesce a trovar pace neanche adesso!
Di seguito le dichiarazioni dei sindaci di Visso e Sarnano , rilasciate il 24 dicembre, giorno di consegna delle Sae nei loro paesi .....

VISSO(PAZZAGLINI)
“12 SAE consegnate ieri e nessuna abitabile. 
Posso accettare che su una ci sia un problema, potrei anche capire se succedesse su due...
Ma consegnarle in quelle condizioni, sporche, con danni alle pareti, con perdite da lavandini, sanitari o impianti di riscaldamento non è accettabile. Oggi la caldaia dell'unica che avrebbe potuto essere abitata (pulita dall'assegnataria) ha avuto una perdita che la renderà inutilizzabile.
Mi sento mortificato, chiedo scusa agli assegnatari, mi era stato garantito che sarebbe stato tutto pronto per la consegna e mi sono fidato, anche perché avevo dovuto risolvere personalmente molti problemi. 
Non sarà un pensiero natalizio ma spero proprio che qualcuno paghi per questo.”

SARNANO(CEREGIOLI)
“Vialetti ancora da sistemare, cumuli di terra, terrapieni da ultimare, reti da cantiere, asfaltatura rovinata, pezzi di catrame sulle aiuole; all’interno oltre alla sporcizia, parte del mobilio e dei complementi d’arredi previsti nel capitolato non montati o addirittura assenti.
Se la situazione resterà immutata mi rifiuto di consegnarle”

La volontà politica di rispettare dei fantasiosi cronoprogrammi(rivisti almeno 100 volte), dettati da esigenze di propaganda elettorale più che dalle reali necessità dei terremotati, si è dimostrata anche stavolta più forte della dignità che avremmo voluto riscontrare in questa classe politica senza vergogna!!!

Con le elezioni alle porte, l’idea geniale che avete avuto è stata quella di consegnare il prima possibile senza curarvi di come l’avreste consegnata, in quali condizioni interne ed esterne, con quali materiali(adatti alla montagna?), con quale sicurezza(problemi impianti gas, sanitari, caldaie), arruolando personale non professionista senza concedergli alcuna tutela sanitaria e previdenziale.
Non vi siete minimamente preoccupati che così facendo avreste distrutto anche l’ultima cosa che ci continua a dare la forza per andare avanti : LA SPERANZA! 

Vi presenteremo il conto, sia esso sotto forma di esposti/denunce, di manifestazioni di protesta determinate e molto fastidiose, di voti contro alle elezioni (visto che questo è ciò che più conta per voi!).

NOI NON INDIETREGGEREMO DI UN MILLIMETRO! 

I coordinatori dei Comitati Terremoto Centro Italia
Francesca Mileto
Francesco Pastorella

domenica 24 dicembre 2017

Beverati e il concetto di centro storico che non ha



Spiace doversi arrabbiare anche la vigilia di Natale, ma leggere le dichiarazioni dell’assessore al centro storico del Comune di Montegranaro, rilasciate e pubblicate stamattina dal Corriere Adriatico, mi ha fatto letteralmente accapponare la pelle. Beverati rivendica azioni non svolte, si assume la paternità di fatti accaduti suo malgrado e, soprattutto, evidenzia un concetto di centro storico avulso dai problemi reali che spiega, forse, finalmente l’atteggiamento attendista e immobilista tenuto in questi primi quasi quattro anni del suo mandato.
L’assessore vede una pulizia che non c’è, una diminuzione della popolazione dei piccioni dovuta al semplice fatto che ora, i piccioni, stanno dappertutto e non soltanto nel centro storico, una segnaletica malfatta, realizzata su pressione delle associazioni che ha sì migliorato il caos parcheggi, ma si poteva fare molto meglio. E poi parla di futuro, e per vantarsi del futuro occorre che questo diventi presente e passato. Il progetto per il centro storico, per ora, è solo una serie di parole gettate al vento, visto che non ne abbiamo notizia alcuna da mesi. Aspettiamo il famoso incontro con le associazioni ma per ora non possiamo che registrare il nulla.
Il centro storico non è e non può essere il teatrino di iniziative estemporanee e non legate a una visione di insieme, come i mercatini o le manifestazioni culturali al La Perla. Il centro storico non può essere una sala per le feste che si usa e poi si lascia senza neanche mettere a posto. Il centro storico, soprattutto, non è viale Gramsci. Il centro storico è quel nodo di vicoli e problemi che sta sotto il municipio, perché occorre che Beverati e i suoi colleghi si rendano conto che, sotto le finestre dell’ufficio protocollo, c’è ben altro che l buco nero che pensano ci sia. E i problemi vanno affrontati e risolti seriamente, con progetti di lungo respiro, non con un comunicato stampa ogni venti giorni, per di più mai suffragato da azioni concrete.
Ora comincia un nuovo anno, l’ultimo prima delle elezioni. Dopo i primi tre anni e mezzo di nulla assoluto speriamo che finalmente si possa passare dalle chiacchiere ai fatti. Nonostante tutto io sono disponibile a collaborare, come sono sempre stato, ma certamente non ad appoggiare la solita propaganda. Il centro storico di Montegranaro si sta sbriciolando e serve cominciare a fare qualcosa. Se lo vogliamo fare insieme, io ci sono, ma basta con le stupidaggini sui giornali.

Luca Craia