sabato 23 dicembre 2017

Caro Assessore Strappa, c’è poco da essere soddisfatti.

Cara Professoressa Strappa, c’è poco da mostrarsi soddisfatti, davvero poco, quando un Comune storicamente prospero come Montegranaro si ritrova con 42 domande di sussidi sul reddito. È un bruttissimo segnale, che dovrebbe preoccuparLa piuttosto che renderLa così contenta del risultato. Non c’è risultato, mi creda, c’è invece da riflettere e molto seriamente sul futuro di questo paese. Un paese in cui un tempo arrivava gente da ogni dove perché c’era lavoro per tutti e oggi si sta desertificando, con fabbriche chiuse, persone senza lavoro in cerca di un modo per riconvertirsi e arrivare alla pensione e giovani costretti a trovarsi, se fortunati, un’occupazione malpagata in altri paesi.
Il fatto stesso che Lei chiami “reddito di cittadinanza” una cosa che è ben diversa da quest’idea di sostegno sociale che, ricordiamolo, in Italia non esiste anche se invocata politicamente da più parti, denota come conosca poco la materia che tratta col Suo assessorato. Le parole, come diceva Nanni Moretti, sono importanti e ci fanno capire l’attenzione e la cura che si mette in quello che si fa.
Il sussidio che si vanta di elargire ai nuovi poveri, troppi nuovi poveri, è ben poca cosa e stride, per esempio, con il reddito, quello vero, che il Comune paga alle borse lavoro che pure tanto si impegnano per un tozzo di pane. Ma 42 sussidi sono anche 42 potenziali voti, non nascondiamocelo. Sono giochini elettorali che si sono sempre fatti, intendiamoci, ma almeno cerchiamo di non vantarci sul giornale.
Suggerirei un buon proposito per Natale e per l’anno nuovo: cominciamo a pensare a come risollevare le sorti di questa povera Montegranaro, una volta stella di riferimento nel Fermano, paese ricco e propulsivo, e oggi teatro di distribuzioni magnanime di spicciolini ai poveri. Lo so che l’assessore ai servizi sociali ha pochi poteri, ma provi ad usarli un po’ meglio, magari anche stando attenta alla terminologia. Buone Feste.

Luca Craia

venerdì 22 dicembre 2017

Sciapichetti contro Arcale: le casette non le abbiamo scelte noi.



Ormai è guerra tra la Regione Marche e il Consorzio Arcale, quello che ha vinto l’appalto per la realizzazione delle SAE nelle zone terremotate. Un duello all’arma bianca in cui oggi l’assessore Sciapichetti ha assestato un fendente notevole, difendendosi e accusando a sua volta l’Arcale. "L'accusa rivolta alla Regione Marche da parte del direttore tecnico di Arcale Gianni Veneziano di aver utilizzato le imprese del territorio per noi è una medaglia - dichiara l’assessore alla protezione Civile – Questa operazione è stata fatta nel rispetto della legge e le imprese che si sono impegnate nelle opere di urbanizzazione hanno dimostrato grande qualità e capacità. Non è un caso, infatti, se su queste realizzazioni non abbiamo la minima lamentela".
E sull’accusa di aver complicato le opere di urbanizzazione risponde: "Dire ai comuni che hanno sbagliato nel tenere la popolazione vicina al territorio di origine è contrario a quanto fatto fino ad oggi, ovvero la volontà di ripopolare le comunità. Bene hanno fatto i sindaci a scegliere aree anche difficili da urbanizzare, ma che permettessero di raggiungere l'obbiettivo".
Infine, riguardo la scelta della tipologia di casette, precisa che non è imputabile alla Regione: "Ci si può accusare di tutto tranne che di aver scelto le casette, visto che questo è il frutto di una gara esperita dalla Protezione Civile nazionale”. Ma difende la Protezione Civile stessa: “I tecnici di Arcale farebbero bene ad andare a riparare tutti gli eventuali guasti che si manifestano nella sae montate, per le quali, si sono presi dal primo all'ultimo giorno del contratto e spesso anche i giorni successivi, finendo frequentemente in penale. E' veramente grave accusare la Protezione Civile Nazionale di aver sbagliato il progetto di emergenza, a pochi giorni dal conferimento, da parte del Presidente della Repubblica, della medaglia d'oro per qualità e competenza manifestate in ogni teatro emergenziale".
E conclude sibillino: "Ora è il momento di preoccuparsi della conclusione dei lavori, poi si accerterà ogni responsabilità sui gravissimi ritardi e difetti riscontrati nelle Sae realizzate da Arcale"
Una guerra aperta quindi, che non porterà certo nulla di buono per i terremotati.

Luca Craia

BILANCIO REGIONALE: PER LORETO BOCCIATO UN EMENDAMENTO SULLA SCALA SANTA PROPOSTO DA FRATELLI D'ITALIA

ELENA LEONARDI: ERA UN SEGNALE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI UN'AREA VERDE A SCOPO DEVOZIONALE, NATURALISTICO E TURISTICO.

 Comunicato integrale

Ancora una bocciatura per Loreto: la maggioranza di sinistra del Consiglio Regionale ha respinto un emendamento al bilancio preventivo regionale 2018 proposto da Elena Leonardi – Fratelli d'Italia – avente per oggetto la "riqualificazione naturalistica, devozionale e turistica di un'area limitrofa alla Scala Santa di Loreto".
Ho colto un suggerimento proveniente dal consigliere comunale Gianluca Castagnani della lista Civica Loreto Libera – afferma la Leonardi - il quale mi ha evidenziato la necessità di valorizzare a beneficio dei pellegrini, soprattutto dei tanti malati, che visitano il Santuario, un'area agricola e a bosco posta accanto alla famosa Scala Santa di Loreto. L'area – come ha proposto Castagnani - sarebbe l'unico vero polmone verde per la citta' a ridosso del santuari. Per la Leonardi Loreto, città Mariana famosa in tutto il mondo, ha la necessità, nell'area centrale di una zona che sara' dedicata alla preghiera, al raccoglimento, alla lettura e manifestazioni religiose e civili con uno scenario panoramico di enorme bellezza, con vista d'occhio verso il Monte Conero e la sua riviera, da sirolo a porto recanati.
La cifra era modesta ma serve per l'avvio del progetto, che contemplera' una Via Crucis, un teatro all'aperto paesaggisticamente e ambientalmente compatibile.
Quindi se ci sono azioni dedicate al recupero architettonico e ambientale del tracciato della Scala Santa, di cui ai fondi del Por-Feasr (i cosiddetti cammini lauretani del distretto culturale evoluto) questa e' un altra cosa, che avrebbe completato l'opera, arricchendola dal punto di vista naturalistico, devozionale ma anche turistico ed economico con la creazione di un ulteriore indotto.
Avevo invitato pertanto la maggioranza a contribuire  con ulteriori apporti – afferma la Leonardi – è evidente che la maggioranza che governa la Regione, seppure per una cifra modesta, ha considerato che, essendo l'emendamento apportato dall'opposizione, esso non era da approvare.