lunedì 18 settembre 2017

A Montegranaro portare i figli a scuola in anticipo costa caro. E i rappresentanti dei genitori approvano.



Va bene che ormai quelli che hanno un lavoro sono diventati una minoranza, a Montegranaro, ma i fortunati che la mattina devono affrettarsi per recarsi in fabbrica o in ufficio ora hanno un nuovo problema: la scuola non riceve più i bambini in anticipo rispetto all’orario di inizio delle lezioni. Anzi, li riceve, ma solo se il genitore paga. Si chiama “Progetto pre-scuola” e non ha nulla a che fare con la didattica, a dispetto del nome che lo farebbe supporre. Il progetto, invece, prevede che il genitore che debba lasciare il proprio figlio presso l’istituto scolastico qualche minuto prima del suono della campanella, magari per andare al lavoro, debba pagare ben 50 Euro.
Il servizio, si legge in una circolare diramata dal dirigente scolastico, interessa i bambini della scuola per l’infanzia e funzionerà dal lunedì al venerdì dalle 7.35 alle 8.00; verrà attivato solo se si raggiungeranno quindici iscrizioni. Non viene spiegato come ci si regolerà nel caso il numero di iscrizioni previsto non venga raggiunto, ma si spiega che, nel caso si superi il numero di posti disponibili, numero che, però, non è stato reso noto, si procederà all’ammissione dei bambini tramite la stesura di un’apposita graduatoria. Quelli che dovessero rimanere fuori dalla suddetta graduatoria, probabilmente, saranno abbandonati davanti al portone in attesa delle 8.00. Il servizio dovrà partire il 2 ottobre prossimo.
La cosa meravigliosa è che questa magnifica idea, questo splendido servizio pubblico per il cittadino montegranarese, è stato sottoposto al Consiglio di Istituto e approvato, benchè a maggioranza, anche col voto di alcuni genitori. C’erano tre assenti, a quanto ne so, Gismondi, Medori e Sbriccoli, ma il resto del Consiglio ha votato il provvedimento, qualcuno anche contro, ma nessuno ha denunciato pubblicamente questo progetto che, almeno secondo me, è fortemente lesivo del ruolo sociale che la scuola a Montegranaro ha sempre avuto. Né, tantomeno, si è udita alcuna voce contraria da piazza Mazzini, nonostante il Sindaco Mancini e tutta la sua Amministrazione siano sempre state molto attente al mondo scolastico, non sempre con esiti positivi, anzi.
La pre-scuola ancora non è partita, c’è ancora un po’ di tempo. Ho sentito Gismondi, assente alla votazione, che promette battaglia. Io spero che la dirigenza scolastica giunga a più miti consigli perché ultimamente, tra un’iniziativa antisociale e l’altra, la scuola montegranarese sembra indirizzarsi verso una direzione di declino che non promette nulla di buono.

Luca Craia


domenica 17 settembre 2017

Francesca e Peppina. I fatti e le chiacchiere.

Oggi Francesca è andata a trovare Peppina. Peppina ormai la conosciamo tutti, sappiamo chi sia: è la signora di novantacinque anni che lo Stato italiano, rispettando rigidamente le leggi, ha buttato fuori dalla sua casetta di legno, costruita "abusivamente" dopo che il terremoto le ha distrutto casa, quella vera. Lo Stato, quello stesso dei condoni elettorali ad hoc per gli amici palazzinari dei potenti, non è stato in grado di derogare, in un caso che più emergenziale non si riesce a concepire, alle norme fredde e inumane.
Francesca Forconi non la conoscono tutti. La conoscono bene molti terremotati. Francesca chiacchiera poco ma fa e fa tanto. È una che piglia e fa: per i terremotati è un continuo raccogliere e portare. Serve una stufa? Francesca muove il mare e i monti e trova una stufa. Serve un condizionatore? Francesca rompe l'anima a mezzo mondo e se lo procura.
Oggi Francesca è andata da Peppina. È stata con lei alcune ore, hanno parlato, hanno anche pianto. Non gli ha portato nulla se non l'affetto e la solidarietà della gente che ha saputo del suo caso e ne è  solidale. A volte ci vuole poco per fare bene. Che poi poco non è, per niente.

Luca Craia 

sabato 16 settembre 2017

PIANO SANITARIO REGIONALE SCADUTO DA TRE ANNI: INTERPELLANZA DI FRATELLI D'ITALIA

ELENA LEONARDI: LA GIUNTA PROCEDE SENZA STRATEGIE CON PROVVEDIMENTI NON CONDIVISI DAI MARCHIGIANI

Comunicato stampa integrale 

Dopo due anni e mezza di legislatura è evidente l'assenza di capacità pianificatoria dell'attuale Giunta Regionale in materia sanitaria - l'affondo viene dalla Vicepresidente della Commissione Sanità Elena Leonardi (FdI-AN).
La capogruppo regionale ha oggi presentato un'interpellanza avente ad oggetto proprio il "Piano Socio-Sanitario regionale scaduto da tre anni, con obiettivi ed azioni in questo importante settore di competenza regionale".
Leonardi sottolinea come il suo non sia un grido solitario, le scelte della maggioranza regionale in tema di sanità sono aspramente criticate dalle popolazioni, dai Sindaci di quei Comuni che vedono quotidianamente privare di servizi le proprie comunità; persino le principali sigle sindacali hanno stigmatizzato le scelte dell'amministrazione dichiarando che "la Giunta Regionale avanza in silenzio, adottando provvedimenti improvvisi ed estemporanei su temi importanti come quelli sanitari".
Nell'interpellanza si porta come esempio la Deliberazione di Giunta Regionale 139/2016 la quale ha depotenziato molti presidi ospedalieri ed i loro punti di primo intervento. Tutto questo senza tenere conto dell'effetto devastante per quelle comunità soprattutto dell'entroterra marchigiano ma anche dell'impossibilità degli ospedali maggiori di sopperire alla mole di nuove esigenze. Non si è neanche realmente tenuto conto del fatto che siamo ancora in una fase di emergenza terremoto che ha sconvolto l'assetto sanitario regionale. Nell'atto protocollato oggi, la rappresentante del partito della Meloni evidenzia la spoliazione dei servizi socio-sanitari di tutto l'entroterra marchigiano. "Sono necessarie nuove strategie ed obiettivi specifici – prosegue Leonardi – che coinvolgano anche il mantenimento e la ridefinizione di varie "reti" a partire da quelle ospedaliera e dell'emergenza-urgenza, la cui definizione venga fatta in collaborazione con i rappresentanti di tutti i territori coinvolti e non imposta dall'alto senza un vero dialogo." La Regione Marche ha tagliato guardando solo gli obiettivi imposti dal Governo per il mantenimento dei budget ma con sforbiciate spesso irrazionali tanto da non portare effetti positivi sulla popolazione, sono ormai certificati la mancata riduzione della mobilità passiva, l'aumento del ricorso alla sanità privata per chi può permetterselo e l'allungamento dei tempi di attesa per molti esami diagnostici importanti.
"Un'evidente perdita di attrattività della sanità marchigiana – prosegue Leonardi - "con perdita anche di importanti professionalità che si dirigono fuori regione."
Nell'interpellanza la Leonardi chiede pertanto al Presidente della Giunta Regionale quali sono i motivi che stanno portando a questo grave ritardo nell'avere un nuovo Piano Sanitario Regionale nonché quando si intenderà coinvolgere la competente commissione sanità al fine dell'esame di una nuova proposta di Piano.
Altra grave inadempienza segnalata è il fatto che la Giunta Regionale non ha trasmesso al Consiglio Regionale la relazione sullo stato di attuazione e sugli effetti del piano medesimo, così come invece stabilito nel precedente Piano Socio Sanitario Regionale, la richiesta è che venga portato entro la fine dell'anno.

La novantacinquenne terremotata sfrattata. La sua casetta in legno verrà demolita. Lo Stato contro i cittadini.



Sono andati i Carabinieri a portare via dalla sua casetta di San Martino di Fiastra Giuseppina Fattori, la signora di 95 anni che viveva in un fabbricato di legno realizzato dalla sua famiglia sul suo terreno, dopo che il terremoto le aveva distrutto la casa. Ci sono andati, pare, addirittura con due giorni di anticipo su quanto concordato con la famiglia. Secondo lo Stato Italiano la casetta di Giuseppina è abusiva e va abbattuta. Quindi la signora dovrebbe essere sfollata per forza, deportata come le masse di persone terremotate in luoghi lontani da quello di origine, al quale si appartiene.
A 95 anni essere sradicati è una violenza inaudita, più grave di quella subita dagli altri sfollati. Costringere una donna a lasciare tutto è disumano. Uno Stato che non riesce a comprendere questo, che non ha al suo interno quei meccanismi di umanità che ne farebbero un organismo civile e moderno è uno Stato che si pone in antitesi col proprio cittadino.
Giuseppina verrà probabilmente portata altrove. Probabilmente potrà andare a vivere coi figli, lontana da San Martino, lontana dalle sue radici. Nessuno sa l’effetto che questa enorme violenza, più forte e spietata della forza della natura che le ha distrutto la casa originaria, possa arrecare al suo fragile esistere. Ma sappiamo una cosa: ancora una volta lo Stato è lontano, e si avvicina al cittadino per fargli male troppo spesso, molto più spesso di quanto lo faccia per arrecare bene.

Luca Craia

(foto Quotidiano.net)

Caso di chikungunya nelle Marche. Malattia benigna ma pericolosa. Occorre disinfestare le zanzare



È stato riscontrato a Castelplanio, in provincia di Ancona, un caso di chikungunya, una malattia già manifestatasi in Africa e in Asia che normalmente non ha esiti infausti ma può essere molto dolorosa. Il male si menifesta in due stadi: il primo, in cui procura febbre alta e forti dolori articolari, e un secondo in cui compare un’eruzione cutanea pruriginosa. È il primo caso nelle Marche ma non in Italia, visto che nel Lazio è in corso una piccola epidemia. L’uomo colpito dalla chikungunya è già guarito e sta bene, per cui non c’è troppo da preoccuparsi ma resta l’allerta, più che altro relativa al sistema di trasmissione della malattia.
La chikungunya, infatti, non si trasmette da uomo a uomo ma solo tramite la puntura della zanzara tigre che si infetta e propaga il virus. Quindi, per evitare il contagio, occorre porre molta attenzione alla proliferazione delle zanzare. Dato che sembra dato comune a molte cittadine una certa negligenza nella disinfestazione programmata, forse sarebbe il caso di porre maggiore attenzione a questo aspetto che, a quanto pare, assume una rilevanza maggiore rispetto al semplice fastidio procurato da questi insetti.

Luca Craia