sabato 2 settembre 2017

La rabbia di Pazzaglini e Sensi. Il cervello dichiara guerra al mignoletto



Sono tutti organi dello Stato: i Comuni, le Regioni, il Governo. Sono tutti parte dello stesso apparato, dello stesso organismo. Sono membra dello stesso corpo. Leggere, tra le righe ma neanche tanto, la rabbia del Sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, e del Consigliere Filippo Sensi, nel constatare l’ennesima, peraltro annunciata e per niente inaspettata, presa per i fondelli, è come rileggersi la vecchia favola di Agrippa. È come se la mente avesse dichiarato guerra al dito mignolo, ove il dito mignolo siano i piccoli comuni terremotati.
La constatazione che le casette, le SAE, non arriveranno nemmeno per il prossimo inverno non sorprende nessuno. Anzi, verrebbe da dire: “te l’avevo detto”, se non fosse che anche Pazzaglini e Sensi, secondo me, erano perfettamente coscienti di questo ma, per il loro stesso ruolo istituzionale, hanno dovuto mantenere accesa la speranza finchè è stato possibile. Ora non si può più.
Un altro inverno infernale per i Vissani. È una cosa che dovrebbe smuovere qualche coscienza ad Ancona. è una cosa che dovrebbe far partire qualche analisi seria sul proprio operato ai nostri amministratori regionali. È una cosa che li dovrebbe far vergognare, almeno un po’. Era già uno scandalo quanto accaduto l’anno scorso, avrebbe dovuto mettere una fretta del diavolo, a chi preme i bottoni della ricostruzione, il ricordo della neve, della gente al freddo, delle bestie morte assiderate. Invece non si è fatto nulla, solo un rimpallo di carte, progetti, timbri, fino a che si arriva alle porte del secondo inverno dopo il terremoto e siamo punto e a capo.
In un Paese normale certi governanti avrebbero già cambiato mestiere. In un Paese normale i cittadini lo avrebbero preteso. In un Paese normale i cittadini avrebbero imposto un cambio di direzione, tutti i cittadini, non solo quelli che passeranno un altro inverno al gelo. Il nostro, evidentemente, non è un Paese normale.

Luca Craia

Avanti tutta a spendersi i soldi dei terremotati.



Tenere dritta la barra e avanti tutta: questa è la politica dell’Amministrazione Comunale montegranarese guidata dal trio Mancini-Perugini-Ubaldi. Specie sui lavori pubblici, una volta presa una decisione, si va avanti senza ascoltare e vedere nessuno. Lo abbiamo visto parecchie volte, ricordiamo una su tutte la questione del marciapiedone di viale Gramsci dove la cittadinanza aveva espresso chiaramente forti perplessità che sono rimaste pressochè interamente inascoltate.
Francamente speravo in un sussulto di senso di giustizia di fronte all’enorme cifra elargita magnanimamente dalla Regione Marche che ha pensato bene di finanziare ben oltre il necessario la ristrutturazione del municipio di Montegranaro. Niente, il sussulto non c’è stato e anzi, Perugini stamattina, su Il Resto del Carlino, dichiara che si deve fare un progetto seguendo tutti i crismi di legge. Solo che il progetto c’era già, ed era un progetto di circa 500.000 Euro, ben al di sotto dei 2.470.000 Euro giunti da Ancona.
Sono soldi che vengono tolti dalle reali necessità causate dal terremoto, soldi che non è necessario spendere. Il Comune di Porto Sant’Elpidio, in analoga situazione, ha rinunciato a parte della somma assegnata dalla Regione per destinarla al Comune di Montefortino che, evidentemente, essendo gravemente colpito dal sisma, ne ha bisogno più della città rivierasca. A Montegranaro no. Ceriscioli me li ha dati e guai a chi me li tocca.
Si poteva trattenere più dei 500.000 Euro preventivati inizialmente, magari tenersi 1.000.000 lasciando buona parte della cifra a un comune del cratere. Si poteva ma non si è fatto. Per carità, verrà fuori un municipio di stralusso. Ma con la coscienza bisognerà pur fare i conti. O no?

Luca Craia

LEGGI AD PERSONAM PER IL PD MARCHIGIANO: RENZI LO SPIEGHI NEL SUO PROSSIMO INTERVENTO A PESARO.


Alessia Morani

 
ELENA LEONARDI – CAPOGRUPPO REGIONALE FdI-A.N.: CON QUALE FACCIA SI CANDIDANO ALLE PROSSIME POLITICHE?

Comunicato stampa integrale

Il cosiddetto "cerchio magico di Renzi" ha fatto incantesimi anche per il Pd marchigiano – afferma il Gruppo Regionale di Fratelli d'Italia – tanto da esonerare l'attuale sindaco di Pesaro Matteo Ricci e la deputata Alessia Morani dal pagare un danno erariale quando erano amministratori della Provincia pesarese.
In una nota della capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, si ricorda quanto accaduto in questi giorni di ferie. Un emendamento inserito da un deputato del Pd alla Legge di Stabilità azzera retroattivamente le sanzioni che la Corte dei Conti ha irrogato ai due esponenti di spicco del Pd marchigiano.
Una vera e propria legge ad personam – dichiara la Leonardi - contro cui non ho sentito sollevare alcuna voce di condanna, evidentemente tutto il PD marchigiano fa quadrato attorno ai responsabili, mi chiedo dove sia finita la tanto sbandierata morale della sinistra! Quante volte abbiamo sentito il Pd scagliarsi contro l'adozione di presunte leggi ad personam ma ora che la Corte dei Conti ha condannato l'attuale sindaco di Pesaro, il renziano Matteo Ricci, e la deputata Alessia Morani a pagare per un'operazione di pura magia finanziaria, fare un emendamento che gli eviti quella sanzione diventa legale e moralmente indiscutibile.
Matteo Ricci
Due pesi e due misure , tipiche di un partito, che, secondo la Corte dei Conti, quando era rappresentato in provincia di Pesaro da questi due soggetti politici, fece figurare nel bilancio dell'ente un debito come credito, per non uscire dal patto di stabilità ed evitare il default , cioè la loro incapacità di amministrare correttamente il bilancio provinciale. Si ricorda difatti che nel 2015 la Provincia di Pesaro ha fintamente venduto propri beni immobiliari per 4,5 milioni di euro ad una società immobiliare completamente controllata dalla Provincia stessa e a garanzia della banca in cui l'agenzia immobiliare ha acceso il mutuo, c'era sempre la Provincia di Pesaro. La Corte dei Conti ha così condannato Morani e Ricci a pagare una sanzione complessiva di 140.000 euro che ovviamente non sborseranno mai perché un deputato Pd si è inventato in Parlamento un emendamento alla legge di stabilità che cancella di colpo le sanzioni per gli amministratori locali che avevano sforato il Patto di Stabilità.
Oltre a Morani e Ricci, si ricorda che tra i condannati ci sono anche Massimo Galluzzi, ex sindaco di Urbino, il sindaco del Pd di Fano, Massimo Seri e l'attuale vicepresidente del Consiglio Regionale delle Marche anch'esso PD, Renato Minardi.
Allucinanante è dir poco – afferma la Leonardi – la quale si chiede con quale faccia questi soggetti si presenteranno alle prossime elezioni politiche di fronte ai cittadini.  D'altronde, ricorda il Gruppo di Fratelli d'Italia, la Morani è la deputata che ha caldeggiato pubblicamente il cosiddetto prestito vitalizio ipotecario: in pratica un modo per far "rubare" dalle banche la casa agli anziani, costretti a mettere un'ipoteca sulla propria abitazione per avere in cambio di un pò di liquidità per riuscire a campare.
Inoltre ci si chiede se Renzi, che domenica verrà nelle Marche, spiegherà questa vicenda e come giustificherà i suoi rappresentanti Pd condannati dalla Corte dei Conti ma salvati dal Governo del quale il Pd è maggioranza.