giovedì 31 agosto 2017

Montegranaro, strade pericolose. La provinciale 30 fa decollare le macchine.



Mi sono giunte diverse segnalazioni in merito e io stesso ho constatato di persona il fatto che, lungo la strada provinciale 30, che collega Montegranaro a Mote Urano, quella che scende verso l’Ete Morto, per capirsi, c’è un punto realmente pericoloso. Posto che, moderando la velocità, i pericoli di questo tipo si ridimensionano notevolmente, trattandosi di strada extraurbana è facile che venga percorsa a velocità, per quanto legali, elevate. Subito dopo la curva sottostante l’agglomerato di Colle degli Olmi c’è un notevole avvallamento dell’asfalto. Una macchina lanciata già a 70 chilometri all’ora, per fare un esempio, subisce un notevole contraccolpo che, aggiunto allo sbilanciamento della vettura dovuto alla percorrenza della curva non ancora terminata, causa il rischio di perdita di controllo del mezzo. Credo che in molti abbiano sperimentato quanto sto affermando, tanto che diverse persone me lo confermano con le loro segnalazioni. Sarebbe quindi opportuno, per evitare potenziali pericoli e incidenti, eliminare l’avvallamento.

Luca Craia

Tentativo di effrazione nelle scuole di Santa Maria. Allarme nella notte ma i ladri non entrano



Non dovrebbero essere riusciti a entrare, i ladri che questa notte hanno fatto scattare l’allarme delle scuole di San Liborio, a Montegranaro. A quanto ne so al momento, l’allarme è suonato ma non c’è stato furto o effrazione. La zona è comunque coperta dalle telecamere di videosorveglianza per cui sarà facile capire cosa sia accaduto e chi siano coloro che hanno tentato presumibilmente di introdursi nel plesso scolastico. Aggiornamenti se e appena possibile. Oppure seguite i giornali.

Luca Craia

Il Paese di Renzi e Berlusconi. Non morirò craxista



"Di fatto la sinistra italiana, salvo meritorie eccezioni, esiste per darti ogni giorno più voglia di diventare di destra". Parole di Andrea Scanzi che ha spesso ragione e quasi mai come in questo caso. Solo che si riferisce a una sinistra che sinistra non è più, salvo che lo sia mai stata. La sinistra italiana è morta sul palco di un comizio insieme a un tal Berlinguer, e da lì è campata un quasi trentennio solo perché, dall'altra parte, c'era il male assoluto, quel male che, alla fine, se ne è impossessato dilagando.
Ho votato a sinistra quasi da sempre, dopo aver pianto la morte del mio partito, quello di Mazzini, Ugo La Malfa e Spadolini, immolato sull'altare del craxismo che poi è quello che abbiamo in Italia da quel fatidico 92 che ne avrebbe dovuto segnare la fine e, invece, ne fece partire il contagio virale. Votavo a sinistra perché Berlusconi era il male, lo avevo capito subito. Ma non avevo capito il contagio e votavo, con scarsa convinzione, in verità, quella parte che si sarebbe presto anch'essa incancrenita, come uno zombie di Romero morso dal fantasma di Bettino.
Oggi governa ancora Craxi. Prima ha usato Berlusconi, ora usa Renzi, e il disco gira e suona la stessa canzone da venticinque anni. Il guaio è che il contagio è mortale. L'infetto non sa di esserlo perché il male blocca la coscienza morale e le sinapsi. In alcuni impedisce di avere sentimenti e pentimenti, e in altri impedisce di capire che, nell'ansia convulsiva dell'ideologia marxista da difendere, si fornisce sostegno e complicità a un sistema delinquenziale e autodistruttivo.
Non c'è salvezza. Non c'è alternativa. Mentre rassegnato pensavo di dover morire comunista mi trovo all'improvviso inquadrato a destra mio malgrado. Voto cinque stelle? Può darsi, ma alla fine è tutto parte del medesimo sistema. Allora sai che c'è? Non morirò comunista né fascista, e manco grillino. Morirò solo col mio pensiero libero, e mettetemi un po' dove vi pare.

Luca Craia