mercoledì 26 luglio 2017

MICROZONAZIONE SISMICA: UN “BUCO” NELL’ACQUA – Comunicato del Coordinamento Comitati Terremoto Centro Italia



Riceviamo e pubblichiamo

COS’E’ LA MICROZONAZIONE?
Innanzi tutto è importante sapere che la Microzonazione Sismica è uno strumento di riduzione del rischio che consente di capire come si comporta il terreno a seguito di un’onda sismica. Queste prove consentono quindi di conoscere come devono essere ricostruite le nostre case su quel terreno per poter essere considerate sicure.
I test, se eseguiti seriamente, sono piuttosto costosi in quanto consistono nell’eseguire un foro di 35 mt di profondità (da cui il nome DOWN HOLE) attrezzato per prove sismiche eseguite dal Centro Microzonazione Sismica (CMS). Seguono quindi altre prove geofisiche e geotecniche di dettaglio che consentono di disegnare la mappa delle “microzone” ognuna delle quali presenta una propria risposta sismica locale. Pertanto ogni paese dovrebbe avere una mappa che copra la maggiore superficie possibile di area abitata; quindi maggiore è il numero di BUCHI maggiore è l’accuratezza

QUANTI SOLDI SONO STATI STANZIATI?
Andiamo a vedere quanti soldi sono stati stanziati per queste importanti prove.
Leggendo l’ordinanza 24 di Errani pagg 77-78-79-80 (https://sisma2016.gov.it/wp-content/uploads/2017/05/Ordinanza-24-del-12-maggio-2017.pdf) capiamo che i fondi complessivi per questa operazione sono circa 3,7 mln € per i 140 comuni del cratere ovvero 26.000€ A TESTA!

IL PARERE DEGLI ESPERTI
Come hanno evidenziato autorevoli geologi come il dott. Rodolfo Marcelletti (incaricato dal comune di Ussita della microzonazione di III livello) in un suo post su facebook, è emerso che, i comuni che hanno molte frazioni abitate, (come molti dei comuni del cratere), saranno costretti ad effettuare, vista la scarsità di fondi messi a disposizione, UNA SOLA PROVA DOWN HOLE, scegliendo quindi UN UNICO PUNTO DOVE EFFETTUARE IL BUCO. Per tutte le altre frazioni si farà finta che il terremoto non ci sia mai stato.
Sempre secondo gli esperti, gli stanziamenti minimi per consentire un’indagine seria dovrebbero essere proporzionali al numero di frazioni abitate da monitorare.
Il minimo stanziamento che eviti di considerare queste prove come l’ennesima farsa,  dovrebbe essere, a loro avviso, non inferiore ai 30/40 mln€ (10 volte quanto stanziato).

LE REGIONI E I GARANTI
Cosa fanno le Regioni? Prendiamo ad esempio la regione Marche che dovrebbe poter disporre di 24 mln € e, qualora realmente interessata alla sicurezza della propria popolazione, dovrebbe pretendere fondi affinché la microzonazione venga realizzata nel migliore dei modi. Notiamo invece che la stessa interviene nel bilancio e sposta 10 mln € destinati alla prevenzione sismica verso il capitolo della promozione destinazioni turistiche!
Si avete capito bene.
Inoltre veniamo a scoprire che l'atto è stato inviato ai componenti del Comitato di Sorveglianza che si pronunceranno il 27 luglio.

Dopo la beffa dei soldi degli sms solidali destinati all'ammodernamento di una statale che con il terremoto c'entra nulla e al ripristino di una grotta sudatoria chiusa da più di 20 anni, un'altra beffa per i terremotati che vedono confluire, i soldi a loro destinati, su progetti tenuti per anni nel cassetto, riaperti grazie alla disgrazia chiamata sisma , che si è abbattuta esclusivamente sui terremotati, ma non sui nostri amministratori regionali .
Domanda: ma questi garanti, questi comitati di sorveglianza, ma che cosa controllano?

LA NOSTRA PROPOSTA
Noi però non siamo soltanto quelli che si oppongono, protestano, polemizzano e alzano i toni delle discussioni.
Nel lontano febbraio abbiamo proposto al sottosegretario De Micheli di utilizzare l'Eni (ente governativo, con grandissime capacità e mezzi) per effettuare la microzonazione di 3 e 4 livello a costi, auspicabilmente convenienti.
Ma dobbiamo constatare che si è preferito rivolgersi altrove e rinunciare ad un ovvio risparmio.
Vogliamo inoltre dare un contributo di progettualità e programmazione che sembra mancare a una classe politica e dirigente impreparata a gestire un’emergenza e poco incline a pensare il futuro delle nostre terre.
Quindi la nostra proposta generata dagli studi del dott. Rodolfo Marcelletti e dall'ing. Alessandro Santi,  è la seguente: visto che nei finanziamenti per la ricostruzione sono già previste voci di spesa per indagini geologiche dei singoli proprietari, perché non creare una BASE DATI CENTRALIZZATA nella quale far convergere i risultati di ogni singola prova fatta dai cittadini? In questo modo i dati raccolti potrebbero essere aggregati per realizzare quella mappa complessiva del territorio che rappresenterebbe un fondamentale tassello per la messa in sicurezza di tutto il territorio.
Questo a nostro avviso sarebbe un approccio serio, che garantirebbe un risultato utile e non l’ennesimo BUCO NELL’ACQUA.

Coordinamento Comitati Terremoto Centro Italia

martedì 25 luglio 2017

Foxy Lady è libera. Il coraggio e il cuore di Diego.

Conosco Diego Giulietti da tempi immemorabili, da quando veniva alle prove dei Blizzard, il gruppo in cui suonavo nei lontani anni '80. È un buon amico e una persona che merita grande rispetto, per le scelte coraggiose, per la dedizione che mette in ciò che fa, per i risultati che ottiene ma soprattutto per la sua coerenza e lealtà, merci rare in questi tempi bui.
La storia di Diego e Foxy Lady è nota: il mio amico ha salvato un cucciolo di volpe da morte quasi certa. Ha portato a casa l'animale ferito e lo ha accudito con scrupolo, sempre guidato da un veterinario, nell'impossibilità di affidare la cucciolotta ai servizi specifici. Lo ha fatto con l'amore virile di un guerriero longobardo, quel guerriero che è dentro di lui e che chi lo frequenta conosce bene. E un guerriero longobardo sa cosa è giusto.
Conosco Diego, dicevo, è conosco il suo grande cuore. È facile immaginare quanto si sia affezionato a Foxy Lady in questo periodo in cui la curava e accudiva, ma sapeva che il destino della sua nuova amica non era con lui. Oggi quel destino ha ripreso il suo corso.
Diego ha liberato Foxy o, meglio, l'ha lasciata andare. Ora sta bene, deve tornare al suo mondo. Il guerriero lo sa, anche se facilmente immagino quanto quel grande cuore stia soffrendo ora. Ma è questa la cosa giusta. Un ultimo sguardo e Foxy è tornata al suo mondo selvaggio, al suo destino.
Sembra una favola, una storia di altri tempi come quelle che Diego ama percorrere nei suoi studi sul medioevo e gli uomini coraggiosi che ne erano protagonisti. Oggi Diego ha dimostrato di non essere da meno, guerriero moderno dal cuore nobile. Onore a te, Behoram Ullas.

Luca Craia

Inviolabilità del domicilio. Si torna a firmare in Comune. Ma al Comune non piace.




Si torna a firmare per la legge di iniziativa popolare sulla legittima difesa e sull’inviolabilità del domicilio. Dopo l’iniziativa di Italia dei Valori di un paio d’anni fa, ora torna alla carica, con più o meno lo stesso testo, addirittura il Sindacato di Polizia Penitenziaria. Si badi bene: non è una raccolta firme per un referendum ma per una proposta di legge, quindi nessuno sperpero di denaro pubblico. La proposta di legge prevede l’aumento delle pene per chi viola il domicilio, il blocco di ogni azione risarcitoria per chi si introduce in casa altrui e l’abolizione dei reati connessi alla legittima difesa in casa propria. Per sostenere la proposta occorre andare in Comune, all’ufficio anagrafe, e firmare. C’è tempo fino al 30 novembre.
Al Comune di Montegranaro la cosa non deve piacere un granchè visto che, pur rispettando l’obbligo di pubblicazione sull’Albo Pretorio, non si è spiegato nulla, ma proprio nulla, riguardo alla procedura. Non si è detto che proposta è, chi la propone né dove si può firmare. Addirittura si è semplicemente pubblicato un volantino di propaganda, scansionato storto e pubblicato al rovescio, che per leggerlo viene il torcicollo. C’è quindi da supporre che non c’è l’appoggio politico della maggioranza.

Luca Craia

Le scuole di San Liborio non sono accatastate. Altro che studio di vulnerabilità.



C’è chi aspetta di sapere se le scuole montegranaresi sono sicure, come prescrive la legge, rispetto al rischio sismico, visto che l’unica ad avere un certificato, tra l’altro per niente rassicurante, è quella di Santa Maria. E invece apprendiamo oggi che addirittura la scuola di San Liborio e la palestra comunale hanno delle particelle non accatastate. Si sarà trattato di una svista, di un errore, un disguido. Fatto sta, però, che questo indica quanta attenzione si stia ponendo sulla situazione delle scuole. Sì, perché ad accorgersi del problema non è stato il Comune di Montegranaro ma l’Agenzia delle Entrate che ha inviato un accertamento catastale all’ente pubblico, facendogli ovviamente obbligo di sistemare la cosa. Quindi nessuno si era accorto del problema, questo per dire con che attenzione si tengano d’occhio le scuole. Ah, tra l’altro, questo giochetto ci costerà, solo per il tecnico chiamato a sistemarlo, la modica cifra di 4.504,24 Euro. La vulnerabilità sismica può attendere.

Luca Craia