giovedì 25 agosto 2016

San Serafino dopo il sisma: io userei qualche cautela in più.



Mi arriva da un lettore la foto presa col telefonino del tetto della chiesa di San Serafino, che ieri prima è stata chiusa e poi riaperta, dopo un sopralluogo di tecnici del Comune di Montegranaro, a seguito della forte scossa di terremoto della notte precedente. Il lettore mi fa notare come i coppi siano leggermente spostati ma, soprattutto, come il colmo del tetto sembri staccato, quasi sollevato, mostrando una luce piuttosto ampia. Mi sono consultato con un tecnico che mi ha confermato i dubbi, nel senso che la cosa potrebbe anche essere irrilevante, ma potrebbe anche non esserlo. Ora, trattandosi di un edificio la cui criticità storica è comprovata addirittura dal crollo del tetto stesso avvenuto pochi anni fa, ed essendo tuttora parte dello stesso tetto puntellata, prima di riaprire la chiesa qualche verifica più approfondita io l’avrei fatta.

Luca Craia

Le foto dell'interno dopo il terremoto





mercoledì 24 agosto 2016

Il Paese dove crollano gli ospedali e si progettano ponti sullo stretto.



Un ospedale non può crollare. Oddio, potrebbe anche, ma se crolla l’ospedale significa che intorno si è polverizzato tutto. L’ospedale deve essere costruito in modo che non possa essere danneggiato in maniera seria durante un evento come quello della notte scorsa. E se gli ospedali sono vecchi, costruiti da troppo tempo, potenzialmente pericolosi, vanno ricostruiti, ristrutturati, resi sicuri. Un Paese civile non può far crollare gli ospedali.
Da noi la politica da anni parla solo che di cazzate. Parla di ponti sullo stretto e progetti faraonici. Poi ci dice che non può mettere in sicurezza gli ospedali, che questi potrebbero cadere per un terremoto perché non ci sono i soldi, perché il nostro debito pubblico non ci consente di investire sulla vita delle persone. Ci consente di dire scempiaggini su ponti sullo stretto ma non di rendere sicuri gli ospedali.
L’Italia è un Paese fortemente sismico. Dovrebbe essere l’obiettivo primario di un Paese fortemente sismico come il nostro fare in modo che le gente non muoia sotto le macerie, come in Giappone, per fare un esempio. Il Giappone ha un debito pubblico molto più alto del nostro, ma ha investito e continua a investire in sicurezza. In Giappone un terremoto come quello di Amatrice sarebbe una cosa di cui non preoccuparsi. Paradossalmente investire in sicurezza non aumenterebbe il debito pubblico ma, anzi, con ogno probabilità lo diminuirebbe innescando un’economia di settore e un circolo virtuoso che, oltre a portare sicurezza, aumenterebbe occupazione e ricchezza.
Ma tutto questo vallo a far capire a Renzi e alla Merkel.

Luca Craia

Terremoto: chiusa e riaperta la chiesa di San Serafino



Per motivi precauzionali stamattina è stata chiusa la chiesa di San Serafino. All’interno si siano verificate diverse crepe sull’arcata che delimita la parte absidale più altre lesioni e che sia caduto del materiale anche dal loggiato esterno. Per questo motivo il parroco don Sandro ha deciso di chiudere il santuario in attesa di un sopralluogo da parte dei tecnici del Comune, che è proprietario dell’edificio. Ricordiamo che la chiesa è stata già vittima del crollo del tetto che è stato poi ricostruito lasciando però la parte sovrastante la vecchia sacrestia, quella dietro l’altare maggiore, puntellata. La speranza è che i danni non siano seri e che si possa riaprire presto quella che è la chiesa più amata dai Montegranaresi. 
Intorno a metà mattinata si è svolto il sopralluogo dei tecnici del Comune che hanno fatto ripulire i detriti e dato ordine di riaprire la chiesa.

Luca Craia