giovedì 7 maggio 2015

Confessioni di un’ape rogneca




Confesso: sono invidioso. Ho un invidia tale che rosico da morire. Ho invidia di te, della tua grandissima intelligenza, del tuo stile impeccabile, della tua immensa cultura, del tuo sorriso smagliante, della tua pettinatura. Ho invidia del tuo senso civico. Ho invidia del tuo coraggio. Ho invidia anche della tua bellezza perché io, come dici tu, sono assai bruttarello. Sono pure sfigato mentre tu sei stato baciato in fronte dalla fortuna. Tengo pure molto sporco, tu lo sai perché a casa mia ci vieni tutti i giorni. Sono invidioso e rosico perché tu comandi, hai il potere, puoi fare quello che ti pare. Puoi farti sistemare a spese del comune le scalette di casa di papà. Puoi farti mettere i segnali come ti fa comodo. Puoi metterti in saccoccia le leggi perché tanto, a te, chi ti tocca? Si, sono invidioso, brutto, sfigato e attendo solo la tua spruzzata di insetticida definitiva. E fortuna che ci sei tu a comandare, con questo tuo alto senso civico e questo tuo immenso coraggio di dire sempre le cose in faccia alla gente, senza mai sparlare alle spalle. Meno male. Grazie di avermi fatto capire che merda d’uomo sono.

Luca Craia

Solidarietà alle associazioni dissidenti. Ma non accusiamo solo Nuciari.



Non che ci sia bisogno della mia solidarietà, ma la voglio esprimere lo stesso. La questione mi interessa anche se non mi tocca direttamente in quanto la mia associazione, Arkeo, non ha mai partecipato alla parte culinaria di Veregra Street e mai, credo, vi parteciperà sia per scelta che per obbligo statutario. In effetti, comunque, sono stato il primo a sollevare la questione Veregra Street e ho avuto modo di dichiarare cosa penso della vicenda per cui è ovvio che io sia d’accordo con la scelta delle associazioni “dissidenti”, Il Labirinto e Città Vecchia. Una scelta coraggiosa la loro, primo perché, a quanto pare, sono state lasciate sole a combattere una battaglia di giustizia e coerenza da altri sodalizi che, invece, hanno preferito (se vogliamo, legittimamente) puntare ad autofinanziarsi, sia perché, appunto, con la scelta di non prestarsi al giochino del Comune, hanno di fatto rinunciato a una bella fetta di soldi che sarebbero stati sicuramente utili alle attività sociali. Hanno preferito essere coerenti, hanno scelto il principio piuttosto che il soldo e questo fa onore a Simone Perticarini e Andrea Franceschetti.
Mi sento, però, di fare un distinguo riguardo alle dichiarazioni dei due colleghi presidenti che puntano il dito contro il direttore del festival, Nuciari. Le scelte di Nuciari, per quanto opinabili, sono le scelte di un tecnico che ha una visione, appunto, tecnica di Veregra Street. Nuciari ha, evidentemente, un disegno, un progetto del Festival che non vede come fondamentale l’apporto delle associazioni. Questa visione può trovare o non trovare riscontro politico nell’amministrazione che, alla fine, decide. La decisione, quindi, anche se spinta dalle indicazioni tecniche del direttore, è politica. Da qui la responsabilità che non può gravare solo su Nuciari ma che, prima di tutto, pesa sulle spalle del Sindaco, dell’assessore al centro storico e della giunta tutta, visto che la delega alla cultura non è mai stata assegnata (con conseguenze nefaste). È vero che un funzionario comunale ha grandi poteri decisionali, ma tutto diventa scelta politica e il politico che amministra se ne deve assumere la piena responsabilità. Per questo non assolvo Nuciari ma indico come colpevole primo l’Amministrazione Comunale che, ancora una volta, testimonia la volontà di distruggere e sgretolare il mondo associativo in un delirio di onnipotenza che sta causando danni indicibili a Montegranaro.

Luca Craia