Dopo l’episodio della scorsa estate, quando una vettura,
andando a inserirsi sul marciapiede carrabile di viale Gramsci, venne colpita
dal pilomat che si alzò repentinamente, domenica scorsa si è verificato un caso
analogo. Il marciapiede, che di solito la domenica è chiuso al traffico per la
consueta isola pedonale, era temporaneamente transitabile in quanto era all’opera
la spazzolatrice, probabilmente per un’azione di pulizia collegata alle
iniziative pomeridiane. La vettura, approfittando del pilomat abbassato, andava
quindi a immettersi sulla corsia lato negozi ma, in quell’istante, l’apparecchio
si alzava andando a cozzare con il fondo della vettura.
La notizia è passata in
sordina e, fino a ieri, c’è stata solo qualche voce di popolo a parlarne, ma
alcune testimonianze la confermano. Del resto, il pilomat ora non è più in funzione,
l’impianto è totalmente spento e, a chiudere il marciapiede, ora c’è una
transenna, a confermare che qualcosa di serio è accaduto.
Analogie con l’incidente dello scorso agosto, dovute al
fatto che il “zippomat”, come lo chiamiamo noi, non è provvisto di alcun
sistema di sicurezza che ne impedisca l’innalzamento qualora al di sopra ci sia
qualcosa. Dal passaggio dalla luce verde del semaforino a quella rossa all’innalzamento
del pilone passano poche frazioni di secondo, nessun preavviso, e il
dispositivo si alza con estrema velocità. Se una vettura passa con la luce
verde e, nel frattempo, questa diventa rossa, non ha scampo: l’impatto è
inevitabile.
La cosa è preoccupante sia per i veicoli che per i pedoni.
Immaginiamo una carrozzina che si trovi per qualsiasi motivo sopra il pilomat
nel momento in cui si alza, o un anziano, o un qualsiasi pedone. Non sembra
esserci una fotocellula di sicurezza come, credo, dovrebbe essere, se non per
legge, almeno per buonsenso.
Ulteriore pericolo, al momento, è anche il non funzionamento
della luce del semaforo. Ieri sera, alle 21,00, ho visto con i miei occhi la
strada aperta, con la transenna spostata. Quindi, in un orario in cui la gente
è abituata ad avere l’isola pedonale, il marciapiede era di fatto transitabile.
Ma il pedone che, per esempio, giunge dalla piazza passando da Palazzo
Francescani, non lo può sapere e, nella sicurezza di essere in orario da isola
pedonale, potrebbe attraversare con leggerezza mentre passa una macchina che,
per prassi, non dovrebbe esserci.
Una gestione poco avveduta, quella del sistema di apertura e
chiusura dell’isola pedonale di viale Gramsci, una gestione che, fin qui, oltre
ad aver prodotto seri danni al commercio della zona, ne ha procurati anche a
due autovetture. C’è certamente qualcosa da rivedere, probabilmente più che
qualcosa. Sarebbe ora che l’amministrazione comunale faccia un atto di umiltà e
si metta nella posizione di ascoltare, analizzare i fatti e trovare delle
soluzioni a quelli che sono, con ogni evidenza, degli errori.
Luca Craia