mercoledì 9 novembre 2022

Terremoto: a Montegranaro le scuole sono sicure.

Sono partite immediatamente le verifiche sugli edifici scolastici di Montegranaro, ma non si è reputato di chiuderli con una scelta che si è rivelata saggia. Dalle verifiche, infatti, è risultato che le scuole montegranaresi non hanno subito danni dalla scossa sismica registrata stamattina presto. Gli edifici sono quindi sicuri, hanno retto bene all’evento che pure è stato piuttosto rilevante e i ragazzi, con le loro famiglie, possono stare tranquilli. Il Comune, per sicurezza, ha predisposto un servizio di trasporto scolastico straordinario da attivare in caso di necessità. La situazione, quindi, è pienamente sotto controllo.

 

Luca Craia


 

Montegranaro, nuovi posti auto in via Vittorio Veneto

In centro, a Montegranaro, mancano i posti per parcheggiare. In realtà ci sarebbe sempre il famoso parcheggio Zed ma la gente ci va malvolentieri, forse perché l’ascensore mette un po’ di apprensione, forse perché ci vuole un po’ più di tempo, probabilmente perché siamo tutti abituati a parcheggiare davanti alla porta del posto in cui ci rechiamo. Comunque, qualche posto auto in più non guasta, anzi, direi che migliora la qualità della vita dei cittadini e la fruibilità stessa del centro.

Per questo credo che i nuovi posti auto che l’Assessore ai Lavori Pubblici, Giacomo Beverati, sta facendo realizzare in via Vittorio Veneto siano una buona cosa. Certo, tocca sacrificare il passaggio pedonale ma è pur sempre una via poco transitata e il pedone ha comunque spazio per camminare in sicurezza (sempre facendo fede sulla disciplina dell’automobilista).

I parcheggi vengono realizzati sul lato destro, spalle al residence per anziani, dove c’è più spazio, in modo di salvaguardare le vetrine e le tante porte che si aprono sull’altro lato. Le porte del lato interessato saranno protette da uno zebrato a terra e si sta pensando anche a degli archetti. Direi che è un’idea che aiuta i cittadini e, anche dovesse comportare qualche sacrificio, questo è pienamente tollerabile confrontato coi benefici.

 

Luca Craia


 

Terremoto: due ragionamenti mentre si balla.

 

Ci siamo svegliati tutti col botto. Personalmente stavo facendo colazione e mi ha shakerato il caffellatte. Un botto di magnitudo 5.7, secondo l’INGV che ogni tanto ci tocca andare a consultare, che è stato seguito da uno sciame che è durato fino alle 7.35. 11 minuti di danza. Per fortuna al momento pare non si sia fatto male nessuno, mentre per gli edifici c’è da controllare, la Protezione Civile è già all’opera nelle scuole e negli edifici pubblici.

Ci siamo abituati, nelle Marche, a dondolare. O, meglio, dovremmo esserci abituati ma non ci si fa mai l’abitudine al terremoto. Il terremoto è una bestia feroce, che ti attacca all’improvviso e quando meno te l’aspetti. Non c’è cautela che tu possa prendere, checchè ne dica qualche giudice rubato all’agricoltura, se non quando si costruiscono le case. Ma quando abiti in una casa costruita 500 anni fa, con chi te la prendi?

Ora c’è da sperare che sia finita qui, perché l’ultima volta che da queste parti abbiamo aperto le danze, queste si sono chiuse molto ma molto tempo dopo. E, consentitemi, c’è da sperare che non partano i soliti speculatori politici, che in verità erano già partiti quando hanno sentito che il Governo vuole trivellare il gas di casa nostra invece di farsi prendere a strozzo da Americani e Olandesi. “Ma siete matti? Siamo zona sismica, trivellare fa venire i terremoti”. I terremoti sono venuti prima di trivellare, un po’ perché qui vengono di suo, un po’ perché di là dell’Adriatico dammò che trivellano. E trivellano il gas nostro, i giacimenti sono in comune, per cui se vuotano la sacca la svuotano pure qua. Ma i geni non se ne erano accorti.

 

Luca Craia