lunedì 25 novembre 2019

GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Elena Leonardi (Fdi): “Troppi casi di violenze anche nelle Marche. Occorre intervenire su percorsi di prevenzione e non solo dopo che la violenza sia già accaduta. Annuncio mozione per istituire un centro di trattamento per gli uomini maltrattanti anche nella nostra regione”.


Comunicato integrale

Prevenzione, educazione, recupero: serve un impegno maggiore per scongiurare il verificarsi o il ripetersi di atti di violenza. Ci avviciniamo alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, un appuntamento che serve per rinnovare l’impegno che deve essere quotidiano e costante per il contrasto di fenomeni di violenza di genere e violenza domestica, rivolti quasi sempre nei confronti delle donne. “Il Dipartimento nazionale tutela vittime di Fratelli d’Italia, di cui sono membro – ha spiegato il capogruppo, Elena Leonardi – porta avanti, trasversalmente, numerose battaglie a difesa delle vittime, nell’ambito sia di violenze di genere, abusi, violenze psicologiche, ma anche a riguardo di vittime della strada,  dell’amianto, della mafia, per dare voce a chi nella vita ha dovuto subire soprusi e ingiustizie ed anche a chi, spesso, voce non ha più. Così quest’anno il Dipartimento si è fatto promotore di una proposta per l’istituzione dei cosiddetti “CTM”, centri di trattamento per uomini maltrattanti, già presenti in numerose regioni italiane e grandi città. Si tratta di centri che possono essere una formula per diffondere la prevenzione e l’educazione ma anche e soprattutto realtà che propongono attività multidisciplinari, con staff professionista composto da psicologi, psicoterapeuti, psichiatri e educatori, rivolte sia a chi si è fatto colpevole di atti violenti, sia a chi sta subendo una violenza da parte di un famigliare, sia a persone preoccupate da situazioni perpetuate da persone conosciute, ma anche operatori del settore. L’obiettivo è anche quello di affiancare chi ha commesso un atto di violenza per scongiurare recidive o il verificarsi di conseguenze estreme. Dove questi percorsi sono stati già sperimentati infatti è stato possibile verificare nei soggetti maltrattanti una minore inclinazione alla violenza e alla recidivi. Qualcosa si muove anche nel panorama marchigiano: secondo il report annuale regionale, che sarà presentato in Consiglio giovedì prossimo e del quale sono relatrice di minoranza, nel 2018 sono state 534 le donne che si sono rivolte agli sportelli antiviolenza, 125 denunce in più rispetto al 2017, nel quale erano state 409. Un dato che stando al report non significa un aumento dei maltrattamenti ma una maggiore consapevolezza delle vittime che decidono di denunciare. Ma possiamo e dobbiamo fare di più. Per questo ho deciso di presentare al Consiglio una mozione per istituire un Centro anche nel territorio marchigiano, che dovrà essere parte integrante di una Rete regionale istituita da tutte le realtà impegnate nel contrasto alla Violenza di genere e che siano comunque fruibili da tutte le persone che autonomamente, perché riconoscono di avere un problema o perché indirizzati da professionisti o servizi sociali, vogliano provare a risolverlo”, ha concluso Elena Leonardi.


sabato 23 novembre 2019

Marca Fermana cabina di regia? Bene, ma fuori dai giochi politici.

Quando parlo di turismo credo di sapere di cosa sto parlando. Sono stato il primo e, nei fatti, l'unico a portare a Montegranaro turisti in maniera sistematica, grazie alla mia associazione e al contributo fondamentale di Sabina Salusti. Sono anni che ripeto come un mantra che è necessario coordinare le iniziative turistiche a livello territoriale, ove per territorio si intenda non solo il Fermano ma anche il Maceratese, essendo le due province strettamente connesse. 
È quindi ovvio che io sia perfettamente d'accordo con le dichiarazioni di Stefano Pompozzi nell'atto di lasciare la guida di Marca Fermana. Pompozzi invita alla creazione di una cabina di regia unica per il turismo fermano. Alleluia, verrebbe da dire. Verrebbe anche da dire che avrebbe potuto lavorare in questo senso negli anni in cui ha diretto l'associazione, ma meglio tardi che mai. Il nostro territorio, come dico da anni, è ricchissimo di attrattive per il turismo, ma non può essere competitivo al paragone regioni come Toscana e Umbria in quanto il nostro patrimonio culturale è disseminato in decine di comuni differenti. Diventa quindi imprescindibile produrre un'offerta unica e coordinata. 
Ben venga, quindi, la proposta di Pompozzi e si inizia a lavorare fin da subito per la creazione di questa cabina di regia. La cosa, però, può funzionare solo se si esce dalle logiche della politica e si smette con la ben nota lottizzazione di ogni opportunità. Lo stesso Pompozzi è espressione di forze politiche. Se si vuole davvero fare il bene del territorio e creare una struttura che lo lanci concretamente e competitivamente nel settore del turismo, bisogna che questa struttura sia diretta e costituita da persone individuate per la competenza e non per l'appartenenza politica. Dovrebbe essere una cosa logica ma, si sa, in questo Paese non lo è affatto. 

Luca Craia

venerdì 22 novembre 2019

Progetto “W L'Amore” - la Lega scrive all'ASUR e all'Ufficio Scolastico Regionale.


Comunicato integrale

Ai Consiglieri regionali del Carroccio è pervenuta questa mattina una lettera da parte di genitori e famiglie di diversi alunni delle scuole di Senigallia in merito al progetto “W L'Amore”.
La Lega già dalla metà dello scorso ottobre aveva acceso i riflettori su questo percorso formativo rivolto a ragazzi e ragazze di 12/14 anni delle scuole secondarie di primo grado ritenendolo particolarmente inadeguato per gli adolescenti e portando l'argomento anche all'attenzione del Consiglio Regionale.
Il Capogruppo della Lega in Regione Sandro Zaffiri ha quindi inviato oggi una lettera al Direttore Generale dell'ASUR e per conoscenza al Direttore dell'Area Vasta 2 di Ancona chiedendo di rivisitare il progetto “W L'Amore” ed ha anche chiesto con determinatezza al Direttore Scolastico Regionale Dott. Filisetti di sospendere immediatamente le iniziative scolastiche riferite al percorso formativo, in attesa che si trovi un accordo con famiglie e genitori.
La Lega Marche non intende in alcun modo abbassare la guardia su questo argomento che riguarda l'educazione dei ragazzi, soprattutto alla luce del dissenso che ci è stato appena manifestato.

Sandro Zaffiri


Palasport: il Comune cerca fondi. Intanto il paese marcisce.


La questione palasport, a Montegranaro, ogni tanto si ripropone, come la peperonata. Quando serve un argomento per attirare l’attenzione o magari sviarla da altre cose, ecco che esce dal cilindro il palasport. E zitti tutti. Stamane ne riparla l’assessore Perugini sul Carlino, dopo circa dieci giorni in cui l’Amministrazione Comunale montegranarese non comunicava nulla, cosa piuttosto preoccupante per una compagine che ci ha abituati a leggere su Facebook anche di quando la Sindaca va dal parrucchiere. Ecco quindi che, in mancanza di altri argomenti, si torna a parlare del recupero del palas del complesso La Croce e del fatto che, nonostante le promesse estive, magari scatenate dalla digestione di qualche piatto di frascarelli, da parte di Cesetti e Ceriscioli, pare non sia così facile da finanziare.
L’argomento è di quelli che acchiappano consensi e voti e, visto che il momento non necessita di voti ma di consensi sì, date le voci circa malumori e mal di pancia in maggioranza, ora è utilissimo. I Montegranaresi, si sa, quando si parla di palasport cominciano a sognare e dimenticano la quotidiana lotta per la sopravvivenza personale e collettiva che in questo paese, una volta florido, tocca a fare.
Dimenticano le fabbriche chiuse, i posti di lavoro che si perdono come un trentenne perde i capelli, la crisi demografica che sta condannando Montegranaro a una probabilissima drastica riduzione del numero di abitanti, la conseguente progressiva desertificazione di ampie aree di abitato e il loro degrado, con ex opifici diventati fabbriche di pantegane e palazzi vuoti che si stanno smontando come castelli di sabbia al sole. Dimenticano la mancanza di infrastrutture adeguate, il centro storico che muore, l’ordine pubblico sempre più in disordine e una prospettiva futura che non pare per niente rosea.
Non c’è manco l’odore di una politica volta ad arrestare questo declino che pare inevitabile, non c’è uno straccio di progetto per la Montegranaro futura, si procede a tentoni e, come si trovano un po’ di soldi, questi vengono spesi per fare scena, per stupire, per ricevere una buona dose di applausi, curandosi bene di tacitare le critiche senza farsi scrupolo di spaccare in due la comunità. Montegranaro, se non si prendono provvedimenti immediati e seri (e forse anche se si prendono), tra qualche anno dimezzerà i propri abitanti, avrà palazzi vuoti, fabbriche vuote, e non avrà i soldi per fare la manutenzione minima a quel poco di infrastrutture che ha. Ma questo non lo dice nessuno se non un paio di Cassandre come me.
Ma parliamo di milioni per un palasport che non si sa a che serve, che in ogni caso non è la prima cosa che serva al paese, forse è proprio l’ultima. Certo, sarebbe bello averlo, piacerebbe anche a me andare alla partita in una struttura ampia e accogliente. Ma credo che abbiamo ben altre priorità e mi pare decisamente insensato bruciare milioni per qualcosa di cui potremmo fare a meno. Gli anni 80 sono finiti da un pezzo, è ora che ce ne rendiamo conto.

Luca Craia