sabato 23 novembre 2019

Marca Fermana cabina di regia? Bene, ma fuori dai giochi politici.

Quando parlo di turismo credo di sapere di cosa sto parlando. Sono stato il primo e, nei fatti, l'unico a portare a Montegranaro turisti in maniera sistematica, grazie alla mia associazione e al contributo fondamentale di Sabina Salusti. Sono anni che ripeto come un mantra che è necessario coordinare le iniziative turistiche a livello territoriale, ove per territorio si intenda non solo il Fermano ma anche il Maceratese, essendo le due province strettamente connesse. 
È quindi ovvio che io sia perfettamente d'accordo con le dichiarazioni di Stefano Pompozzi nell'atto di lasciare la guida di Marca Fermana. Pompozzi invita alla creazione di una cabina di regia unica per il turismo fermano. Alleluia, verrebbe da dire. Verrebbe anche da dire che avrebbe potuto lavorare in questo senso negli anni in cui ha diretto l'associazione, ma meglio tardi che mai. Il nostro territorio, come dico da anni, è ricchissimo di attrattive per il turismo, ma non può essere competitivo al paragone regioni come Toscana e Umbria in quanto il nostro patrimonio culturale è disseminato in decine di comuni differenti. Diventa quindi imprescindibile produrre un'offerta unica e coordinata. 
Ben venga, quindi, la proposta di Pompozzi e si inizia a lavorare fin da subito per la creazione di questa cabina di regia. La cosa, però, può funzionare solo se si esce dalle logiche della politica e si smette con la ben nota lottizzazione di ogni opportunità. Lo stesso Pompozzi è espressione di forze politiche. Se si vuole davvero fare il bene del territorio e creare una struttura che lo lanci concretamente e competitivamente nel settore del turismo, bisogna che questa struttura sia diretta e costituita da persone individuate per la competenza e non per l'appartenenza politica. Dovrebbe essere una cosa logica ma, si sa, in questo Paese non lo è affatto. 

Luca Craia