mercoledì 20 novembre 2019

Caso Cucchi: i distinguo necessari.


Il caso Cucchi è gravissimo ed è gravissimo minimizzarlo. Non è accettabile che un uomo, per quanto abbia sbagliato, abbia avuto comportamenti socialmente pericolosi, abbia creato problemi alla collettività, possa trovare la morte all’interno delle strutture della Giustizia. Questa mi pare sia la chiarissima e nettissima posizione della stessa Arma dei Carabinieri che, in questa storia, sono una delle parti più danneggiate, in quanto il comportamento degli uomini preposti alla tutela della sicurezza dei cittadini deve essere irreprensibile e, quando non lo è, si lede il rapporto di fiducia tra gli stessi e i cittadini, tra lo Stato e i cittadini. È per questo motivo che, chi ha sbagliato, deve pagare e pagare molto, perché ha sbagliato in maniera gravissima e lo ha fatto sotto diversi aspetti.
È altrettanto grave la strumentalizzazione politica che si è sempre fatta di questo caso. È una strumentalizzazione che interferisce con la ricostruzione mediatica che si sta facendo della verità, mettendo in cattiva luce lo Stato e i suoi servitori. E, quando parlo di strumentalizzazione, mi riferisco a tutto il vortice di dichiarazioni insensate e vergognose che arrivano da sinistra a destra, cercando ognuna delle parti di crearsi un vantaggio da un episodio che di vantaggi non dovrebbe crearne, se non quello di imparare dagli errori e non commetterne più.
La politica si è appropriata dei fatti e li sta utilizzando per il proprio tornaconto. È in questo atteggiamento vengono trascinati i cittadini che, disinformati come solo in un Paese come l’Italia può accedere, cadono nel consueto tranello della divisione in tifoserie e perdono di vista i fatti concreti e quello che questi facci ci indicano. L’Italia è un Paese dove avere un quadro obiettivo dei fatti tramite gli organi di stampa sta diventando quasi impossibile, dove i giornalisti non forniscono informazioni ma punti di vista, molto spesso manipolati più o meno consciamente a servizio di questo o quello schieramento. Il cittadino è in difficoltà nel farsi un’idea precisa e si innescano gli scontri ideologici su una questione in cui le ideologie dovrebbero stare molto distanti.
È incredibile la serie di assurdità che sono scaturite dalla lettura dei fatti, tra chi vorrebbe dedicare vie e piazze a quella che è la vittima di un crimine ma che, a sua colta, era dedito ad attività illegali (le vie e le piazze si dedicano a chi ha dato lustro al proprio Paese), e chi arriva a difendere gli autori del crimine stesso. Non si riesce a distinguere il giusto dallo sbagliato, il vero dal falso. Per farlo bisogna vedere le sfumature ma in Italia le sfumature non esistono più, ci sono solo il bianco e il nero.
In questo, il caso Cucchi diventa un esempio lampante, per chi riesce a vederlo, della deriva culturale e intellettuale che il nostro Paese sta subendo a causa della profonda inadeguatezza dell’intera classe dirigente.

Luca Craia



martedì 19 novembre 2019

Borse Lavoro Regione, le liquidazioni tardano ad arrivare.

Comunicato integrale 

Burocrazia e convenzioni tra Regione ed INPS, ecco le cause dei forti ritardi nei pagamenti delle Borse Lavoro della Regione Marche per numerosi lavoratori che, esasperati, hanno deciso di protestare a gran voce. Il Consigliere Regionale Lega Marche Marzia Malaigia esprime solidarietà ai borsisti ribadendo che è inaccettabile,  in un periodo in cui il numero di disoccupati non tende a diminuire, che anche coloro che ottengono una proposta lavorativa debbano sottoporsi alla frustrazione di un mancato trattamento economico nei tempi e nei modi stabiliti da contratto. “Nonostante le rassicurazioni dell’assessore Bravi – interviene in Consigliere Regionale – continuerò a monitorare la situazione affinché in tempi brevissimi avvenga la liquidazione dovuta.”

Marzia Malaigia  

DESTINAZIONE RISORSE NEI TRATTI INDIFESI. "SI RIVEDA L'ACCORDO DEL 2015 RELATIVO AI RIPASCIMENTI E SI REPERISCANO ULTERIORI FONDI PER ADEGUARE I TRATTI SCOPERTI ED OGGI DISASTRATI"


Comunicato integrale

Una mozione urgente a tutela dei tratti di litorale di Porto Recanati ancora indifeso, è l'atto depositato venerdì 15 novembre in Regione da parte del capogruppo di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, sulla situazione delle mareggiate, purtroppo ancora non terminate, che hanno flagellato anche questa importante località turistica.
La mozione nasce dal fatto che rispetto ai 17 milioni di euro per gli interventi legati alla difesa del lungomare sud, a partire dalla foce del Potenza, ci sono alcune voci che prevedono interventi di ripascimento a completamento della realizzazione delle scogliere emerse. La cosiddetta "seconda fase" ad esempio prevede un ripascimento di oltre 2 milioni di euro, risorse che, allo stato dei fatti, potrebbero andare a sanare la situazione emergenziale dei tratti oggi duramente e nuovamente colpiti.
Nell'atto regionale la Leonardi difatti evidenzia come la messa in sicurezza del lungomare sud con barriere sommerse sta evidentemente risolvendo, seppur mai definitivamente, gli annosi problemi dell'ultimo decennio e la spiaggia è tornata, in questi tratti, ad essere più estesa fronte-mare con un'evidente azione di ripascimento naturale. Ovvio che anche in questo caso va mantenuta alta la soglia di attenzione, ma quello che ora stanno subendo nuovamente i ristoratori, i campeggi e gli operatori balneari in zona Scossicci e nel tratto del Centro Città a nord del Fiume Potenza, merita un'azione che sia svincolata dai lunghi tempi burocratici e più consona all'emergenza. Abbiamo assistito al crollo di parte di un'importante infrastruttura viaria, la stagione invernale è solo all'inizio e le Istituzioni non possono limitarsi a sperare nella clemenza del tempo, vanno trovate soluzioni rapide per fronteggiare questa nuova emergenza.
Il problema, difatti, prosegue la Leonardi, si è spostato nei tratti ancora privi di difesa, che anche la stessa consigliera regionale ha evidenziato in questi ultimi anni con interrogazioni e mozioni regionali. Una richiesta analoga a quella protocollata il consigliere Leonardi l'aveva già posta anni fa relativamente al ribasso d'asta dell'intervento a sud del fiume Potenza, richiesta successivamente recepita, anche se parzialmente, dai soggetti sottoscrittori del Protocollo d'intesa.
Il redigendo Piano di Gestione delle Aree Costiere attualmente in discussione in sede di Commissione Assembleare competente che presto approverà in Aula per l'approvazione, presenta alcune lacune per questi tratti che andrebbero sanate con la previsione di interventi più adeguati e di somma urgenza.
Quello che chiedo alla Giunta Regionale – continua la capogruppo di Fratelli d'Italia – è innanzitutto di reperire i fondi necessari per la messa in sicurezza dei tratti di costa di Porto Recanati ancora indifesi e colpiti dalle catastrofiche mareggiate di questi giorni nonché di modificare, d'intesa con gli Enti sottoscrittori del Protocollo del 2015, relativo al progetto del Lungomare Sud, per l'importo destinato alle opere di ripascimento pari ad alcuni milioni di euro, al fine di avviare la messa in opera di scogliere parallele alla costa per la difesa dei transetti a nord del Fiume Potenza e di Scossicci a Porto Recanati, ancora indifesi o non sufficientemente protetti.
Ne avevo parlato con alcuni assessori mesi fa - ricorda elena Leonardi - ricevendo aperture all'ipotesi, eppure ad oggi non ho visto azioni concrete in tale direzione, ma di tempo non ne abbiamo più, gli ultimi eventi ce lo stanno dicendo chiaramente, per questo chiedo un impegno di tutto il Consiglio Regionale.
Infine, conclude Leonardi, chiedo anche di contemplare nella redigenda Variante al Piano Coste che per i transetti della zona Centro di Porto Recanati sia necessario non solo una "riorganizzazione delle opere", così come viene attualmente citata, bensì un completamento laddove esse mancano, ove si risente pertanto della assenza di opere poste a nord della Foce del Fiume Potenza.

lunedì 18 novembre 2019

SU AERDORICA ZAFFIRI RILANCIA: “IL PIANO INDUSTRIALE E’ SOLO UN LIBRO DEI SOGNI”. SUI LAVORATORI: “I DIRITTI ACQUISITI NON SONO ZAVORRE”.


Comunicato integrale

Sempre più convinto di essere nel giusto e se qualcuno arriva a minacciare azioni legali, forse  sono stati toccati dei nervi scoperti.
E’ l’ultimo affondo del capogruppo della Lega nord, Sandro Zaffiri, alla querelle che si è innescata con l’amministratore delegato di Aerdorica, Carmine Bassetti.
Il punto non è se il Piano industriale di rilancio esiste o non esiste – afferma Zaffiri – ma se siamo di fronte ad una strategia di rilancio credibile e realizzabile oppure al cospetto di tante parole vuote che costituiscono un libro dei sogni. Ad oggi, la sensazione è che sia più veritiera la seconda ipotesi, solo a considerare i rinvii sull’attivazione delle tratte domestiche e il tramonto sulle affascinanti mete cinesi.
Altro capitolo è quello relativo ai dipendenti.
L’ad sostiene che in questa fase (fase?) i dipendenti avrebbero dovuto starsene buoni e calmi, per non turbare i programmi dell’UE e della nuova proprietà.
Qui Bassetti entra in un vero e proprio campo minato, perché ciò che i dipendenti che hanno fatto ricorso chiedono è niente di più che il riconoscimento di una parte dovuta del loro stipendio. Se si dovesse dare credito alla tesi del “fare un passo in dietro per piacere della politica e della proprietà” significherebbe la fine di secoli di conquiste dei diritti da parte dei lavoratori.

Sandro Zaffiri

Ancona, 18 novembre 2019