mercoledì 13 novembre 2019

INCHIESTA “GHOST JOBS”. ZAFFIRI (LEGA): “DIMISSIONI COME ATTO DI RISPETTO E BUON SENSO”


Comunicato integrale

La “testuggine” rappresenta il miglior esempio di tecnica di difesa organizzata dalle truppe romane in occasione degli attacchi nemici. Quando, però, anche soltanto un tassello di quella formidabile cupola saltava, allora, inevitabilmente, a rimetterci era l’intero raggruppamento.
Questo sostanzialmente per dire come il tentativo della sindaca Mancinelli di voler fare “squadra” a tutti i costi, certa della integrità dei suoi assessori, può essere encomiabile da un certo punto di vista, ma rischia di far crollare il Palazzo.
Certo, sarebbe stato meglio che gli assessori raggiunti dagli avvisi di garanzia avessero subito fatto un passo indietro, ma visto che questo scenario non si è configurato, ci attendiamo una iniziativa di buon senso della prima cittadina e un atto di rispetto nei confronti della Magistratura e degli anconetani.
Ad oggi, per la verità, assistiamo, a fronte delle solite dichiarazioni di “completa fiducia nella Magistratura”, a iniziative di dubbia opportunità quali il provvedimento punitivo nei confronti del maggiore dei Vigili, Marco Caglioti (la cui motivazione suona ancor peggio del provvedimento stesso!) e la frettolosa revisione del regolamento per la tutela dei dipendenti (ma soprattutto, degli amministratori!) che – leggasi bene – comporterà il fatto che i cittadini anconetani dovranno sobbarcarsi le spese legali per la difesa dei quattro assessori.
Iniziative che francamente paiono entrambe ben lungi dall’essere estranee dalle vicende in corso, né tantomeno di chi rispetta le opportune distanze dall’inchiesta.
L’unico modo credibile di farlo sarebbe rassegnare le dimissioni.

Sandro Zaffiri

martedì 12 novembre 2019

Ci voleva l’ospedale per mettere mano alle strade. Speriamo non spariscano nel nulla pure loro.


Finalmente un effetto benefico per la collettività derivante dalla costruzione del nuovo ospedale di Fermo, costruzione che non c’è anche se dovrebbe essere finita da oltre un anno: rimettono a posto un po’ di strade. In effetti, le strade del Fermano sono messe peggio che malissimo e hanno un bisogno estremo di manutenzione prima ancora che di essere adeguate al ventunesimo secolo e, se finora non si è reputato prioritario intervenire su questo fronte, con le elezioni regionali (ma anche fermane) alle porte si è pensato bene di investire 11 milioni sulla rete viaria, il tutto concatenato con il nuovo ospedale. Che non c’è.
Poco importa se, con quei soldi, faranno la rotatoria di innesto tra la strada delle Paludi e la Statale 16, tanto per dire la logica, l’importante è che, alla fine, le cose si facciano. Poco importa anche che tanti lavori si potevano fare prima e risparmiando soldi della collettività. L’importante è, dicevamo, che le cose si facciano. Peccato che, in questi 11 milioni, non figura alcuna rotatoria lungo la mezzina, o che non si parli della viabilità secondaria che è allo sfascio. Comunque, se l’ospedale serve a rimettere a posto un po’ di strade, non tutte, per carità, bene venga l’ospedale anche se arriverà leggermente in ritardo, anche se nascerà in un luogo non ideale, anche se, per raggiungere le strade rimesse a posto, toccherà passare per mulattiere pericolose e scomode. Sempre che, poi, le strade non facciano la fine dell’ospedale e le vediamo terminate davvero tra cinque o sei anni. Intanto votiamo.

Luca Craia

domenica 10 novembre 2019

Il Montegranarese Matteo Giorgetti in concerto all’auditorium RAI di Palermo


Oggi, all'Auditorium RAI di Palermo, e ripeto, Palermo, si è tenuto un concerto di un pianista marchigiano, tal Matteo Giorgetti. Io Matteo lo conosco quasi dalla nascita, figlio di amici miei carissimi, gente che si è fatta il mazzo per il mio paese, Montegranaro. Per dire, la mamma di Matteo è Anita Mancini, e non serve che io spieghi ai miei concittadini chi sia Anita. Ma Matteo ha un valore che prescinde dalla sua famiglia, anche se, si sa, le cerque non fa li melaranci, come si dice da noi.
Matteo Giorgetti ha un talento formidabile per la musica, ce lo ha sempre avuto, fin da bambino. E, oggi che ha 22 anni, comincia a raccoglierne i frutti. Frutti del talento, ma anche di un grande impegno, di tanto lavoro, di ore sacrificate per crescere piuttosto che a cazzeggiare. Matteo, ripeto, lo conosco da piccolo, è sempre stato talentuoso e quadrato nelle scelte, nell'impegno e nel sacrificio. Vederlo decollare mi commuove e mi rende fiero. Matteo è un altro Montegranarese che porta in alto le sue radici e so che le porterà molto in alto perché lo conosco e conosco quanto vale. E vale tanto.
Grazie Matteo, da Montegranarese. Grazie per il tuo impegno per promuovere la cultura. Ma grazie soprattutto per il tuo esempio, di sacrificio senza rinunciare alla tua infanzia, alla tua adolescenza, al suonare rock senza rinunciare a Schuman. Che poi, la differenza è poca. Vola alto. Per te, prima di tutto. Poi, anche per la tua comunità.
 
Luca Craia