martedì 22 ottobre 2019

W l’Amore. La Regione non era a conoscenza? Allora deve avere più attenzione per l’offerta educativa.


Comunicato integrale

La risposta ricevuta dall'Assessore Sciapichetti, per conto del Presidente Ceriscioli e dell'Assessore Bravi,  non mi lascia purtroppo soddisfatta. Se è vero infatti quanto dichiarato dall'Assessore, che la Regione Marche non sarebbe stata a conoscenza del progetto “W l'Amore”, è vero anche che, a mio parere, avrebbe dovuto attenzionare in maniera piu' puntuale l'offerta educativa posta in essere dall'Area Vasta 2 di Senigallia agli studenti di 13/14 anni in merito all'educazione all'affettività e ai rapporti interpersonali. La segnalazione da cui è scaturita la mia interrogazione, è dovuta al fatto che nell'opuscolo in questione, compare il bel logo della Regione Marche, assieme al logo dell'Asur Marche Area Vasta2 e pronto per essere diffuso nelle scuole del territorio di Senigallia. Un progetto, quello proposto, che anzichè dare un contributo all’educazione all’amore delle nuove generazioni, esprime contenuti discutibili rimandando ad una concezione dell’amore che si riduce all’aspetto della mera genitalità affrontando in maniera inadeguata argomenti quali masturbazione, aborto, pornografia ed equiparazione di ogni orientamento sessuale. Il fatto che le Istituzioni delle quali i genitori immaginano di potersi fidare, propogano di concerto un progetto di questo tipo, senza minimamente informarli, non credo sia dimostrazione di rispetto e serietà verso l'educazione dei loro figli.
Attendiamo a questo punto da parte della Regione una presa di posizione ferma sul condannare la diffusione del progetto in maniera  a dir poco subdola, senza permettere un’attenta informazione ed analisi di contenuti  così delicati, sia da parte dei genitori che dei docenti stessi e dei pedagogisti, mettendo in serio rischio la fondamentale alleanza educativa che dovrebbe sussistere tra scuola e famiglia.
Ci aspettimo inoltre la smentita ufficiale da parte della Giunta circa la sua totale estraneità all' approvazione del progetto e la conseguente denuncia verso i responsabili dell'uso improprio del logo della Regione; auspichiamo infine che si avvii presto un confronto attraverso l’allargamento del tavolo di lavoro tecnico, al fine di una revisione dell’opuscolo e dell’intero progetto “W l’amore”, estendendolo anche alle Associazioni delle famiglie.

Marzia Malaigia


lunedì 21 ottobre 2019

MOZIONE REGIONALE DI FRATELLI D’ITALIA SULLA CONDANNA DELLA TURCHIA RELATIVA ALLA PULIZIA ETNICA DEL POPOLO CURDO: LA MAGGIORANZA REGIONALE STRUMENTALMENTE NON APPROVA

ELENA LEONARDI: SINISTRA AMBIGUA - NON SI CONDANNANO LE PRATICHE CULTURALI LEGALIZZATE DA ERDOGAN E L’INGRESSO DELLA TURCHIA NELL’UNIONE EUROPEA   

Comunicato integrale 

“La maggioranza regionale non ha votato la contrarietà all’accesso della Turchia nell’Unione Europea” la cruda realtà è questa – esordisce la capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Elena Leonardi – e le scusanti evidenziate in Aula non giustificano il voto contrario della maggioranza PD-PSI-Verdi-UdC. Una mozione che intendeva, lo si capisce esplicitamente dal titolo, esprimere ferma condanna contro il dittatore Erdogan rispetto alle violenze che sta perpetrando sul popolo Curdo che non può esaurirsi nello stop alla vendita di armi alla Turchia. La Leonardi nel suo intervento ha evidenziato come i presupposti culturali tra le nazioni dell’Unione Europea e la Turchia sono nettamente all’antitesi, basti pensare, continua la rappresentante del partito della Meloni, alla pratica immorale delle cosiddette “spose bambine”. Una barbarie che Erdogan ha dichiarato lecita e che è diffusa anche nella nazione turca. Leonardi ha ricordato che è usanza radicata quella di consentire che bambine dai 9 ai 12 anni siano prese in spose e che, con l’equiparazione del matrimonio religioso con quello civile, essa ha ottenuto di fatto l’avallo dello Stato. La sinistra  a parole sempre pronta a difendere donne e pari opportunità oggi si è girata dall’altra parte non ammettendo che una “cultura” che tramanda e legalizza la pratica delle spose bambine non ha nulla a che vedere con la cultura italiana ed europea. Pretestuose ed avvilenti le motivazioni avanzate da alcuni esponenti della maggioranza come l’assessore Pieroni che, con la scusa di non trovare riportato nella mozione un attacco a Trump e al ritiro delle truppe statunitensi, ha dichiarato la sua contrarietà all’atto. Peccato che neanche nella mozione presentata dalla maggioranza la scorsa settimana si parlasse di Trump e degli Stati Uniti eppure questo non ha impedito all’assessore di votarla a favore. A chi mi accusa di strumentalizzazione e razzismo dico che la mia storia ed il mio operato parlano per me e dovrebbero vergognarsi di nascondersi dietro queste falsità per non votare un provvedimento che invece va al cuore del problema. La Leonardi ha ricordato nel suo intervento  il coraggio delle donne combattenti curde che si sono fatte carico della lotta all’Isis e la questione che l’Unione Europea ha finanziato la Turchia per circa 57 miliardi di euro per bloccare l’immigrazione clandestina e favorire il processo di adesione alla stessa Unione Europea,  ma che parte di questi soldi sono probabilmente finiti per rinforzare l’arsenale militare turco che ora Erdogan sta scaricando sul popolo curdo nel nord della Siria. L’ambiguità della sinistra, anche regionale, su questi concetti si è palesata oggi  nell’acceso dibattito in Aula: “un’occasione persa”, conclude Leonardi “per ribadire insieme alla condanna della guerra in atto anche il rifiuto di un modello culturale che per me è inaccettabile. Per questo occorreva esprimersi a favore dela revoca alla Turchia dello status di candidato all’accesso in UE”. 

Il polittico di Monte San Pietrangeli in mostra a Fano. Perché non a casa sua? Serve una commissione intercomunale per il Fermano.



Non ho ancora visto personalmente, dopo il restauro, la “Madonna con bambino, Santi e Apostoli”, il polittico recuperato dalla chiesa di San Francesco di Monte San Pietrangeli resa inagibile dal terremoto e restaurato dall’equipe dell’Università di Urbino guidata dalla dottoressa Laura Bettin e la supervisione dell’ottimo Claudio Maggini, ma dalle foto sembra splendida. Del resto la Bettin e Maggini sono tra i migliori nel loro campo e non c’era da aspettarsi nulla di diverso.
Rimango però perplesso dal fatto che l’opera, il cui restauro è terminato, resti in mostra a Fano e poi parta per un tour a Roma e Senigallia, e non venga invece riposta, come sarebbe giusto opportuno, nella sua sede originale, magari con un’opportuna promozione. Sede originale dove, comunque, spero torni, perché non sempre, in questi casi, le opere tornano a casa propria. Il polittico è davvero magnifico e sarebbe un’ottima attrazione per il turismo del Fermano. Ancora una volta, invece, si preferisce convogliare il beneficio al nord delle Marche.
 Credo sia il momento che il Fermano costituisca una commissione intercomunale per la salvaguardia, il recupero e la promozione del proprio patrimonio culturale, commissione che non sia il solito carrozzone nato solo per piazzare qualche pedina politica ma che faccia seriamente l’interesse del territorio tramite persone competenti e votate al ruolo che dovrebbero svolgere. Le potenzialità sono enormi, ma non vengono sfruttate e, come in questo caso, si perdono occasioni d’oro.

Luca Craia

Nuove siepi al cimitero di Montegranaro. La soddisfazione di Mauro Lucentini.


È servita quindi la denuncia fatta dal gruppo consiliare Montegranaro Tra La Gente sulle pessime condizioni del cimitero” dice Mauro Lucentini, esponente dell’opposizione nel Consiglio Comunale prima che coordinatore provinciale Lega. Un comunicato stampa di due settimane fa, divulgato dal gruppo consigliare che fa capo proprio a Lucentini, denunciava lo stato di abbandono generale del cimitero, in particolare la situazione delle siepi della parte monumentale, secche ormai da anni (denunciammo la situazione proprio su queste pagine nel 2015). Oggi sono iniziati, senza i consueti annunci e proclami da parte dell’Amministrazione Comunale, i lavori di sostituzione delle piante morte. 
A darne notizia per primo proprio Lucentini sul suo profilo Facebook dove scrive: “È una piccola vittoria del gruppo che mi onoro di guidare in consiglio comunale a Montegranaro. Era un atto doveroso verso tutte le famiglie di Montegranaro e verso i propri defunti”. E in effetti è un provvedimento che si è preso in tempi brevi e che poteva essere preso prima, dopo anni di incuria irrispettosa. A volte si ha l’impressione che chi amministra il paese non lo frequenti e non lo viva. Oppure non ce l’abbia a cuore.
(Le foto di questo post sono di Mauro Lucentini)

Luca Craia