lunedì 21 ottobre 2019

MOZIONE REGIONALE DI FRATELLI D’ITALIA SULLA CONDANNA DELLA TURCHIA RELATIVA ALLA PULIZIA ETNICA DEL POPOLO CURDO: LA MAGGIORANZA REGIONALE STRUMENTALMENTE NON APPROVA

ELENA LEONARDI: SINISTRA AMBIGUA - NON SI CONDANNANO LE PRATICHE CULTURALI LEGALIZZATE DA ERDOGAN E L’INGRESSO DELLA TURCHIA NELL’UNIONE EUROPEA   

Comunicato integrale 

“La maggioranza regionale non ha votato la contrarietà all’accesso della Turchia nell’Unione Europea” la cruda realtà è questa – esordisce la capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Elena Leonardi – e le scusanti evidenziate in Aula non giustificano il voto contrario della maggioranza PD-PSI-Verdi-UdC. Una mozione che intendeva, lo si capisce esplicitamente dal titolo, esprimere ferma condanna contro il dittatore Erdogan rispetto alle violenze che sta perpetrando sul popolo Curdo che non può esaurirsi nello stop alla vendita di armi alla Turchia. La Leonardi nel suo intervento ha evidenziato come i presupposti culturali tra le nazioni dell’Unione Europea e la Turchia sono nettamente all’antitesi, basti pensare, continua la rappresentante del partito della Meloni, alla pratica immorale delle cosiddette “spose bambine”. Una barbarie che Erdogan ha dichiarato lecita e che è diffusa anche nella nazione turca. Leonardi ha ricordato che è usanza radicata quella di consentire che bambine dai 9 ai 12 anni siano prese in spose e che, con l’equiparazione del matrimonio religioso con quello civile, essa ha ottenuto di fatto l’avallo dello Stato. La sinistra  a parole sempre pronta a difendere donne e pari opportunità oggi si è girata dall’altra parte non ammettendo che una “cultura” che tramanda e legalizza la pratica delle spose bambine non ha nulla a che vedere con la cultura italiana ed europea. Pretestuose ed avvilenti le motivazioni avanzate da alcuni esponenti della maggioranza come l’assessore Pieroni che, con la scusa di non trovare riportato nella mozione un attacco a Trump e al ritiro delle truppe statunitensi, ha dichiarato la sua contrarietà all’atto. Peccato che neanche nella mozione presentata dalla maggioranza la scorsa settimana si parlasse di Trump e degli Stati Uniti eppure questo non ha impedito all’assessore di votarla a favore. A chi mi accusa di strumentalizzazione e razzismo dico che la mia storia ed il mio operato parlano per me e dovrebbero vergognarsi di nascondersi dietro queste falsità per non votare un provvedimento che invece va al cuore del problema. La Leonardi ha ricordato nel suo intervento  il coraggio delle donne combattenti curde che si sono fatte carico della lotta all’Isis e la questione che l’Unione Europea ha finanziato la Turchia per circa 57 miliardi di euro per bloccare l’immigrazione clandestina e favorire il processo di adesione alla stessa Unione Europea,  ma che parte di questi soldi sono probabilmente finiti per rinforzare l’arsenale militare turco che ora Erdogan sta scaricando sul popolo curdo nel nord della Siria. L’ambiguità della sinistra, anche regionale, su questi concetti si è palesata oggi  nell’acceso dibattito in Aula: “un’occasione persa”, conclude Leonardi “per ribadire insieme alla condanna della guerra in atto anche il rifiuto di un modello culturale che per me è inaccettabile. Per questo occorreva esprimersi a favore dela revoca alla Turchia dello status di candidato all’accesso in UE”.