mercoledì 9 ottobre 2019

A cuore il futuro dei nostri giovani: quello di Macerata è un territorio che prende posizione contro ogni tipo di droga. Un plauso all'attività del questore Pignataro dal consigliere regionale Fdi Elena Leonardi.


Comunicato integrale

Un plauso alle Forze dell'Ordine che non abbassano la guardia e portano avanti la battaglia per dire un forte e chiaro “no” a ogni tipo di droga. “Accolgo positivamente le notizie che arrivano dalla stampa locale in merito alla chiusura temporanea di 4 negozi di cannabis light nella provincia di Macerata – ha affermato il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, Elena Leonardi – una battaglia che spesso ho portato in aula e per la quale mi batto sul territorio. Si tratta di una battaglia di principio e di sostanza, che va portata avanti con forza e determinazione per il futuro dei più giovani, sempre più inclini al consumo di sostanze stupefacenti di qualsiasi tipo, mentre cala sempre più drasticamente l'età media del primo uso (11-12 anni). La stessa forza e determinazione dimostrate dal questore di Macerata, Antonio Pignataro, dal commissario capo Maria Raffaella Abbate, e da tutti gli agenti che non hanno derogato alla giusta presa di posizione contro le cosiddette “droghe leggere” e dopo la sentenza delle Sezioni unite penali della Corte di Cassazione hanno lavorato per verificare la situazione nei punti vendita maceratesi. Il provvedimento adottato ieri, non il primo per tre dei quattro negozi chiusi, è soprattutto un segnale che impone un'attenzione ancora maggiore dell'opinione pubblica su una tematica quanto mai oggi all'ordine del giorno e che coinvolge i nostri giovani e giovanissimi molto da vicino. È bene rendersi conto che un'apertura reale a determinate sostanze, seppure apparentemente innocue, possono aprire la strada a un consumo ben diverso e molto più dannoso per la salute e il futuro dei giovani”. E se da un lato le forze dell'ordine chiedono a gran voce l'intervento in materia del legislatore, che dia un'uniformità nazionale in linea con le ultime sentenze restrittive sulla coltivazione e la vendita dei prodotti contenenti THC, dall'altro oggi corriamo il rischio che la nuova maggioranza rossogialla possa spingere verso la legalizzazione delle droghe cosiddette “leggere”. Più volte infatti tutti i partiti che oggi si trovano al Governo contro la volontà degli italiani si sono espressi a favore di un'apertura, e al momento giacciono in Parlamento ben 8 proposte di legge presentate, 3 dal PD, 3 dal M5S, 1 da Leu e 1 dal gruppo Misto. “E non è un caso – conclude Elena Leonardi – che la Comunità di San Patrignano, da sempre in prima linea nella lotta alle tossicodipendenze, abbia insignito alcuni giorni fa del prestigioso premio “We free – Personalità dell'anno”, proprio al questore Antonio Pignataro, per il suo impegno sociale e l'esempio dato con il suo lavoro. Per la prima volta ad un Questore della Repubblica viene assegnata questa prestigiosa onorificenza. Mi unisco al coro unanime di chi ha saputo riconoscere in questa figura un simbolo reale della lotta alla droga e alla tossicodipendenza e colgo l'occasione per inviare al questore Pignataro la mia stima e le mie felicitazioni per il prestigioso riconoscimento”.

La fregatura del taglio dei parlamentari. Ennesima presa per i fondelli. Perché lo hanno votato tutti?


Quanto si risparmia veramente col taglio dei 345 parlamentari italiani deciso ieri dalla Camera dei Deputati con voto praticamente unanime? L’Osservatorio dei Conti Pubblici ha fatto, appunti, i conti e ci dice che le cose non stanno esattamente come ci si vuole far credere. Nessun risparmio di un milione di Euro come dicono i Pentastellati, bensì un molto più contenuto minore esborso di 285 milioni a legislatura, ossia 57 milioni all’anno. Ogni Italiano, quindi, risparmierà circa 95 centesimi all’anno. Brindiamo.
Con questi 95 centesimi che ci fanno risparmiare ci siamo venduti une bella fetta di rappresentatività parlamentare. Infatti, se prima ogni 64.000 cittadini avevano un rappresentante, ora il rappresentante rappresenterà 101.000 persone e, se permetti, mi pare uno svantaggio non di poco.
Il vantaggio è tutto per i partiti, che potranno così gestire meno parlamentari, potranno controllare meglio chi eleggere e come costituire e far muovere i gruppi parlamentari. È per questo che hanno votato tutti, ma proprio tutti, i partiti presenti in Parlamento. L’ennesima presa per i fondelli per gli Italiani che, naturalmente, plaudono contenti.

Luca Craia

martedì 8 ottobre 2019

IL CENTRO PER L’IMPIEGO DI ANCONA AL COLLASSO

Sandro Zaffiri (Lega): “Situazione prevedibile. Giunta regionale in confusione e incurante di fronte a precisi avvertimenti”. Interrogazione del febbraio scorso e risposta evanescente dell’assessore a maggio.


Comunicato integrale

Un’interrogazione risalente al febbraio scorso, a firma del capogruppo della Lega nord, Sandro Zaffiri, faceva presagire quello che, purtroppo, si sta verificando al Centro per l’impiego di Ancona. Un escalation di disagi, sia per gli utenti che per il personale, l’intervento delle forze di sicurezza per poter garantire la regolarità dei servizi, in un contesto, però, di assoluta confusione e tensione generale.
“Tutto ampiamente previsto – afferma Zaffiri – e riportato nella mia interrogazione, in cui facevo anche riferimento ai rischi per il personale costretto perfino ad uscire dalla struttura per raggiungere gli uffici ai piani superiori percorrendo una scala esterna”.
“Ma per la Giunta regionale, nella persona dell’assessore Bravi – incalza l’esponente del Carroccio – si stava provvedendo a risolvere la situazione attraverso la stipula di convenzioni con il Comune…Questo a maggio!”
“Il tutto – prosegue Zaffiri – ammettendo palesemente, tra le righe della lunga risposta, la inidoneità del luogo che ad oggi ospita ancora gli uffici del Centro per l’impiego, ma prefigurando, al tempo stesso, una celere soluzione al problema a fronte di un prevedibile aumento dei volumi degli utenti”.
Nella risposta, l’assessore faceva, inoltre, riferimento a “un ultimo periodo di criticità strutturale…”
“La luce in fondo al tunnel è il treno che ci sta venendo addosso – dice Zaffiri – una soluzione che non solo tarda a venire, ma si ingigantisce giorno dopo giorno anche in termini di sicurezza e di garanzie per l’incolumità pubblica”
“Ci eravamo permessi di suggerire, già in quell’occasione, di valutare la disponibilità di alcuni spazi dell’immobile della Provincia…è stato fatto? Occorre intervenire immediatamente, affinché quel Centro per l’impiego non diventi un terreno di scontro e non possano accadere episodi quali quelli che si stanno verificando sempre più spesso nei Pronto soccorso di diverse località italiane”.


Sandro Zaffiri

Ancona, 8 ottobre 2019