giovedì 16 maggio 2019

ULTIMI IN…TUTTO. Zaffiri (Lega nord): “Il professore di matematica che nega numeri e classifiche”


Comunicato integrale

“Un merito Ceriscioli ce l’ha. Sarà ricordato come il Presidente di Regione che è riuscito a collocare le Marche in coda a tutte le classifiche di performance e il professore di matematica che è riuscito a negare anche la fredda oggettività dei numeri”.
Commento netto quello del capogruppo della Lega nord, Sandro Zaffiri, non soltanto in relazione alla pubblicazione della classifica sulle liste d’attesa, ma anche al tentativo di estrema difesa, attraverso un’immediata replica stampa.
“Preferivamo il Ceriscioli comico, al quasi noioso teorico di matematica – afferma Zaffiri – come quando cercò di motivare il fatto di aver raggiunto il fondo della classifica di gradimento dei Governatori italiani sostenendo che fosse un buon punto di partenza per fare meglio…”
“Questo Ceriscioli ci piace molto meno – continua Zaffiri – in modo particolare perché sembra un pugile suonato che tenta la difesa su un ring molto delicato, cioè quello della Sanità e, in ballo, ci sono persone che quotidianamente si imbattono in un’offerta sanitaria che evidentemente non funziona”.
“Trasporto sanitario, rimborsi per malati oncologici e liste d’attesa rappresentano solo le più recenti criticità segnalate, alle quali, ben presto, se ne aggiungeranno altre, come le spese farmaceutiche, capitolo sul quale presenterò presto un’interrogazione in Consiglio regionale”.

Lucentini accusato da Il Fatto Quotidiano: “siamo sulla strada giusta e diamo fastidio”.


“Mauro Lucentini non ha mai prodotto scarpe, non si è mai occupato di scarpe, non ha mai avuto niente a che fare con quello che oggi viene riportato su Il Fatto Quotidiano”. Esordisce così Mauro Lucentini, coordinatore della Lega per la provincia di Fermo e candidato alle elezioni europee per la Terza Circoscrizione Italia Centrale, rispondendo, con una diretta su Facebook, alle accuse mossegli da Sandra Amurri in un articolo de Il Fatto Quotidiano di oggi.
La Amurri tira in ballo il candidato montegranarese riferendosi a una vicenda giudiziaria relativa a un giro di calzature contraffatte in cui furono condannate delle persone con cui Lucentini era stato in società in un affare di carattere molto diverso e di natura immobiliare. L’articolo de Il Fatto fa delle supposizioni circa un coinvolgimento dello stesso Lucentini nella vicenda delle scarpe illegali, ma non mostra prova alcuna. Del resto, come dice lo stesso coordinatore della Lega, “Mauro Lucentini non è mai stato né indagato né condannato per reati legati alla produzione di scarpe, né ha mai fatto una scarpa”.
“Qualcuno pensa di creare caos intorno alla mia moralità e alla mia persona” prosegue Lucentini, “ma io sono tranquillissimo perché, come mio padre diceva, sull’oro, la ruggine non ci attacca”. Ipotizza una manovra politica quando dice “se pensate che attaccando la mia persona fate del male a Matteo Salvini avete sbagliato tutto”. Poi contrattacca: “questo ci dà ancora più forza e vuol dire che sicuramente siamo sulla strada giusta e diamo fastidio”.
In effetti c’è molto interesse da parte della giornalista Amurri, marchigiana, con profonde radici a sinistra anche se ricordiamo una parentesi grillina tramontata rapidamente quando nacque il governo giallo-verde, per le vicende giudiziarie che riguardano, sfiorano o soltanto passano vicino (come in questo caso) a esponenti marchigiani della Lega. Ricordiamo un suo assiduo e martellante lavoro sulle questioni legate al Sindaco di Visso, il senatore Pazzaglini che, sulle pagine de Il Fatto Quotidiano, è stato spesso ospite dei ragionamenti della Amurri. Ora, a quanto pare, tocca a Lucentini.
Lucentini, comunque, si mostra più che tranquillo. Infatti chiude così il suo video: “Dà fastidio, Mauro Lucentini? Mi dispiace, comunque io ci sono, combatto fino alla fine e penso anche che, continuando così, la mia elezione è sicura”.

Luca Craia


Beverati e il centro storico: cinque anni e 10.000 Euro per produrre il nulla.


Che l’amministrazione Mancini abbia le idee molto confuse circa il centro storico del paese che amministra è evidente. Lo si evince anche dalla slide che circola sui social in questi giorni pre-elettorali, in cui il titolo è, appunto, “centro storico” ma in cui si enunciano una serie di interventi che, col centro storico, non c’entrano nulla (“sistemazione frana Viale Gramsci, giardini di Viale Gramsci, riqualificazione di Viale Gramsci e Largo Conti, intervento per la messa in sicurezza della chiesa di San Serafino, sistemazione della facciata del teatro con realizzazione del murales, compartecipazione all'intervento per la riqualificazione della torre campanaria pagato da altri, compartecipazione all'ampliamento della casa di riposo, realizzazione del camminamento pedonale lungo la circonvallazione, realizzazione di un parco urbano sulla scarpata di viale Gramsci”).
Idee confuse e nulla di fatto sostanziale. In tre anni non si è mosso un dito per poi, forse stufi delle lamentele dei cittadini convogliate al pubblico da queste pagine, hanno deciso di buttare un po’ di fumo negli occhi con il fantomatico progetto di Beverati, finanziato con 10.000 Euro di soldi nostri e del quale nulla si sa se non che se ne parla da due anni. Sempre restio a spiegare cosa avesse in testa, l’assessore mi ha concesso un paio di incontri in cui, sinceramente, di cosa tratti questo progetto si è capito poco o niente. L’unica cosa certa è che doveva essere pronto per la primavera dello scorso anno ma, a tutt’oggi, sappiamo solo che sta nel programma elettorale della lista “La Strada Giusta”. Ma lo abbiamo pagato tutti.
Il fatto che il progetto, giusto o sbagliato non si sa, non sia stato reso pubblico, sempre che sia terminato, prima delle elezioni e non gli si sia stata data alcuna ufficialità è piuttosto grave, a mio giudizio, perché significa che, se la lista dell’attuale Sindaco dovesse perdere le elezioni, il progetto finirà in qualche cassetto insieme ai 10.000 Euro che è costato. Questo in virtù del fatto che la lista di Gismondi ha già un progetto suo e che difficilmente sposerà le idee di Beverati, specie in termini di co-housing e inclusione sociale. Qualora dovesse invece essere riconfermata la Mancini, visti i pregressi, temo che faremo un altro quinquennio di interventi altrove spacciati per riqualificazione del centro storico.

Luca Craia