lunedì 28 gennaio 2019

Le stranezze della ciclabile


Ci sono alcune cose che si comprendono male, sulla questione delle piste ciclabili che la Regione Marche ha deliberato di realizzare spendendo 10 milioni di Euro di fondi europei destinati al sostegno e alla ricostituzione del tessuto socio-economico colpito dal sisma.
La più macroscopica e vistosa è l’assenza di alcuni assessori alla votazione delle delibere in questione. E non sono assessori di poco conto. Risultano assenti, infatti, l’Assessore al Turismo, Moreno Pieroni, Manuela Bora, assessore alle Attività Produttive, e il titolare del Bilancio. Fabrizio Cesetti. Insomma, non hanno votato i tre assessorati direttamente interessati dai provvedimenti. E la cosa, se mi permettete, pare piuttosto strana.
Altra stranezza è il silenzio. Le delibere sono state votate nella seduta della Giunta Regionale del 22 gennaio scorso e sono state rese pubbliche da questa pagina soltanto il 26 gennaio, e non perché qualcuno ci ha informato ma semplicemente perché sono andato a controllare, come faccio ogni tanto, sull’albo pretorio regionale. E anche questo è strano, perché la Regione Marche e il Presidente Ceriscioli sono soliti pubblicare comunicati stampa anche per farci sapere che si sono allacciati le scarpe, ma di questa faccenda, tutt’altro che secondaria, che riguarda una spesa ingente e che, almeno dalle reazioni, sembra essere una scelta strategica considerata importantissima dall’Amministrazione Regionale, hanno pensato bene di non far sapere nulla.
Per quanto riguarda le reazioni, invece, nulla di strano e nulla di nuovo. Si va dalla consueta e un po’ arrogante arrampicata sugli specchi della Casini all’ormai scontata minaccia di vie legali, contro chi ha osato informare la gente, da parte di Sciapichetti. Nessuno però che si degni, con calma e spirito costruttivo, di spiegare ai cittadini il perché di una scelta politica come questa. Perché un motivo politico ci deve essere. O no?

Luca Craia

Piccioni: bene i dissuasori, ma spostano solo il problema. Servono le gabbie.

Il sottotetto del Municipio di Montegranaro, fotografato nel 2013

Apprendere che il Comune di Montegranaro sta mantenendo la parola data circa il piano per limitare l’impatto dei piccioni nel centro storico è rassicurante. A quanto pare stanno partendo le ordinanze nei confronti dei privati che possiedono immobili disabitati per indurli a installare dissuasori in modo di allontanare i volatili, e il Comune stesso sta installando spuntoni e fili elettrici a bassa tensione sui propri immobili.
Sicuramente è una misura funzionale ma, come ho anche detto nel corso dell’incontro tra l’Amministrazione Comunale e il Comitato Paese Mio, non può essere considerata risolutiva. L’installazione dei dissuasori comporta l’allontanamento dei piccioni dal luogo ove questa insiste, ma è logico che l’animale andrà a cercarsi un nuovo riparo. Questo significa che, se risolviamo il problema da una parte, questo va a ripresentarsi da un’altra, in quanto il piccione, e con il piccione il problema, si spostano.
Ho suggerito, nel corso dello stesso incontro, l’utilizzo delle gabbie, già sperimentato con successo durante l’amministrazione Gismondi. Le gabbie consentono la cattura dei volatili per poi organizzarne l’allontanamento tramite ditte specializzate convenzionate che portano gli animali in località lontane e in aperta campagna. In questo modo si rispetta la legge che protegge la specie animale, si rispetta l’animale stesso e si risolve in maniera pressochè definitiva il problema, a patto che la misura venga mantenuta nel tempo.
Al momento l’Amministrazione Comune non sembra intenzionata a muoversi in questo senso, né verso altri tipi di soluzione, ritenendo sufficiente la presenza dei dissuasori. Credo comunque che presto si dovrà cambiare idea.

Luca Craia

domenica 27 gennaio 2019

5 Stelle, Diciotti e il concetto di lealtà. Il Governo si autodenunci come correo

Sarà che sono antico, ma ho in mente un'idea precisa di lealtà, alla quale non ho mai rinunciato, pagandone lo scotto. Mi pare che dalle parti dei 5 Stelle il concetto di lealtà sia molto approssimativo. Chiedere a Salvini di rinunciare all'immunità parlamentare è un atto di estrema viltà. Si presume che le decisioni del Governo Conte non siano prese singolarmente dal ministro di turno, nella fattispecie del caso Diciotti da Salvini, ma che siano espressione di una collegialità e di una visione unitaria di come intraprendere le azioni di governo.
In quest'ottica è impensabile che gli alleati di governo considerino Salvini unico responsabile delle decisioni prese relativamente al caso Diciotti. Considerando quindi una naturale corresponsabilità in tali decisioni, anziché chiedere al collega e alleato di governo di rinunciare alla sua prerogativa istituzionale, lealtà vorrebbe che ci si assumesse collegialmente la responsabilità di un eventuale reato, per quanto possa sembrare assurdo parlare di reati in questo caso specifico. Il comportamento leale, quindi, sarebbe che i membri del Governo Conte si autodenunciassero a loro volta come corresponsabili del medesimo presunto reato.
Il problema invece sembra essere la corsa a recuperare i consensi persi nei confronti dello stesso alleato. Solo che, con questo comportamento fondamentalmente ignavo, è molto probabile che si ottenga l'effetto contrario. Si rischia, oltretutto, di innescare una crisi di governo grave che possa riportare gli sconfitti alle ultime elezioni di nuovo alla guida del Paese, magari proprio in alleanza con lo stesso Movimento. Tutto questo non può che portare nuovi ulteriori consensi alla Lega. Oltre a una certa slealtà politica, quindi, il Movimento 5 Stelle dimostra anche una marcata incapacità tattica. Le conseguenze per il paese, però, possono essere pesanti.

Luca Craia 

sabato 26 gennaio 2019

La Regione Marche destina oltre 10.000.000 di Euro dei fondi sismici per le ciclabili.


Non molla, la Giunta Regionale delle Marche, sull’intento di costruire piste ciclabili. Con la delibera di giunta 36 del 22/01/2019 è stata stanziata la cifra di € 5.016.000 per la “progettazione e realizzazione del Sistema di mobilità sostenibile ciclabile nelle vallate del Chienti e del Potenza". Nella stessa seduta del 22 gennaio scorso è stata inoltre approvata la delibera 37 che stanzia altri 5.000.000 di Euro per la “Progettazione e realizzazione della Ciclovia della vallata del Tronto”. 
L’idea di rilanciare il turismo tramite la realizzazione di piste ciclabili è condivisibile, anche se lascia perplessi l’assenza dalla votazione dell’assessore al turismo Pieroni. Quello che credo sia meno condivisibile è l’utilizzo dei fondi Eventi Sismici POR FESR Marche 2014/2020.
Il Por Fesr Marche (Fondo europeo di sviluppo regionale) 2014 - 2020 è stanziato dall’Unione Europea e consta di 248 milioni di Euro, di cui 124 di cofinanziamento statale. Tali fondi sono destinati alla ricostruzione del tessuto economico-sociale, a interventi di prevenzione sismica, idrogeologica e al miglioramento dell’efficienza energetica. 
Rispetto all’utilizzo dei proventi degli SMS solidali per la costruzione delle tanto amate piste ciclabili siamo, quindi, migliorati. Ma non di molto. Probabilmente esistono interventi più urgenti e prioritari da finanziare con questi soldi, ma alla Regione Marte piace andare in bicicletta.

Luca Craia