sabato 26 gennaio 2019

La storia del “Corazziere Nero” e il razzismo degli antirazzisti


C’è anche chi dice che sia stata una pensata del Presidente Mattarella, noto mattacchione quando ci si mette, quella di far accogliere Salvini al Quirinale da un corazziere di colore. Io, se non altro per rispetto alla carica del Primo degli Italiani, preferisco pensare che sia stato un caso, visto che sarebbe ben triste se il Presidente della Repubblica si mettesse a fare gli scherzetti. In ogni caso l’occasione si è fatta ghiotta per i detrattori del leader leghista e del Governo legittimamente in carica, per scaricare ancora una volta un po’ di bile e muovere le solite accuse di razzismo, accuse che, come ben sappiamo, non si negano a nessuno, men che meno a Salvini che pure ci mette un po’ di suo.
Il punto, però, è che questa gente, giornalisti, intellettuali, nevrotici di sinistra, parla di razzismo senza riuscire a provare l’accusa. E questo avviene perché l’accusa è infondata. Il problema sollevato da Salvini, infatti, oltretutto interpretando evidentemente un sentire comune degli Italiani, non è una questione razziale ma di ordine pubblico ed equità sociale. Nessuno ha mai posto la questione immigrazione sul piano della razza, dell’etnia, della provenienza geografica. Il problema che si rileva e che si sta cercando di risolvere, magari anche commettendo degli errori, investe l’impatto sociale, economico e umano del flusso migratorio sugli equilibri nazionali, in termini di lavoro, stato sociale e criminalità.
Il problema è che l’Italia, e con l’Italia l’Europa stessa, non può permettersi di gestire un flusso migratorio come quello che l’ha investita negli ultimi anni. E questo non dipende dall’etnia del migrante, sarebbe lo stesso problema se a migrare in Italia fossero gli Scandinavi o gli Spagnoli. A porre la questione sul piano dell’etnia, della razza, e quindi del razzismo, sono proprio gli autodichiaratisi anti-razzisti. La dimostrazione lampante sta nella diatriba sul “Corazziere Nero”, sulla quale non ho sentito Salvini spendere una parola polemica. La polemica la stanno facendo gli anti-razzisti, ponendo l’accento sul colore della pelle del militare. Mentre si dovrebbe vedere soltanto un soldato italiano nella sua divisa, gli anti-razzisti vedono un soldato nero. Mi pare chiaro che il razzismo sta da tutt’altra parte rispetto a quella che indicano. Dovrebbero specchiarsi.

Luca Craia

La Polizia Municipale di Montegranaro va di sotto. Nessun ferito tranne la macchina. Le strade sono pericolose.


Non si hanno notizie di danni alle persone, per cui possiamo stare tranquilli, ma la macchina s’è fatta male non poco: 3.418,17 euro di danni. È successo lo scorso dicembre ma si è saputo solo ora. Con le piogge del 16 e 17 dicembre scorsi, si è reso necessario effettuare un controllo dello stato delle strade comunali, particolarmente quelle di campagna che, come ben sappiamo, sono già messe male per conto loro, figuriamoci quando piove forte. Così la Polizia Municipale si è messa al lavoro ma, percorrendo una di queste stradine infide anche con l’asciutto, figuriamoci col bagnato, ha messo le ruote della vettura utilizzata per il servizio troppo vicine al bordo della strada, bordo che ha probabilmente ceduto facendo scivolare la macchina lungo la scarpata. È stato bravo l’autista a evitare il peggio, riuscendo a dirigere la vettura contro degli arbusti che ne hanno arrestato la caduta, altrimenti è probabile che staremmo a raccontare una storia ben più triste. Però la macchina ha subito danni non di poco conto. Meglio la macchina che le persone. Rimane l’evidenza di quello che rischiano i Montegranaresi quando circolano per le strade di campagna, specie col maltempo. Magari è il segnale che c’è qualcosa da migliorare nella manutenzione.

Luca Craia


3.418,17

Le telecamere controllo targhe non funzionano. Chiudiamo il contratto ma paghiamo lo stesso.


Non hanno funzionato, le quattro telecamere OCR che il Comune di Montegranaro aveva fatto installare nei punti di ingresso dell’abitato per controllare le targhe delle vetture che entrano ed escono dal paese. Tre di loro si sono rivelate inefficaci in quanto rilevano solo pochissime targhe tra quelle che vi transitano sotto mentre una quarta, quella di via Alpi, non ha funzionato per niente. Da qui la decisione di aprire un contenzioso con la ditta fornitrice, con l’intento di interrompere anche i contratti di manutenzione da poco stipulati.
Il contenzioso si è chiuso bene, nel senso che il contratto è stato rescisso, la ditta pare abbia riconosciuto il problema. Ed è un problema non di poco conto, visto che il tutto aveva un costo di 21.324,87 Euro, di cui 11.198,87 per l’acquisto delle apparecchiature e 10.126,00 per il contratto di manutenzione. Il Comune di Montegranaro, rappresentato dal Comandante di Polizia Locale e dal Vicesindaco Ubaldi, ha incontrato i rappresentanti della ditta fornitrice ed è giunto a un accordo bonario per chiudere i contratti che vincolavano l’Ente per due anni. Tutto bene, quindi. Solo che la soluzione non è indolore: il Comune, infatti, pagherà alla ditta 8.000 Euro a chiusura di ogni pendenza e si terrà le telecamere.
Insomma, abbiamo pagato 8.000 Euro per una cosa che non ha funzionato e ci teniamo i cocci, coi quali non è dato sapere cosa faremo. Il risultato pare buono. Nel frattempo viene stipulato un nuovo contratto, sempre per il videocontrollo delle targhe, ma con altra ditta, spendendo altri 15.982 Euro. E speriamo che stavolta funzioni.

Luca Craia