lunedì 26 settembre 2016

Le lunghe ferie degli asfaltatori



L’8 agosto scorso, sulla pagina Facebook del Comune di Montegranaro, appariva uno dei soliti comunicati Luce che annunciava la sospensione delle “grandi opere” dell’Assessorato ai Lavori Pubblici a causa delle ferie. Già di per sé la cosa sembrava strana perché, di norma, le ditte che fanno asfalti lavorano duro durante l’estate perché è quello il periodo ideale, dato che, col freddo, non si fa certo un buon lavoro. Ad agosto, quindi, le ditte che fanno asfalti di solito non vanno in ferie, anzi, intensificano il lavoro. Però, non essendo aggiornato sulle nuove tecnologie di asfaltatura, ho preso l’annuncio per buono, tanto che la parte che assicurava la ripresa dei lavori subito dopo le ferie era, comunque, rassicurante. Solo che le mie ferie sono finite da un pezzo, e immagino lo siano quelle di tutti, assessore compreso. Solo che i lavori non sono ripresi, e siamo ormai a ottobre. Come mai queste lunghe ferie delle ditte asfaltatrici? Stanchezza? Stress?

Nello stesso comunicato si informava la cittadinanza che i lavori in viale Zaccagnini erano stati ultimati. Manteniamo, quindi il concetto di due viali distinti, viale Zacca in alto e viale Gnini in basso. L’asfaltatura è stata, quindi, ultimata solo in viale Gnini. Del resto in viale Zacca non c’è urgenza, le buche non superano i 5 centimetri di profondità.

Luca Craia

sabato 24 settembre 2016

Antenne di telefonia. Dopo la bufera San Liborio ora solo silenzio. E quelle in piazza?



Ci sarebbe un piano antenne da redigere e attuare, a Montegranaro, anche con una certa urgenza. Se ne parla da due anni almeno, dopo che il Movimento 5 Stelle aveva portato in Consiglio Comunale una mozione per adottarne uno già per l’anno 2015. Nel frattempo è scoppiato il caso dell’antennona di San Liborio, fortunatamente risoltosi con la saggia decisione della Vodafone di soprassedere, e questa vicenda avrebbe dovuto mettere in allarme la maggioranza di governo, ma non lo ha fatto.
Senza un piano antenne serio, infatti, una situazione come quella scongiurata a San Liborio potrebbe ripresentarsi in qualsiasi momento e il Comune sarebbe sprovvisto di strumenti per contrastarla. Un’amministrazione attenta, dopo il grossolano errore (se di errore si è trattato) compiuto con la Vodafone, avrebbe iniziato subito a studiare un piano da attuare con la massima celerità. Invece, una volta superata la crisi, è sceso il silenzio più assoluto. Ma la necessità resta, il rischio che la salute dei cittadini venga di nuovo messa a repentaglio esiste ancora e l’unico modo per scongiurarlo è questo: adottare un piano antenne.
Poi ci sono le antenne già esistenti. Sono sparse un po’ dappertutto, ma la concentrazione di questi apparecchi sulla torre dell’acquedotto preoccupa non pochi cittadini. La domanda è questa: chi ne controlla le emissioni? Siamo sicuri che è tutto a norma? Il Comune dovrebbe essere in possesso di uno strumento per misurare le emissioni ma ho come l’impressione che in piazza Mazzini non sappiano nemmeno dove sta. Ma sulla torre dell’acquedotto ce ne sono tante, di antenne, e una volta venivano monitorate. Oggi?

Luca Craia

venerdì 23 settembre 2016

Ecco i dati dell’utilità delle telecamere.



Dopo mesi e mesi in cui, da queste pagine, richiedo dati certi sull’efficacia delle telecamere di sicurezza installate dal Comune, finalmente oggi il Capogruppo Consiliare di maggioranza, Paolo Gaudenzi, ce ne fornisce alcuni specificando che si tratta di dati statistici la cui fonte sono i Carabinieri e la Polizia di Stato. Ve li giro in modo che ognuno possa trarre le proprie conclusioni ed eventualmente andare a verificare:
- incidenza sulla prevenzione + 28%
- fascicoli d'inchiesta con prove documentali estratte dalle riprese, attualmente 25.
Ve li vendo per veri, me li ha dati Gaudenzi. Non so neanche bene cosa significhino, lo confesso. Per il resto fate voi.

Luca Craia