Molti mi chiedono perché sono tanto incattivito contro l’amministrazione
Mancini. Ora ve lo spiego o, almeno, provo a spiegarlo. Non ho votato
Montegranaro Riparti alle ultime elezioni, ma speravo vincesse. Ci speravo perché
ero convinto, e lo sono tuttora, che Montegranaro avesse bisogno di una nuova
spinta, di una nuova mentalità, di un nuovo modo di amministrare. Pensavo che
Montegranaro Riparti potesse essere l’inizio di questa svolta, per quanto
ancora questo schieramento fosse legato ad antiche logiche di partito, a una
politica comunque stantia. Venivamo da quattro anni e passa di amministrazione
Gismondi e il mio buon amico Gastone non era riuscito a risolvere quasi nessuno
dei problemi che attanagliano il nostro paese. Nei quattro anni di governo
della città da parte di Gismondi mi sono battuto e l’ho contrastato ogni
giorno, a testimoniarlo ci sono le mie pubblicazioni di allora che qualcuno si
è scordato. Speravo, quindi, in un cambio di passo.
Non ho votato Mancini, sia chiaro. Ho votato Movimento 5 Stelle (e mia
moglie ha votato Mariani, dopo averci ragionato insieme), perché, comunque, in
linea di principio non ero d’accordo nell’impostazione data dallo schieramento
che oggi governa Montegranaro. Ero preoccupato per questa strana commistione
tra destra e sinistra, tra due culture fondamentalmente inconciliabili, per
questo accordo che puzzava di spartizione di poteri piuttosto che di voglia di
cambiamento. Però ci speravo.
Mi sono reso conto dopo pochissimo che le mie speranze erano vane. Me
ne sono accorto quando Giacomo Beverati, assessore al centro storico, materia
su cui mi batto ormai da decenni, mi venne a offrire di collaborare col Comune
per la promozione turistica di Montegranaro insieme con l’Archeoclub
che, fino ad allora e tuttora, tutto ha fatto meno che promozione turistica.
Facendogli notare che la mia associazione ha fatto promozione turistica per
anni da sola ottenendo risultati, lui mi rispose che, comunque, l’Archeoclub
doveva entrare nella cosa perché loro avevano il nome. Capii (e con me i miei
sodali, tanto che la decisione di tenercene fuori fu unanime) che le cose non miglioravano con la
nuova amministrazione, anzi, sarebbero peggiorate, Così è stato. Beverati, al
mio rifiuto di collaborare, mi rispose che avrebbe messo in campo il suo “peso
istituzionale”. Ancora tremo. Dopo pochi mesi dovetti dire a Gismondi che non
avrei mai creduto di doverlo rimpiangere.
Dicevo: ho votato Movimento 5 Stelle, e sapevo che il mio voto non
avrebbe eletto il governo di Montegranaro. Ma mi piaceva il loro modo i porre
le questioni, la buona cattiveria con cui proponevano soluzioni ai problemi.
Oggi devo dire che, anche qui, colleziono una delusione. Il Movimento 5 Stelle
si sta rivelando inadatto non solo al governo, cosa di cui molti lo accusano,
ma persino ad una opposizione che possa portare a qualche frutto. Sono
sostanzialmente proni al potere. Cercano di portare a casa il risultato, ad
esempio del baratto amministrativo, e per farlo non si fanno problemi a
scendere a patti con chi sta massacrando Montegranaro, cioè l’amministrazione
Mancini. Salvo poi, incalzati, andare a parlare con l’altro lato dell’opposizione.
Ma lo fanno senza convinzione.
La cosa più triste è che il Movimento 5 Stelle sta facendo più
opposizione all’(altra) opposizione che al governo. Sono impegnatissimi nella
dietrologia, nel cercare il colpevole, ma non si sforzano affatto di contrastare
le azioni incredibilmente perniciose che Montegranaro Riparti sta attuando. Non
li vedo, ad esempio, schierati a favore delle associazioni duramente attaccate dal Sindaco,
anzi, quasi che si schierano contro (a parte una poco credibile presa di
posizione di Pirro che viene, però, smentita quotidianamente sui social network
da molti suoi seguaci, occupatissimi a contrastare quell’antipaticissimo
Lucentini e quella rottura di scatole di Craia.
I Cinquestelle sono molto vicini, nei fatti, alla maggioranza di
governo. Basti pensare, tanto per fare un altro esempio, alla loro candidatura
per il consiglio di amministrazione della Farmacia Comunale, quell’Annamaria
Vecchiola che, per storia familiare, è vicinissima a Ubaldi (il fratello è stato
candidato nelle liste del vicesindaco) e nei fatti è strumento nella mani dell’amministrazione
Mancini in quanto presidente dell’Archeoclub, associazione che dire schierata è
dire poco. Come mai? Non avevano un candidato loro, indipendente e libero da
legami col governo? Si accordano con Basso e Gaudenzi e poi fanno una mezza
retromarcia, per salvare la faccia, coinvolgendo senza troppa convinzione
Viviamo Montegranaro. E loro attivisti di picco, che partecipano a riunioni e
confronti importanti, pubblicano sui loro profili Facebook invettive contro l’altro
lato dell’opposizione, ma nemmeno una parola contro il governo del paese. Viene
il dubbio che ne facciano il gioco. Speriamo di sbagliare.
Non ho votato Gismondi, ho votato 5 Stelle. Avrei voluto che vincesse
la Mancini. La Mancini ha vinto e mi ha deluso immensamente. Quelli a cui ho
dato il voto mi stanno deludendo ancora peggio. Non ho votato Gastone e non lo
voterei nemmeno ora. Ma ora Gastone è all’opposizione e la sta facendo
abbastanza bene. E lo sostengo in questo suo ruolo. Il Movimento 5 Stelle non
sta facendo opposizione, sta facendo la spalla esterna alla maggioranza. Perché
non lo so e non lo capisco, ma questo è quello che si vede. E Montegranaro è in
guai seri.
Luca Craia