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martedì 15 settembre 2015

Le storie di Monte Franoso: il sindaco preside



Il Sindaco di Monte Franoso aveva sempre sognato di fare il preside ma si era sempre dovuto accontentare di fare il professore perché il concorso da preside non lo aveva mai vinto. Probabilmente anche la sua smania di fare il sindaco era una sorta di compensazione per questa sua passione per il comando, ma una compensazione per difetto, in quanto la sua vera aspirazione era comandare a scuola. Per questo motivo si comportava in Comune esattamente come un preside, elargendo lezioni, ramanzine e scappellotti ad assessori, consiglieri e impiegati.
Capitò che il preside della scuola montefranosina andasse in pensione e c’era da sostituirlo. Il preside non era per niente contento di andare in pensione perché amava il suo lavoro e aveva in piedi alcuni progetti che gli sarebbe piaciuto portare a termine. Così chiese al provveditore di poter rimanere un altro anno senza prendere lo stipendio. Il provveditore fece un balzo sulla sedie quando sentì la proposta del preside di Monte Franoso e gli disse che andava benissimo ma l’iter prevedeva che si facesse domanda direttamente al ministero.
Qualche amico del sindaco mancato preside, però, dalle stanze del provveditorato, seppe della cosa e informò il primo cittadino. Questi non era mai andato d’accordo con preside e già aveva stappato una bottiglia di Fontanafredda per festeggiarne il pensionamento. Quando seppe dell’intenzione del vecchio dirigente di rimanere, dopo essersi fatto passare il conseguente mal di testa con 15 pastiglie Valda e del bicarbonato di sodio, decise di intervenire.
Chiamò un amico del suo partito che aveva un amico sposato con la sorella di un amico della moglie del fratello del sottosegretario all’istruzione. La strategia che misero a punto era semplice: mettiamo una persona amica sulla poltrona di preside di Monte Franoso. La macchina di partito si mise in moto e, in men che non si dica, fu dato incarico di preside al preside della scuola di una città vicina che, però mantenne anche la poltrona di preside della scuola in cui già stava e, quindi, raddoppiò incarichi e incrementò lo stipendio.  Il tutto prima che il vecchio preside potesse finire di firmare la domanda indirizzata al ministero.
Giocoforza il nuovo preside aveva ben poco tempo da dedicare al nuovo incarico e, per di più, poco conosceva della scuola di Monte Franoso. Pensò allora di farsi consigliare dal vecchio preside e confidò questo suo scellerato intento al sindaco. Questi gli disse: “Ma no! Ti aiuto io! Sono anni che insegno in questa scuola, so bene come fare, lascia stare quel bisbetico del vecchio preside che sicuramente ti consiglierebbe male.
Fu così che il nuovo preside cominciò a prendere delle decisioni ma, non fidandosi del tutto del sindaco, convocò ripetute riunioni di insegnanti per capire i meccanismi della scuola, consumando un bel po’ del monte ore a disposizione per le assemblee. Alla fine abdicò e disse al sindaco: “Ahò, che dovemo fa?”. Allora il Sindaco gli fece nominare dei vicari, in modo che il preside potesse restarsene tranquillamente nel suo vecchio ufficio a fare le sue cose come sempre, avendo a Monte Franoso dei delegati. I delegati furono scelti tra un’ampia rosa di nomi (tre) tutti amici del sindaco. Il Sindaco, a sua volta, cominciò a stare più a scuola che in Comune, coronando il suo sogno di diventare preside anche se, ufficialmente non lo era. Ovviamente, per far ciò, dovette tralasciare molti impegni amministrativi, con grande vantaggio del paese di Monte Franoso che cominciò ad andare un po’ meglio tanto che qualcuno si chiese: “sarà mica tornato il commissario?”

Luca Craia

giovedì 9 luglio 2015

Le storie di Monte Franoso - Il dirigente appiedato



A Monte Franoso capitò che a un dirigente molto importante del Comune si ruppe la macchina. Allora il dirigente chiese al Sindaco di Monte Franoso come poteva fare ad arrivare a lavoro tutti i giorni puntualmente non avendo un mezzo per giungere a Monte Franoso. Il Sindaco dapprima provò a spiegare al dirigente che il problema della macchina non era di competenza del Comune di Monte Franoso e che, normalmente, se un dipendente ha la macchina rotta trova da solo una soluzione. Vista però l’insistenza del dirigente, che ricordò al Sindaco alcuni buoni motivi per i quali sarebbe stato opportuno venirgli incontro, il Sindaco decise di aiutare il suo dirigente in difficoltà mettendogli a disposizione un dipendente comunale che, tutti i giorni e con la macchina del Comune, lasciava ogni altra mansione e se ne andava a prendere il dirigente appiedato.
Allo scopo di non impegnare troppo il dipendente incaricato dei trasporti, allo stesso dirigente fu concesso di pranzare ogni giorno alla mensa della scuola, dove normalmente i dipendenti erano autorizzati a pranzare solo nei giorni di rientro pomeridiano, cibandosi di quanto la mensa aveva preparato normalmente. Il dirigente, però, teneva particolarmente alla linea e chiese al Sindaco di Monte Franoso che alla mensa del Comune si preparassero delle pietanze dietetiche appositamente per lui. Il Sindaco provò a far capire al dirigente che forse stava chiedendo un po’ troppo ma il dirigente ricordò al Sindaco alcuni buoni motivi per i quali sarebbe stato opportuno accontentarlo e il Sindaco di Monte Franoso lo accontentò.
Gli altri dirigenti del Comune di Monte Franoso, saputo del trattamento piuttosto speciale riservato al loro illustre collega, andarono da Sindaco e chiesero perché a loro non fossero riservati privilegi uguali e analoghi. Il Sindaco provò a spiegare che il dirigente appiedato aveva suggerito alcuni validi motivi per essere accontentato ma, resosi conto che, forse, sarebbe stato inopportuno raccontare in giro questi buoni motivi, tacque e dovette accontentare le varie richieste dei suoi dirigenti: uno volle farsi un giro sul cassone dell’Ape Piaggio ogni mattina alle 11 per rinfrescarsi, un altro ottenne una brandina di fianco alla scrivania con materasso refrigerato, un altro ancora chiese che fosse installata nel bagno del suo piano una di quelle tavolette pneumatiche che ti sollevano in automatico le terga dopo aver espletato le funzioni corporali. Tutti vollero mangiare alla mensa ogni giorno con astice e caviale.
Quando poi tutti i dipendenti seppero dei privilegi accordati ai dirigenti e si recarono dal Sindaco a far presente che loro non erano più scemi, il Comune chiuse il portone e venne il Commissario Prefettizio.
Ogni riferimento a fatti e personaggi reali è puramente casuale, ma questa storia è talmente assurda che credo sia impensabile crederla in qualche modo vicina a qualsiasi tipo di realtà. O no?

Luca Craia

martedì 16 giugno 2015

Le storie di Monte Franoso – Il giornaletto del Comune e i ragazzi in vacanza



L’amministrazione comunale di Monte Franoso era molto preoccupata. Già aveva vinto le elezioni per un pelo, con poco più del trenta percento, e quindi si sentiva piuttosto minoritaria in paese. Inoltre non aveva brillato per iniziative. Infine alcuni suoi esponenti sembrava si impegnassero per rendersi antipatici alla popolazione. Conseguenza evidente era un forte calo di popolarità, percepibile in maniera molto chiara. Per ovviare a questo decise di dare alle stampe un giornalino.
Si trattava del classico giornalino elettorale, che enumera le iniziative prese e pronuncia un sacco di buoni propositi per le iniziative future. Un giornalino elettorale strano, però, perché le elezioni non c’erano e, soprattutto, era pagato con le casse comunali, quindi coi soldi di tutti. Si disse che era un’indispensabile forma di informazione verso la cittadinanza e si fece fede sul fatto che i Montefranosini si arrabbiano solo se nomini la locale squadra di bocce, altrimenti puoi fargli quello che vuoi. Così il giornalino fu realizzato. E l’incarico di gestirne la grafica fu dato a persona di massima fiducia: il figlio del Sindaco in persona.
Ovviamente il ragazzo, molto dotato il questo campo, fece il lavoro gratis. Ma qualcuno fece notare che, per fare il lavoro di preparazione della pubblicazione, il ragazzo si era appoggiato nelle stanze comunali utilizzando i computer comunali e che tali computer potenzialmente danno accesso a un sacco di atti che non dovrebbero essere disponibili alla visura per un cittadino qualsiasi. E il figlio del Sindaco, per quanto figlio del Sindaco, è pur sempre un cittadino qualsiasi. Qualcuno si domandò come mai questo fosse stato possibile, poi cominciò il torneo estivo di bocce e la sagra della frittella fritta e tutti sorvolarono sulla questione.
Una nonna però disse: “mio nipote ha finito la scuola e sta a casa a grattarsi tutto il giorno. Quasi quasi lo mando in Comune a fare qualche lavoretto. Gratis, ben inteso. Basta che gli diano qualcosa da fare. Se così è stato per il figlio del Sindaco, non vedo perché mio nipote non lo debba fare”. La nonna accompagnò il nipote in municipio e si sentì dire che non si poteva, perché il ragazzo avrebbe potuto visionare atti coperti dal riservo di ufficio. La nonna disse semplicemente “e allora il figlio del Sindaco?” e tutti dovettero tacere. Il ragazzo fu messo a giocare al solitario col computer del Segretario Comunale.
La storia si seppe in giro. Altre nonne pensarono ai propri nipoti. Alcune mamme ai propri figli. Alcune mogli ai propri mariti sfaticati. In men che non si dica il Comune di Monte Franoso fu invaso da ragazzotti e uomini sfaticati che giocavano a tetris o andavano su Facebook coi computer degli impiegati. E gli impiegati? Furono mandati al mare, a spese del Comune e col pulmino del Comune. Passarono l’estate in spiaggia e presero lo stipendio senza intaccare le ferie.

Luca Craia

Ogni riferimento a fatti e personaggi reali è puramente casuale