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sabato 18 giugno 2016

Giornalini elettorali di mezzo mandato pagati dal cittadino



Non so quanto sia costato il giornaletto che il Comune di Montegranaro sta distribuendo in questi giorni per le case di Montegranaro. Non ci è dato saperlo perché la delibera e la determina di spesa per questo provvedimento non sono state pubblicate; praticamente è stato pubblicato prima il giornale della delibera che lo autorizza; a Montegranaro è normale. Fatto sta che qualcosa dovrebbe pur essere costato, nonostante le sponsorizzazioni che, tra l’altro, sono davvero pochine, meno di quelle presenti nel giornaletto elettorale propriamente detto.
È vero: si è sempre fatto. Le amministrazioni comunali hanno sempre utilizzato soldi pubblici per farsi propaganda politica. Questo non vuol dire che la cosa sia fatta bene, anzi, direi proprio che sia ora di finirla, specie in periodi di magra come questo, cosa ampliamente riconosciuta dai nostri amministratori che piangono miseria un giorno sì e l’altro pure, nonostante che i soldi per i loro progettini inspiegabili si trovino comunque. La maggioranza che governa Montegranaro ci aveva promesso il cambiamento. In fatto di giornaletti il cambiamento non c’è stato. E nemmeno per il resto.
Il giornaletto: è tutto un’autocelebrazione (cosa aspettarsi di diverso), tutto un “abbiamo fatto”, tutto un album fotografico coi nostri sempre belli in posa, a uso e consumo della propaganda. Si parla di opere di ordinaria manutenzione spacciate per grandi realizzazioni, si parla di ordinaria amministrazione fatta passare come rivoluzionaria, ci si inventano un sacco di cose, come il fantastico volo pindarico di Beverati sul centro storico, non si parla quasi per nulla di quello che si vuole fare, non si legge un progetto, non si vede la linea che conduce le scelte amministrative. Prestidigitazione mediatica.
Si naviga a vista, è evidente. E con gli occhiali appannati da questa strana nebbia di giugno. Ma si sta attenti a non farlo vedere, spostando l’attenzione su opere che era obbligatorio fare, su un bilancio che si doveva approvare, su scelte che si potevano fare meglio. Il giornaletto profuma di fritto: non so se sia lo street food di Veregra Street o solo l’aria a essere fritta.
A proposito di Veregra Street: il giornaletto sarebbe anche utile per le notizie che ci dà a proposito del festival, ma c’era già in giro il programma per cui, anche in questo, non serve a nulla. E paghiamo noi.

Luca Craia

domenica 21 giugno 2015

Il volantino delle offerte speciali del Comune



È attivato anche a casa mia, finalmente, il volantino promozionale che tanto aspettavo. Non è dell’Euronics, di Trony, non è dell’Iper o del Si con Te. È il volantino delle offerte speciali del Comune di Montegranaro, promozioni e giustificazioni su carta patinata. Il tutto a spese del contribuente, ben inteso.
Perché una pubblica amministrazione debba sentire la necessità di sprecare denaro pubblico per spiegare alla gente il proprio operato non si capisce. Se operi bene i risultati dovrebbero essere sotto gli occhi di tutti. Se stai costruendo qualcosa dovremmo poterlo vedere. Se hai la coscienza a posto non dovresti spiegare le tue ragioni agli elettori.
Lo chiamano notiziario ma le notizie dove sono? Non si comunica nulla, se non alcuni dati su Veregra Street che erano comunque reperibili sui tanti volantini fatti stampare. Non si comunicano le tariffe della Tari, ad esempio. Invece si elencano i soliti “faremo” e qualche “abbiamo fatto” sul quale, poi, magari apriamo un capitolo a parte. Qualcuno dirà che non sono i primi a spendere denaro pubblico per autopromuversi. D’accordo, ma non erano questi quelli diversi?
Utilizzare denaro pubblico per fare campagna promozionale mi pare discutibile, a voi no? Inoltre, avessero avuto questo impellente bisogno di spiegare qualcosa ai cittadini, non sarebbe stato più economico e rispettoso indire una conferenza stampa e utilizzare i canali di informazione canonici? Ragazzi, se non ci sono i soldi per fare quasi niente, se siamo pieni di debiti (lo dice il Sindaco nel volantino) questi soldi ce li potevamo risparmiare.

Luca Craia