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domenica 11 settembre 2016

Uniti per voi: la solidarietà unita di Montegranaro per i terremotati



Servono aiuti economici alle popolazioni colpite dal Sisma. Serve il sostegno necessario a ripartire, a riprendere il normale corso della vita, abitare in una casa che possa chiamarsi tale, far ripartire la propria attività economica o tornare al lavoro. Serve normalità. Per far questo è necessario che non cali il consueto silenzio, l’oblio mediatico che sempre distingue le sciagure italiane per le quali, appena accadono, scoppia il corri corri generale, la gara a chi porta più camion di vestiti e, dopo pochi mesi, le vittime dell’ira della natura (e della pochezza della politica italiana) rimangono da sole, a combattere con le intemperie e con quella normalità, appunto, che è così difficile da riconquistare.
A Montegranaro abbiamo capito che è necessario un intervento di solidarietà sul lungo periodo, perché quando i riflettori e le telecamere si spegneranno ci sarà ancora un grande bisogno di aiuto. Abbiamo scelto l’obiettivo di aiutare la città di Arquata e di farlo direttamente, sostenendone la ricostruzione tramite un rapporto diretto col Comune, senza tramiti e intermediari, senza far confluire il nostro sforzo solidale nel fiume di aiuti che tante volte qualche sospetto legittimamente desta.  
Montegranaro si è dimostrata unita nella solidarietà: un gran numero di associazioni – e le porte sono aperte anche a quelle che ancora non hanno aderito, un gran numero di commercianti, un gran numero di imprenditori, il sostegno, per ora morale e logistico ma si spera anche economico in futuro, del Comune, tutto questo per promuovere una serie di iniziative che raccolgano soldi, perché di soldi c’è bisogno.
La prima iniziativa è già andata, la bella festa in piazza di Festime sabato scorso, solo parzialmente rovinata dalla pioggia. Poi ci saranno i mercatini in piazza Mazzini il 24 settembre, la tombolata colle castagne, sempre in piazza, domenica 6 novembre, altra bella festa paesana a cui non mancare. Venerdì 24 novembre, al teatro La Perla, i Fior Oscuro, storica cover band dei Pink Floyd nota per essere considerata una delle migliori in Italia, terrà un grande concerto con ingresso a offerta. 
Poi ci sarà il Presepe Vivente i primi di gennaio, che sempre raccoglie fondi per beneficienza e quest’anno li inserirà nell’iniziativa comune, oltre a fornire l’organizzazione generale e il conto corrente su cui fare le donazioni. Perché, a parte partecipare alle tante iniziative già programmate e che si programmeranno, visto che il cartellone non è e mai sarà definitivo, si potrà contribuire tramite donazioni da effettuare sul conto corrente messo a disposizione dall’Ente Presepe con un bonifico bancario. Ecco le coordinate:
CASSA DI RISPARMIO DI FERMO – AGENZIA DI MONTEGRANARO
IBAN: IT35L0615069550CC0080080156
INTESTATO A ENTE PRESEPE MONTEGRANARO
CAUSALE: DONAZIONE UNITI PER VOI
È bello vedere un paese così individualista, dove ognuno si crea la propria associazione personale e, addirittura, la propria pagina sui social solo per mettersi in concorrenza con gli altri, trovare il cuore e la forza di mettere da parte il proprio apparire per una causa comune. Qui le associazioni, i commercianti, i privati cittadini che si stanno muovendo scompaiono e appare solo una grande comunità che si unisce per un nobile obiettivo. Questa è la Montegranaro che vorremmo vedere tutti i giorni.

Luca Craia

venerdì 22 aprile 2016

La gente si ammazza e la sinistra pensa ad altro



Mentre Renzi, nella sua magnanimità, progetta di elemosinarci altri 80 euro, magari togliendocene 100 da qualche altra parte, continuiamo a registrare la disperazione dell’Italiano medio, del padre di famiglia che perde il lavoro e non lo ritrova e arriva al gesto estremo di togliersi la vita. E giù lacrimoni a fiume per qualche ora, mentre sul nostro schermo appare la ferale notizia, commenti indignati e intenti rivoluzionari da tunnel carpale. Poi, passata l’onda emotiva, tutto si placa, tutto tace, ricominciamo a sfotterci col pallone e a commuoverci coi gattini. E mentre seppelliamo l’ennesimo suicida ammazzato dalla crisi e dall’inettitudine disonesta dei nostri governanti, il mondo va avanti come la pecora del famoso detto.
C’erano una volta i sindacati, quelli che tutelavano il diritto al lavoro e a una vita dignitosa. C’erano ma non ci sono più. Che fine hanno fatto? Intanto si sono ben piazzati, ora che la loro parte politica è finalmente al potere, prendono i loro stipendi mirabolanti con una mesata della quale un loro assistitito potrebbe campare vent’anni e si occupano d’altro. Fanno i Caf, eseguono pratiche, tutelano l’extracomunitario che vuole la diaria o la casa popolare. Le manifestazioni in piazza sono un lontano ricordo. Ora si va in piazza una volta all’anno per il concerto del Primo Maggio, festa del lavoro che non c’è.
E la politica? La politica esegue gli ordini di chi vuole un popolo sempre più impoverito e miserabile. E se il governo centrale, quello che dovrebbe e potrebbe trovare soluzioni, è in tutt’altre faccende affaccendato, i rappresentanti locali dello stesso e i nostri stessi rappresentanti, trasmigrazione grafica caricaturale in assonometria dei politicanti di grosso calibro, non sono da meno e a tutto pensano meno che al lavoro. Paesi industrializzati, nel giro di meno di un decennio, perdono oltre il 50% delle imprese ma non se ne preoccupano. Iniziative zero, nemmeno porsi il problema.
E il vecchio comunista? Per lo più è stanco e rassegnatamente tace. Ma c’è anche quello che si allinea, plaude al potere finalmente raggiunto e si scopre, senza tanta sorpresa, più fascista dei fascisti. E la cosa non gli dispiace affatto.

Luca Craia

lunedì 22 febbraio 2016

Finalmente parla la Strappa. E si adegua agli altri opponendosi all’opposizione



C’è una grande smania di dimostrare, da parte dell’amministrazione Mancini. Tutti gli assessori si sbracciano per evidenziare il loro operato, talvolta sconfinando nel millantato credito, e ora, con l’avvento del “comunicatore” e l’operazione simpatia in corso, assistiamo alla pubblicazione di comunicati sistematici che codificano quanto già si faceva prima: si attacca l’opposizione/ex maggioranza, ci si vanta di cose che si sarebbero comunque dovute fare, si fa credere di aver fatto chissà cosa quando, invece, si tratta di generalmente di topolini partoriti dalla montagna.
In questo meccanismo oggi apprezziamo finalmente la voce (ancorché scritta) di Cristiana Strappa che, dopo aver trascorso quasi due anni gestendo la delega per i servizi sociali in pressochè totale silenzio, sia in Consiglio Comunale che fuori, tanto da dare l’idea di essere in qualche modo una sorta di assessore robotizzato e gestito via telecomando dal Vicesindaco Ubaldi, se ne esce con un comunicato alfanumerico in cui esordisce denigrando l’operato Annalina ZIncarini, assessore allo stesso ufficio della Strappa durante la consiliatura Gismondi e, allora, uno degli assessori più apprezzati. Poi prosegue con un lungo elenco di cifre che dicono tutto e il contrario di tutto, dando l’impressione di un gran movimento che, però, il cittadino minimante attento alle vicende politico-amministrative montegranaresi sa che non ci sia stato.
Curiose sono due enumerazioni di servizi che, messe come sono state messe, sembrano chissà che ma, se facciamo due conti da seconda elementare, ci accorgiamo di quanto siano preoccupanti. In effetti sono preoccupanti perché se si pensa di dare dei servizi sociali effettivi con somme di questo tipo e di sortire qualche effetto positivo, credo che si abbia un’idea piuttosto onirica della realtà. Vediamo l’esempio:
- borse lavoro: stanziati 84.000 Euro per 31 soggetti lavoratori. Trovo vergognoso, sinceramente, che ci si vanti di questo. 84.000 Euro diviso 31 lavoratori fa la poco bella cifra di 2705 Euro a testa all’anno;
- fondo anticrisi: stanziati 8000 Euro per 26 richiedenti (chissà se Italiani o stranieri). Sono 307 a testa, cifra con cui, una famiglia normale di quattro persone, fa spesa sì e no per due settimane. Poi, per il resto dell’anno, torna la crisi.
Intenderei qualcosa di più per servizi sociali. Non mi fermerei ai piccoli interventi che enumera la Strappa. Sarebbero apprezzabili interventi strutturali, a sostegno dei lavoratori che perdono il lavoro ma anche degli imprenditori in difficoltà. Iniziative volte ad avere un quadro sociale chiaro in modo che si possa intervenire con maggiore efficacia. Iniziative che servano davvero a creare i presupposti per l’integrazione e non che discriminino ancora di più sia gli stranieri che gli Italiani (vedi il corso di lingua araba a scuola che, oltretutto, era stato sì sperimentato dalla passata amministrazione ma subito accantonato perché fallimentare).  Insomma: sono lieto di sentire (o quanto meno leggere) la Strappa finalmente, ma sarei stato più lieto di leggere qualcosa di più concreto.

Luca Craia