Visualizzazione post con etichetta giuseppe nuciari. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta giuseppe nuciari. Mostra tutti i post

mercoledì 1 luglio 2015

Beverati ammazza il Veregra Street e propone il turismo delle scarpe.



Ancora non riusciamo a guardare avanti, a ragionare diversamente. Ancora abbiamo questa mentalità antiquata e, consentitemi, gretta che non ci fa produrre idee diverse da quelle trite e ritrite e, alla fine, ormai superate che ci hanno portato fin qui. Quando l’assessore al turismo punta tutto sulle scarpe in un paese dove la produzione, nel giro di pochi anni, si è più che dimezzata capiamo che non c’è prospettiva, che non c’è progettualità, che non c’è possibilità di progredire fintanto che siamo guidati da questi uomini.
Beverati punta sulle scarpe. Non punta sul turismo culturale, ragionando sulla rete di siti di interesse mondiale che si potrebbe creare con i tesori locali. Punta a chiamare gente di tutto il mondo, udite udite, a comprare le nostre scarpe. È un’idea da Nobel, davvero. Il nostro assessore al turismo ci fa capire che, almeno per un po’, di turismo non vivremo dalle nostre parti, e che i trentatré trentini che entrano a Montegranaro senza neanche trotterellare granchè lo scorso fine settimana, oltre a essere costati dei soldi (aderire a Noi Marche non è gratis), non significano nulla se non si riesce a produrre un’offerta che porti un flusso costante. E con le scarpe la vedo dura, ma dura un bel po’.
E poi la perla delle perle: Beverati vuole ridurre la spesa per Veregra Street. L’unica cosa che davvero funziona a Montegranaro, l’unica che porta gente, turisti, quelli di cui un assessore al turismo dovrebbe occuparsi, lui la vuole ridimensionare. Non lo capisco, l’architetto. Certo, ci sono cose che si possono rivedere, ci sono correzioni da fare, ma se riduciamo tutto a un contenimento di spesa non abbiamo proprio capito nulla. Beverati ha dato direttive politiche, per l’edizione appena conclusa, sbagliate, pericolose, dannose e ancora è lì che prende a martellate l’unica cosa che porta gente a Montegranaro.
Io credo che Comuni più lungimiranti del nostro farebbero carte false per avere Veregra Street a casa loro. È il secondo festival più importante d’Italia in questo settore e va potenziato, non ridotto. Giuseppe Nuciari, il direttore e ideatore del festival, va sostenuto e non mortificato. Cosa vuole fare, Beverati? Costringere Nuciari a spostarsi altrove, portandosi dietro tutto il meccanismo di Veregra Street? Popsophia non ha insegnato niente? E se Nuciari si stanca davvero e se ne va, a Montegranaro che facciamo? Il festival internazionale delle scarpe? Così ci facciamo copiare dai Cinesi pure quello?

Luca Craia

lunedì 29 giugno 2015

E anche questa Veregra Street ce la siamo levata



È finita anche questa edizione del Veregra Street Festival, un’edizione piuttosto movimentata da un punto di vista politico, che ha visto l’insorgere di polemiche accese tra Comune e associazioni che faranno ricordare questa edizione come la prima senza l’apporto di quest’ultime (o quasi). È stata anche un’edizione senza teatro, visto che il La Perla è ancora inagibile nonostante dovesse essere pronto per lo scorso aprile. Brutta cosa, la mancanza del teatro, che ha costretto l’organizzazione a portare alcuni spettacoli importanti all’Officina delle Arti, troppo decentrata, condannandoli all’insuccesso di pubblico.
A me questa edizione è piaciuta. Vero, forse si è sentita la mancanza delle associazioni, una mancanza che ha dato un po’ la sensazione di una carenza di cuore. In effetti è mancata un po’ di vivacità e di quel sentimento comune che caratterizzava, gli anni passati, il festival per i montegranaresi. Ma l’organizzazione è stata buona, direi quasi impeccabile. Del resto Peppe Nuciari è bravo, checchè se ne dica, ed è stato bravo nella scelta dei collaboratori, primo fra tutti Francesco Marilungo. Se c’è qualcosa da rimproverare riguarda scelte politiche e non tecniche. Per cui un plauso a Nuciari e al suo staff.
Come tutti gli anni, quando Veregra Street finisce rimane un po’ di tristezza, di malinconia. Manca quello stimolo a uscire, a vivere la propria città. Manca l’appagamento di vedere Montegranaro viva, vivace, piena di gente, piena di iniziative, una città in cui ci si diverte anche in maniera costruttiva. Manca il piacere di girare per Montegranaro e incontrare i propri concittadini, fare due chiacchiere, scambiarsi due pensieri. Ora si torna alla consuetudine, alle strade deserte, ai Montegranaresi chiusi in casa, a viale Gramsci desolato.
A volta viene nostalgia per quei mitici anni ’80, quando d’estate si andava a fare “due vasche” dietro le mura. Oggi dietro le mura ci si dà appuntamento per andare altrove. E, finita Veregra Street, via Gramsci diventa un parcheggio, la piazza un deserto, le vie del centro un luogo silenzioso pieno degli echi degli spettacoli circensi. Forse, con un po’ di buona volontà, potremmo rendere tutto migliore, riprenderci il nostro paese e farlo vivere, ricominciando a frequentarlo, a uscire la sera d’estate, a incontrarci, a parlare, a darci una pacca sulle spalle. Ma la televisione è più forte, Facebook non ne parliamo. Aspetteremo la prossima edizione di Veregra Street sperando che, intanto, Nuciari non si stufi.

Luca Craia

venerdì 8 maggio 2015

Granarium precisa e sancisce quanto sia minoritaria la maggioranza



Se dagli ultimi sviluppi della vicenda Associazioni/Veregra Street era forse sembrato che l’associazione Granarium si fosse dissociata dalla forte presa di posizione delle associazioni che di solito, al festival, “cucinano” oggi, con un comunicato stampa affilato come un coltello, il sodalizio pensato e voluto dal compianto Stefano Bracalente, che opera in maniera molto incisiva per sostenere iniziative sociali e di beneficienza, ha ristabilito la linea unitaria che lega buona parte dell’associazionismo montegranarese. Un testo molto pesante che accusa l’amministrazione comunale di danneggiare chi si impegna a tutto campo per far crescere Montegranaro solo per una questione di soldi (o di politica, ndr) e spiega il perché Granarium abbia deciso di partecipare al festival nonostante in forte contrasto con l’Amministrazione Mancini. Sotto riporto il testo integrale del comunicato, ma sottolineo che questa vicenda sta dimostrando in maniera lampante quello che si sospettava potesse accadere sin dall’indomani delle elezioni amministrative: questa maggioranza non rappresenta la città. È stata eletta con una quota di voti molto più bassa della maggioranza assoluta e, strada facendo, continua a perdere consensi. E con i consensi perde il contatto con la società civile, arroccandosi in posizioni arroganti, presuntuose ed estremamente dannose per la città.
Ecco il testo del comunicato.

COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE GRANARIUM-STEFANO BRACALENTE

Al pari di altre associazioni, vogliamo informare la cittadinanza della nostra decisione riguardo alla partecipazione alla prossima edizione del Veregra Street. Con sofferenza e dopo aver a lungo analizzato la situazione, abbiamo deciso di aderire al Festival, sebbene avessimo sin da subito osteggiato l'amministrazione comunale. Non riteniamo giusto infatti che quest'ultima richieda del denaro proprio alle associazioni che tutto l'anno lavorano per il bene della città. Questo è un sacrificio che non ci viene chiesto dalla città - come qualcuno vorrebbe far credere - ma viene sottratto alla città.
Tuttavia abbiamo pensato che somministrare alimenti durante il Veregra Street ci avrebbe permesso di fare ancora altra beneficenza, raccogliendo fondi per poter aiutare famiglie in difficoltà e sposare altri progetti. Nessuna delibera comunale può o potrà calpestare il nobile intento di Granarium, così come non lo potranno fare le dichiarazioni non veritiere riportate sulla stampa.
Giova ricordare inoltre che l’associazione Granarium-Stefano Bracalente negli ultimi due anni ha destinato tutti i proventi conseguiti con la propria attività, ad oggi oltre 22 mila euro, ad iniziative benefiche per la città: sostegno alle famiglie bisognose, ai progetti scolastici, alla casa di riposo, all’oratorio parrocchiale, alla banda musicale, al restauro della chiesa dei SS. Filippo e Giacomo nonché alla ricerca per le leucemie.
La nostra associazione comunica infine all’amministrazione comunale che, oltre ai 500 euro richiesti, provvederà anche al versamento di ulteriori 500 euro, con la consapevolezza dell’importanza del Veregra Street e soprattutto con la speranza che esso torni ad essere un momento di socialità e di coesione per l'intera cittadinanza.
3.000 miseri euro sono il pomo della discordia che l'amministrazione e il direttore artistico hanno "regalato", si fa per dire, alla città. Ancora una volta il vil denaro ha contrapposto e spaccato le associazioni sporcando i loro nobili ideali. Ne valeva la pena? No! Se i soldi non ci sono si sarebbero potuti fare meno spettacoli o chiamare meno artisti. Con molta umiltà, si dovrebbe sempre fare il passo secondo la propria gamba, in attesa che la situazione migliori. Il Veregra Street è di Montegranaro e come tale va difeso e tutelato, è dei montegranaresi e delle tante associazioni che si animano e si prodigano in quella settimana.

Luca Craia