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lunedì 5 dicembre 2016

Le opere pubbliche e le priorità di Edi Mancini. Il centro storico non interessa.



Che il centro storico non interessasse all’Amministrazione Mancini ne avevamo sentore già da tempo. Né ci avevano tranquillizzato le parole dell’assessore al centro storico Beverati che parlava di un fantomatico progetto per la riqualificazione del borgo. Questo progetto, evidentemente, non c’è perché non figura nel programma delle opere pubbliche.
Però fa male scoprire che i cittadini che risiedono nel cuore di Montegranaro, nella parte storica, nel punto in cui il nostro paese è nato, in cui ha scritto la sua storia fino a pochi anni fa, sono cittadini di serie B. Chi risiede nel centro storico paga le tasse come tutti gli altri, non ha sconti sull’immondizia o sulle addizionali comunali. Chi risiede nel centro storico, però, affronta quotidianamente problemi enormi, dal degrado urbano alla difficile situazione sociale. Chi vive nel centro storico non ha parcheggi, combatte con la sporcizia, i cattivi odori, convive col rischio che una delle tante case diroccate gli cada addosso.
Di tutto questo, e di molto altro ancora che non voglio elencare per non fare vittimismo, il Comune di Montegranaro, il Sindaco Ediana Mancini, l’assessore al centro storico Giacomo Beverati se ne fregano. Però investono 400.000 Euro per una palestra polivalente. Questa è prioritaria rispetto ai problemi dei cittadini che vivono nel centro storico.
Parlavo l’altro giorno con un giovane che da poco è venuto a risiedere nel paese antico. Questo giovane si sta pentendo, è esasperato dalla sporcizia, dal degrado e da come ci si senta abbandonati a vivere nelle strette viuzze del borgo. Mi ha detto “mi vergogno di aver scelto di vivere qui”. La sua è una scelta coraggiosa, che va premiata. A vergognarsi deve essere qualcun altro.

Luca Craia

sabato 3 dicembre 2016

Montegranaro a luci rosse: la strategia di Beverati per rilanciare il centro storico



Io l’ho capita, la strategia dell’assessore al centro storico per rilanciare il castello di Montegranaro. Mi ci è voluto un po’ ma, alla fine, l’ho capita. Ho pensato che non ci fosse, questa strategia, che il progetto di rivalutazione era una delle tante panzane che ci vengono raccontate ogni giorno dai nostri bugiardissimi amministratori e, invece, la strategia c’è e adesso è chiara, anzi, per la verità è un po’ scura ma si capisce lo stesso. Per capirla ci sono volute le luminarie natalizie.
Ecco come vuole rilanciare il centro storico l’Architetto Beverati: attirando gente a vedere cose incredibili. Perché, per esempio, l’illuminazione natalizia di quest’anno, quei lampioni che diventano rossi, poi blu, poi chissà cos’altro, è una delle cose più incredibilmente brutte che io abbia mai visto. È scura, triste, squallida, ridicola, spettrale. Fa paura. Favorisce l’imboscamento del criminale. Pare uscita da un film dell’orrore. Credevo che la bellezza o la bruttezza di una cosa fosse una questione soggettiva e, invece, Beverati mi ha dimostrato che esiste la bruttezza oggettiva.
Eccola, quindi la strategia: la gente verrà da ogni dove per poter ammirare l’illuminazione più brutta del mondo e questo rilancerà l’economia del centro storico. Così come in passato la bruttura del palazzaccio ha fatto finire Montegranaro nei libri di architettura di mezzo mondo come esempio di orrore architettonico, così come in tempi recenti la torre ascensore di Basso ha stimolato la curiosità dei forestieri per la sua bruttezza e per la storia degli UFO, il nuovo tentativo di far diventare famosa Montegranaro sarà sicuramente proficuo e porterà frotte di turisti. Del resto dei segnali in questo senso li abbiamo già avuti con la casa lungo le mura castellane, la cui ristrutturazione fu seguita proprio dal nostro architetto, dipinta di giallo limone, perfettamente stonata (un autentico cazzotto in un occhio) con il contesto architettonico circostante ma che sicuramente non passa inosservata.
Ora probabilmente partirà la promozione, anche grazie ai numerosissimi contatti nel mondo del turismo culturale che l’architetto vanta, per portare fiumi di visitatori a Montegranaro per vedere l’illuminazione natalizia più brutta del mondo. Poi, passate le feste, ci occuperemo di promuovere a dovere il resto del centro storico, il più massacrato del mondo. Saremo famosi!


Luca Craia

mercoledì 30 novembre 2016

Bambole, non c’è una lira (per il centro storico)



Ho letto con ansia e pieno di aspettative il programma triennale delle opere pubbliche 2017/2019 del Comune di Montegranaro pubblicato ieri sull’Albo Pretorio online. Lo aspettavo perché l’assessore al Centro Storico, Giacomo Beverati, poco tempo fa, apprendendo la notizia che Arkeo, Il Labirinto e Città Vecchia avevano cominciato un percorso di analisi dei problemi del centro storico per giungere a delle proposte concrete da presentare all’Amministrazione Comunale, aveva risposto (sul giornale, mica a voce ai diretti interessati) che il progetto già c’era e che presto sarebbe stato incaricato un tecnico per studiare le criticità (ma se il progetto già c’è, le criticità già le conosciamo, no?). Mi aspettavo, quindi, in base a queste dichiarazioni e, soprattutto, per il fatto che il progetto pare ci sia già, che nel programma triennale delle opere pubbliche venisse indicata la somma disponibile per questo progetto e i tempi della sua realizzazione.
Non vi dico la delusione perchè sono diventato matto a leggere e rileggere il documento ma niente, del centro storico non c’è traccia. È vero: si parla di Municipio, al quale vengono destinati 500.000 Euro (cifra, oltretutto, difficilmente sufficiente a coprire gli interventi necessari, specie dopo il terremoto), ma di altre tracce dell’antico castello montegranarese non c’è neanche l’odore. Se lo sono dimenticato? Strano, anche perché il documento è piuttosto vincolante e serve per mettere le cifre necessarie nel bilancio. Quindi, di che progetto parlava Beverati? Quando pensa di cominciare a realizzarlo? Con che soldi pensa di farlo?

Luca Craia