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sabato 23 maggio 2015

La diga sull’Ete. E poi ci chiediamo come mai straripa.



Il torrente Ete, all’altezza dell’incrocio della strada Mezzina con quella che sale a Monte Urano, straripa quasi ogni volta che piove un pelino sopra alla media. Come mai un rivolo d’acqua riesce a creare tanti danni? Ecco la risposta (vedi foto): sotto il vecchio ponte, ormai abbandonato da decenni, che si trova leggermente più a valle si è creata una vera e propria barriera costituita da trochi e legni di vario tipo e misura che, incastrandosi tra le volte del ponte, hanno costruito una diga che blocca il flusso delle acque quando queste cominciano a gonfiarsi. Il risultato è che, a monte, si crea un lago. Questa situazione, tralasciando la fattispecie, è simbolo di come viene tenuto il territorio e di come si generano pericoli e danni, emblema di un dissesto idrogeologico che, almeno in parte, si potrebbe evitare con una semplice e normale manutenzione. Altro che asfalti pre-elettorali.

Luca Craia