Visualizzazione post con etichetta dissuasori. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta dissuasori. Mostra tutti i post

mercoledì 15 giugno 2016

Un paese che non educa ma dissuade



Fa parte della nostra cultura, forse derivante dagli anni opulenti in cui col soldo in mano si poteva far tutto (anche oggi si può far tutto, è il soldo che manca), il concetto del lavoro-pago-pretendo quando il pretendo comprende anche il fregarsene delle regole. Il nostro è un paese in cui le regole possono essere sistematicamente ignorate senza rischiare sanzioni, a meno che proprio quel giorno giri storto a qualche tutore dell’ordine con fischietto.
Lo dimostrano le scarsissime entrate per contravvenzioni al codice della strada a fronte di un caos stradale facilmente riscontrabile da chiunque girando per le vie di Montegranaro. Lo dimostra il rampollo di famiglia patrizia, nobilitata dalle scarpe prodotte, che su Facebook ipotizzava sanzioni verso chi fa le foto alle macchine in divieto di sosta piuttosto che a chi mette le macchine in divieto di sosta. Lo dimostrano i nostri stessi amministratori col loro stesso operato. Così funziona a Montegranaro, si mettano l’anima in pace quelli che vorrebbero più rispetto per le regole e per il prossimo.
Così c’è poco da meravigliarsi se, per evitare che, durante Veregra Street, le macchine parcheggino sui marciapiedi, si occupino gli stessi con degli orrendi dissuasori di plastica. Non dovrebbe essere necessario nemmeno dirlo che sui marciapiedi non si parcheggia. Ma a Montegranaro, se non trovi posto dove dici tu, il posto te lo crei. Così, per evitare di trovare macchine parcheggiate anche sopra la chioma degli alberi, occorre utilizzare questi orripilanti cosi colorati. E guai a protestare: solo i gufi, magari tristi, protestano.

Luca Craia