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mercoledì 8 gennaio 2014

Montegranaro condannata a un altro ecomostro. Dal Tar? Tod’s? O dalla politicuccia dei furbetti?



La notizia è davvero cattiva, anche se per niente inaspettata. L’accoglimento da parte del TAR del ricorso presentato da Diego Della Valle contro il Comune di Montegranaro relativamente alla costruzione del nuovo villaggio cittadino, quello della moda (si sa, a noi piacciono i villaggi), blocca o, meglio, mantiene bloccati i lavori per la costruzione della struttura prevista e progettata lungo la sponda montegranarese del Chienti. E anche facendo ricorso al Consiglio di Stato le probabilità di averla vinta, vista la giurisprudenza recente in materia dettata proprio da sentenze relative a ricorsi di Della Valle e ubicate geograficamente a qualche centinaio di metri (leggi Castagno), sono meno che scarse. Niente Villaggio della Moda, quindi, così come niente Villaggio dello Sport e niente Villaggio della Salute. L’unico “Villaggio” dei tanti progettati da Basso e portati avanti da Gismondi è quello della Memoria, il camposanto, settore che, purtroppo, in crisi non ci va.
Vista la fine degli altri “villaggi” e vista la naturale propensione alle incompiute mostruose e anche ai mostri compiuti che abbiamo a Montegranaro, ora c’è da chiedersi che fine farà il bel cantiere cinto da uno splendido muro di legnaccio pressato che fa mostra di sé adiacentemente al cartello che annuncia al visitatore che è appena entrato nel territorio di Montegranaro. Siamo già famosi per il Palazzaccio (non me ne voglia chi ci vive, ma è presente in numerosi testi di architettura, anche internazionali), lo stiamo diventando per la Torre Zed che ci mette in comunicazione, oltre che con il cosmo, con le risate dei vicini e dei passanti, lo scheletro di quello che doveva essere il palazzetto dello sport ammonisce che arriva al campo sportivo sulle nostre buone intenzioni circa gli investimenti, appunto, sportivi, un bel mostro in riva al Chienti ci voleva proprio.
Dobbiamo ringraziare il Signor Tod’s per questo? Non direi, Della Valle ha fatto solo i suoi interessi, tanto più che c’erano già tutti i segnali che non avrebbe tollerato e, d’altra parte, la legge, come si vede, sta dalla sua: ha ragione. Allora è colpa del TAR? Manco a parlarne, il Tribunale fa il suo lavoro e applica le leggi. Allora di chi sarà il merito di questa bella opera d’arte che va ad aggiungersi alla nostra già cospicua collezione? Diciamo che dobbiamo rendere grazie ai furbetti o presunti tali, alla politica con la p minuscolissima, alle manie di grandezza, all’arrivismo e al senso civico che non c’è. Senza necessariamente fare nomi.

Luca Craia