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mercoledì 28 ottobre 2015

Prove di dialogo in minoranza.



Si sono incontrate ieri sera una delegazione del Movimento Cinque Stelle montegranarese con una rappresentanza dell’associazione ViviAmo Montegranaro per provare a gettare le basi per un’azione comune di opposizione, almeno sui temi più centrali. Ovviamente le differenze permangono e, sotto certi aspetti, sono anche piuttosto marcate, ma il tentativo pare essere riuscito e si è aperta la concreta possibilità, più volte da me auspicata, di una collaborazione tra le minoranze consiliari. In particolare ieri si è discusso di baratto amministrativo, cavallo di battaglia pentastellato per il quale è stata presentata una specifica mozione il 7 maggio scorso e sul quale argomento già si sono svolti diversi colloqui tra il Movimento e l’assessore Roberto Basso.
L’incontro di ieri ha forse rimandato un po’ indietro l’orologio, visto che gli accordi con Basso erano a buon punto mentre ora, con l’inserimento di nuove idee condivise con ViviAmo Montegranaro, è necessario rimettere in discussione la bozza fin qui raggiunta, ma questo è un fatto positivo ed è quello che ViviAmo Montegranaro chiedeva a gran voce nei giorni scorsi. È di oggi, infatti, la richiesta da parte di Carlo Pirro, portavoce del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, di avere più tempo per proseguire negli incontri tra gruppi di opposizione e approdare a una proposta condivisa. Una volta raggiunta questa si procederà a discuterla e illustrarla alla cittadinanza e alle associazioni. Stesso iter dovrebbe avere il progetto relativo all’istituzione delle consulte di quartiere che tante polemiche ha generato nei giorni scorsi e il quale potrebbe essere rimesso quasi completamente in discussione.
L’incontro pare sia stato cordiale e costruttivo, nonostante qualche divergenza che, vivadio, deve pur esserci, altrimenti dovremmo accusare i Cinquestelle della stessa cosa di cui hanno accusato me, ossia di essere diventati gastoniani. Ma, al di là delle battute e a parte lo specifico argomento di discussione, credo che sia auspicabile e in via di realizzazione l’apertura di una sorta di tavolo permanente sulle questioni più rilevanti dove le diverse opposizioni si incontrino (tra queste, ovviamente, escludo Gianni Basso perché è difficile definirlo opposizione), discutano e, laddove possibile, mettano a punto un’azione comune che sia sì costruttiva ma fedele al ruolo che l’opposizione deve avere. Quindi, molto bene.

Luca Craia

domenica 25 ottobre 2015

Beverati scaricato?



C’è una cosa (forse più di una) che stride nella storia brutta delle dichiarazioni di Beverati. Si, in effetti più d’una. Cominciamo dalla prima: i Cinquestelle fanno il diavolo a quattro ponendo la questione, minacciando (vivadio) esposti alla magistratura competente e mettendo, forse, in seria difficoltà la maggioranza. Però si incontrano e trattano amabilmente con Roberto Basso, assessore all’ambiente, e Paolo Gaudenzi, capogruppo tuttofare, su baratto amministrativo e consulte di quartiere. Suona strano: come fa l’amministrazione più bellicosa e permalosa della storia a trattare con chi ha aperto una delle falle più vistose dal suo insediamento a oggi? Strano.
Ancora più strano l’intervento odierno sulla stampa amica (tutta) di Beverati che si arrampica sugli specchi senza neanche avere ventose adeguate. Però lo fa in solitaria. Ora, viste le accuse gravissime mosse verso l’assessore a non si sa bene cosa, ci si sarebbe aspettata una levata di scudi della maggioranza, un intervento del Sindaco a difesa del suo fido assessore, una conferenza stampa della maggioranza intera a difesa della povera vittima dei cattivissimi grillini. Invece Beverati parla da solo, inventa macchinazioni, video manipolati (il video pubblicato dai 5Stelle non ha interruzioni) e una sorta di complotto alle sue spalle.
Forse ha ragione Beverati: c’è un complotto, una congiura. Ma non dei Cinque Stelle, bensì dei suoi. Del resto il succitato Gaudenzi cerca una collocazione istituzionale rimpallando sul quadro politico come una pallina da flipper ormai da mesi (ultima, la farsa della nomina nel consiglio di amministrazione della Farmacia Comunale). Ha tutta l’aria di essere una bella occasione, forse anche opportunamente propiziata, per il gruppo di Ubaldi di guadagnare ulteriore spazio in maggioranza. Beverati sembra essere stato scaricato dai suoi, in balia di se stesso e delle onde da lui stesso provocate, in mezzo a una tempesta perfetta galleggiando su un salvagente a paperetta. Intanto, forse, Ubaldi se la ride e sogna un sogno concretizzabile: il suo fido Gaudenzi assessore. E questo sarebbe il trionfo dell’ultradestra in mezzo a una amministrazione sedicente di sinistra. Con tutta la disistima che ho per il vicesindaco, nel caso riuscisse bisognerebbe riconoscere che ha fatto un capolavoro.

Luca Craia

Alla politica non piacciono le associazioni. Neanche ai Cinquestelle?



Che lo schieramento che regge Montegranaro non abbia un buon rapporto con il mondo delle associazioni è lapalissiano. Dopo aver cercato in tutti i modi di prenderne il controllo e dopo essere riusciti solo a creare spaccature tra chi si allinea (pochi ma molto allineati e ben attrezzati, visto che sono gli unici a trovare spazio sui giornali dove gli altri non riescono ad andare manco se fanno le capriole, tanto per fare un esempio) e chi rivendica indipendenza e autonomia, ora Sindachessa, vicesindaco & Co., pur continuando nel tentativo di prendere il controllo della parte più attiva e propositiva della città, attuano una politica di avversione mai vista prima. È una logica perversa e inspiegabile, perniciosa e fondamentalmente stupida ma ormai è palese e toccherà adeguarsi.
Ora, però, ci si mettono anche i Cinquestelle e qui, francamente, rimango fortissimamente deluso perché, da chi si basa sulla partecipazione popolare, mi aspettavo un comportamento molto diverso. Prima parlano di associazionismo, escono sui giornali con dichiarazioni anche condivisibili, puntano a rivedere le regole e a farne di nuove ma non si preoccupano di incontrare i sodalizi e sentire il loro parere. Poi, oggi, apprendiamo dal giornale che, secondo la bozza di regolamento presentata all’ Amministrazione Comunale per la creazione delle consulte di quartiere, chi partecipa ad associazioni sarebbe tagliato fuori. In sostanza i membri del direttivo di un’associazione non potrebbero essere eletti nel “comitato”, ossia all’organi esecutivo della consulta, al pari di chi fa politica attiva.
Quindi persone che fanno parte della parte migliore della città, quella più proattiva, più efficiente, che più crea occasioni di crescita non potrebbero essere elette. L’intento è, forse, di salvaguardare la consulta da infiltrazioni di personaggi che utilizzano l’associazionismo per altri scopi. Ce ne sono, lo vediamo in questi giorni con la diatriba sulla consulta delle associazioni: ci sono soggetti che usano l’associazionismo per fare politica o per i propri fini personali. Ma sono personaggi noti, che conosciamo tutti, che sappiamo identificare, e non possiamo equiparare queste “pecore nere” a chi lavora e si impegna gratuitamente per la collettività e identificare persone preziose per il paese con due o tre lestofanti.
Del resto ci dovrebbe essere un’assemblea e dovrebbe essere ruolo dell’assemblea eleggere liberamente i propri rappresentanti in seno al comitato. Confiderei maggiormente nel buon senso dei cittadini che partecipano in questo modo alla vita pubblica, piuttosto che effettuare restrizioni del loro potere decisionale che taglierebbero fuori chi potenzialmente sarebbe preziosissimo per far funzionare le consulte. Sarà l’assemblea, semmai, a evitare di eleggere personaggi poco chiari che pure ci sono ma non possono certo impersonare la stragrande maggioranza di persone che tanto lavorano per il paese senza nulla avere in cambio e che, in questo modo, vengono ulteriormente mortificate.
L’associazionismo rappresenta la parte migliore di Montegranaro, la cosa più preziosa che abbiamo in questo momento. L’associazionismo manda avanti il paese, con il volontariato sociale, sanitario, con la cultura. Aiutatelo, sostenetelo, fatene tesoro, non mortificatelo.

Luca Craia