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venerdì 4 dicembre 2015

Antonelli torna sulla Casa di Riposo e accusa la Strappa.



Ricevo e pubblico
La Casa di Riposo è un bene troppo grande per lasciarvi delle ombre sulla sua gestione che l'aspro dibattito di alcuni mesi or sono non ha fugato. Vorrei chiarire che la vicenda è portata all'attenzione dei media non da me ma da chi forse voleva occupare la poltrona da Presidente con un suo suddito. Visto che il Vicesindaco è ritornato sull'argomento nell'ultimo Consiglio, credo sia ora di fare definitivamente chiarezza alla luce della documentazione fornita dal Presidente.
Ora è certo che la fattura di euro 18.566,90 a conguaglio per fornitura gas e un insoluto di una retta per euro 23.900,00 al 31.12.2013 non sono mie invenzioni ma realtà. E' documentato che tali problematiche sono state trattate all'interno del Consiglio di Amministrazione, e pur in presenza di un obbligo statutario, parte dei Consiglieri Comunali sono stati lasciati all'oscuro. In quel cda erano presenti due rappresentanti dell'allora minoranza attuale maggioranza, che hanno omesso di informare alcuni consiglieri di minoranza per cui vi è una chiara responsabilità della loro fazione politica di riferimento ossia Liberi per Montegranaro e PD. Non capisco come si possa premiare con delega assessorile chi ha dimostrato nei fatti essere non affidabile perché non ha svolto il modo esaustivo in un incarico importante quale quello di rappresentante nel cda della Casa di Riposo.
Dalla documentazione, inoltre, si evince che il cda ha nominato Direttore Generale dr. Ferrini con un compenso di euro 4.880,00 e economo contabile la ditta Stampatori con un emolumento di euro 4.800,00+iva. Mi chiedo: sulla base di quali criteri sono stati assegnati tali incarichi? Dallo statuto vengono indicate delle peculiarità per ricoprire tali incarichi, cosa che, da una sommaria valutazione dei loro curriculum, i sopracitati non sembrano avere. Spero di aver fatto finalmente chiarezza, ma se qualcuno non fosse soddisfatto non ho difficoltà a portare in Consiglio tale problematica.

Walter Antonelli
Presidente del Consiglio Comunale
 

venerdì 12 giugno 2015

Montegranaro non ha un’opposizione?




Sono rimasto sconvolto dall’ultimo Consiglio Comunale. Ho assistito alla pantomima della politica di vecchio stampo, alla messa in scena del copione scritto dal vecchio regime, al ritorno della balena bianca, al volemosebbene istituzionalizzato.
La discussione sulla Tari, in realtà, si è svolta come doveva, con Sel che finalmente prende una posizione un po’ meno prona, con Lucentini e Gismondi che portano avanti il discorso iniziato fuori dal Consiglio nei giorni scorsi e col Movimento 5 Stelle che dice la sua col nuovo Consigliere Pirro fresco di surroga. Alla fine, comunque, tutto approvato senza scossoni.
La parte interessante, invece, è venuta verso la fine, con la discussione della variante al PRG che tanto somiglia a quella variante “Bisacci” rigettata qualche mese fa ma che doveva essere approvata. Che dovesse essere approvata siamo tutti d’accordo, in quanto del tutto regolare. Così com’era regolare quella precedente che, invece, fu bocciata. E qui viene il bello.
Perugini esordisce dicendo che l’ora è tarda ed è meglio non leggere il dispositivo. Ovviamente tutti d’accordo. Evidentemente hanno sonno. O no? Perugini spiega che la variate è da accettare perché del tutto in regola coi parametri di legge. Sacrosanto. Non spiega, però, perché quella di Bisacci, che pure era in regola e godeva del placet dell’Ufficio Tecnico, sia stata rigettata.  E nessuno glie lo domanda, e questa è la cosa più curiosa. Anzi, Perugini chiede di non guardare al passato E lo ottiene. Si ha la netta impressione che si stia giocando a camminare sulle uova, facendo bene attenzione a non romperle. La maggioranza non vorrebbe mai trovarsi di fronte un nuovo contenzioso. L’opposizione di Gismondi ha tutto l’interesse ad approvare la variante anche perché la richiesta è fatta da persone riferibili a quell’area politica. I Cinquestelle si astengono e non si capisce il perché, forse per dimostrare che fanno opposizione (mentre poco prima hanno dimostrato il contrario, ma poi ci torno). E Sel, che nel caso Bisacci aveva preso botte da orbi, costringendo Eros Marilungo a rimettere le deleghe e a dimettersi da capogruppo, non fa una piega. Marilungo stesso interviene per la dichiarazione di voto dicendo che va tutto bene. Certo che va tutto bene, ma perché non chiede lumi sulle differenze tra questa e la variante per la quale è stato politicamente malmenato? Perché Perugini e Ubaldi hanno chiesto di non guardare al passato? Al passato, invece, bisognerebbe guardare un po’ più spesso.
Capitolo a parte per le surroghe e i rinnovi dei CDA delle partecipate. Gaudenzi va alla Farmacia Comunale uscendo da un fianco a tutti. La sua nomina è stata decisa in una riunione ristretta e gran parte della maggioranza non è era nemmeno al corrente. Sarà forse l’ultima rata del costo della nomina a Presidente della Provincia di Perugini a favore di Ubaldi che, così, mette al proprio posto un’altra pedina.
Poi si surroga la Strappa alla Casa di Riposo. La maggioranza nomina Cameli, persona sicuramente irreprensibile ma uomo di partito e, soprattutto, di Perugini. Viviamo Montegranaro suggerisce non troppo convintamente il nome di Basso (uno dei tanti Basso che abbiamo a Montegranaro) e, udite udite, il Movimento 5 Stelle propone il nome di Anna Maria Vecchiola. Nulla da dire sulla caratura della persona e sulla sua onestà. Ma certamente non mi pare consona agli ideali dei pentastellati. Soprattutto non pare nuova e svincolata politicamente. Anna Maria Vecchiola fa parte di un importante potentato economico, la sua famiglia è molto legata al gruppo di Ubaldi (lo stesso Gaudenzi ha rapporti di lavoro con i nipoti della Vecchiola), è presidente dell’Archeoclub e collabora in maniera più che fitta con l’amministrazione Mancini.
Perché i Cinque Stelle abbiano scelto lei piuttosto che qualche altro cittadino o qualche proprio esponente non si capisce. Forse volevano mettere in difficoltà la maggioranza proponendo e facendo bocciare una candidatura vicina a Sindaco e Vicesindaco? Può darsi ma, se così fosse, saremmo di fronte a logiche da prima repubblica, da democrazia cristiana. Se questo è il nuovo, tanto vale tenersi il vecchio. Fatto sta che, a questo punto, l’opposizione chi la fa?

Luca Craia