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lunedì 1 giugno 2015

Blog ed editoria. Leggete se vi è venuta qualche strana idea



Ogni tanto arriva qualche velata (ma neanche tanto) allusione, specie da avvocati poco avvezzi alle leggi ma molto amanti degli esposti, al fatto che il mio blog non sarebbe regolare perché non registrato e io non potrei scrivere perché non iscritto all’albo dei giornalisti. Chiarendo il punto che io non sono né mi ritengo un giornalista e quello che scrivo non è la notizia ma il commento alla notizia o al fatto, passerei alla questione della legalità del blog.
La legge delega 39 del 2002, art. 31 (poi in art. 7.3 d.lgs 70 del 2003) dice espressamente:

l'obbligo di registrazione della testata editoriale telematica si applica esclusivamente alle attivita' per le quali i prestatori del servizio intendano avvalersi delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62, o che comunque ne facciano specifica richiesta;

La direttiva comunitaria recepita fa persino l'esempio di internet: "Principio dell'assenza di autorizzazione preventiva"
Anche la Cassazione sezione V penale Sentenza 1 - 25 luglio 2008, n. 31392 esclude che internet sia stampa.
Quindi i blog, o i siti internet, oggi, non sono soggetti alla normativa sulla stampa salvo lo si chieda.
Prenda buona nota chi ha in mente qualche nuovo esposto perché gli avvocati ce li ho pure io, e ben preparati.

Luca Craia

lunedì 15 dicembre 2014

La coerenza di dire sempre quello che si pensa.



È cosa nota che io e Gastone Gismondi, il nostro ex sindaco, siamo vecchi amici: ci conosciamo fin da ragazzini e, pur non essendo mai stati “compagni di merende”, nel senso che ognuno ha avuto la sua storia personale, ci siamo sempre rispettati. Questo rispetto è rimasto anche nella fase in cui Gastone è stato Sindaco di Montegranaro, un rispetto che non mi ha mai impedito di dire quello che pensavo e di criticare il suo operato anche in maniera molto aspra. Chi frequenta il blog in cui sto scrivendo sa cosa intendo, chi non lo frequenta può scorrere all’indietro gli articoli per trovare i miei attacchi a volte anche feroci verso l’amministrazione Gismondi. Le mie critiche, però, sono sempre andate in direzione delle azioni e non delle persone: la persona per me merita sempre e comunque rispetto finchè è onesta. Così i rapporti con l’amministrazione Gismondi, con gli uomini che la componevano e con Gastone stesso sono stati sempre cordiali e amichevoli nonostante io potessi essere considerato (ed ero considerato) un oppositore.
Il mio comportamento non è mutato con il cambio di amministrazione: sono un cittadino libero, non appartengo a nessuno schieramento, non ho tessere di partito ed esprimo liberamente e con la massima onestà intellettuale il mio pensiero. Per questo ora mi trovo a criticare quella parte politica che cinque anni fa era all’opposizione e oggi è al governo. Lo faccio con lo stesso spirito con cui criticavo allora Gismondi: critico l’operato e non la persona alla quale riservo il dovuto rispetto. Non sono, quindi, diventato improvvisamente amico di Gismondi: lo sono sempre stato. E non sono affatto nemico della Mancini: sono solo un cittadino che osserva e manifesta il suo pensiero senza pregiudizi. Chi dice e afferma il contrario o non mi conosce e non mi segue o lo dice in malafede (o entrambe le cose insieme).
L’Ape Ronza è un luogo dove scrivo ciò che penso, da libero cittadino. Non è un giornale online, non è un organo di informazione. È uno spazio personale. Il fatto che sia frequentato e letto da qualche migliaio di persone non ne fa qualcosa di diverso. Né obbliga me a scrivere e pubblicare qualcosa di diverso da quello che penso, in assoluta libertà e onestà intellettuale. Così come chiunque possa essere infastidito da quello che legge ha la massima libertà, mi pare evidente, di non leggerlo più.

Luca Craia

giovedì 7 agosto 2014

Amministratori nervosi, diritto di critica e dovere di ascoltarla.



Io credo che un politico in generale e un amministratore in particolare abbia delle responsabilità anche quando parla d’altro, fuori dal proprio ruolo. Credo - ed è un mio pensiero, intendiamoci – che un amministratore abbia il dovere di non perdere le staffe quando viene criticato e di mantenere un atteggiamento equanime anche di fronte al più accanito oppositore (quando questi non sia offensivo) piuttosto che al semplice cittadino che abbia da fare le sue rimostranze, le sue segnalazioni, i suoi distinguo. Capisco che a nessuno fa piacere essere criticato ma un amministratore, se sceglie di candidarsi ad esserlo, deve essere poi preparato a subire giudizi avversi. Oggi, poi, i mezzi per manifestare dissenso in pubblico sono tanti e potenti, vedi i social network, ad esempio, o questo stesso blog. L’amministratore deve saper rispondere pacatamente alle critiche oppure, al limite, tacere. Mai e poi mai deve scagliarsi contro chi esprime un’opinione contraria alla sua, semmai deve cercare di confutarla argomentando.
Noto, invece, in molti attuali amministratori montegranaresi (ma, se vogliamo, è una degenerazione generalizzata della classe politica) un forte nervosismo e una fortissima propensione a reagire stizziti, quando non rabbiosi, alle critiche. E non lo si fa d’impeto in una discussione, lo si fa lanciando anatemi sui social network. Si dimentica che il cittadino ha il sacrosanto diritto, almeno finchè siamo in questa specie di democrazia che ancora ce lo consente, di esprimere le proprie opinioni anche contrarie a chi governa, fermo restando il rispetto che si deve alla persona.
Io non so con chi ce l’avesse il vicesindaco, spero non con me, quando ha scritto questa frase sulla sua pagina Facebook: “quanti finti moralizzatori......e se poi si va ben a scavare in ognuno dei presunti duri e puri, ci si accorge quasi sempre, che la regola del duro e puro vale solo per gli altri. Va bene essere degli attenti censori di quanto accade, soprattutto nei confronti di chi gestisce la cosa pubblica, ma prima bisogna vedere cosa succede a casa propria...ad ogni livello: politico, sociale, religioso e soprattutto urbanistico......a Montegranaro in particolar modo. Mi diceva mia nonna che è vissuta 101 anni: "La Messa è per chi la sente" mi permetto di aggiungere più modestamente: "Anche per chi la dice e per chi la serve", a partire dai bastian contrari di casa nostra....”.  Con chiunque ce l’avesse la frase non si addice ad un amministratore che rappresenti tutta la cittadinanza, anche quella che non gli ha votato o che, comunque, lo giudica negativamente. Suona male, traspare rabbia, sembra minacciosa.
La critica è una fatto positivo: rappresenta un momento costruttivo, la conseguenza della speranza di miglioramento. Si sbaglia a preferire il silenzio. Il silenzio, quando non consegue alla perfezione (che non è di questo mondo e certamente non di questo paese) presuppone la disperazione. Io voglio criticare liberamente, senza per questo ricevere insulti (ne arrivano a pacchi, anonimi, sul blog, da parte di “ammiratori" di questa maggioranza e, in particolar modo, del suddetto vicesindaco) e leggere frasi minacciose. Miglioriamo la nostra qualità intellettuale, il rispetto per il cittadino, il nostro concetto di libertà democratiche. Ce la possiamo fare. Coraggio!

Luca Craia

sabato 19 luglio 2014

La politica montegranarese incomunicante



Sono spariti tutti. Dopo il baccano elettorale, dopo urla mediatiche, botte mediatiche, lanci di accuse e suppellettili mediatiche ora, a due mesi dalle elezioni, il silenzio regna sovrano su Montegranaro, almeno su quella politica. Una sorta di riposo del guerriero, forse, dopo la battaglia elettorale, e ci potrebbe stare. Ma sta durando un po’ da troppo tempo e questo è preoccupante.
In verità la maggioranza ogni tanto parla, sui giornali e su internet, e forse farebbe meglio a tacere o, quantomeno, a studiare strategie di comunicazione un tantino più oculate. L’idea che da, infatti, è quella di un gruppo di persone nervose, timorose, poco inclini ad accettare serenamente una critica. Le risposte che si danno ai cittadini sono quasi sempre piccate, infastidite, come a voler dire “lasciateci lavorare”, e questo è giusto, ma ci sono modi e modi per dirlo e quello che viene utilizzato, sia da portavoce senza volto e senza firma della rete che dagli stessi amministratori (almeno quelli presenti sui social) è usualmente indispettito.
Del resto la comunicazione non è mai stata il cavallo di battaglia di questa coalizione, si era già visto in campagna elettorale. Hanno persino rischiato di perdere le elezioni per le lacune in questo campo, per la poca capacità di utilizzare al meglio la rete e i social. Credo che abbiano perso un bel po’ di voti proprio per questo motivo e, ciononostante, ancora non sembra vogliano porre rimedio, quasi in un atteggiamento che snobba le nuove forme di comunicazione.
Chi, invece, in campagna elettorale ha utilizzato molto bene (salvo qualche brutta caduta di stile) le risorse della rete è stata la compagine di Gastone Gismondi. Molto presente sui social, molto comunicativa a livello mediatico in ogni senso, molto inserita nel mondo dei giornali, la lista dell’ex sindaco ha lavorato benissimo fino al voto e poi… puff… è sparita. Non da segno di sé o quasi, il Sindaco alto, nè lo danno i suoi sodali che, pure, in passato imperversavano in rete con temibili scorribande, pronti a commentare ogni post, immortalati in ogni dove, sempre presenti e sempre attivi. Ora, se spagini le pagine Facebook di quelli che due mesi fa erano vulcani in eruzione, trovi post vecchi di settimane. L’idea è che non siano abituati a fare opposizione, che il ruolo gli sia nuovo e anche un po’ stretto.
Il sindaco Basso, invece, coi nuovi media non ha mai avuto grande dimestichezza, non li ha usati quasi per niente in campagna elettorale ed è naturale non trovarne più traccia ora che siede tristemente tra i banchi dell’opposizione. E sta facendo un’opposizione strana, sballata, disorientata, promettendo aiuti non richiesti, lanciando accuse, ancora e senza sosta, al suo ex pupillo Gismondi quasi come se non ci fosse una nuova maggioranza a governare. Fuori dal Consiglio Comunale, però, Basso non esiste.
Discorso a parte per il Movimento 5 Stelle, che sulla rete è nato e dalla rete trae linfa vitale. Anche qui, però, la comunicazione appare piuttosto languida, poco incisiva. I grillini nostrani sembrano più preoccupati, leggendo la loro pagina Facebook e il loro blog, delle vicende legate alla politica nazionale che a quelle locali. Eppure di cosine interessanti di cui occuparsi a Montegranaro ce ne sono, e il loro atteggiamento attendista, quasi a sostenere la giustificazione che la maggioranza sta utilizzando ormai da tempo, ossia quella del “dateci tempo che ci siamo appena insediati”, non è consono al movimento che siamo abituati a vedere ferocemente combattivo.
Fare opposizione è fondamentale per la vita della città. Fare un’opposizione attenta è imprescindibile ed è una grande responsabilità, importante quanto il governo stesso. In passato abbiamo visto fare opposizione solo sui banchi del Consiglio, esautorando la cittadinanza di ogni forma di controllo e partecipazione. Spero che il futuro veda una forte inversione di tendenza e che l’opposizione sia ruolo partecipato e attivo di tutti, anche in considerazione del fatto che chi ci governa, in realtà, è minoritario, non rappresentando nemmeno la metà dei cittadini. E la maggioranza degli elettori ha il diritto a essere rappresentata, chiamata in causa e, soprattutto, informata.

Luca Craia